Il piano [Parte Prima]

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"Blaine?"
Rachel aveva appena aperto la porta, sentendo il campanello suonare; si era trovata davanti Blaine Anderson: capelli spettinati, viso accaldato e l'aria di uno che aveva fatto una immensa corsa.
La ragazza lo guardò inizialmente preoccupata, non aspettandosi tale visita e, spostandosi dalla porta, lo invitò ad entrare.
"Ciao Rachel, scusa per il disturbo, forse avrei dovuto chiamarti prima."
Il ragazzo entrò grattandosi la nuca imbarazzato, in quella situazione si era scordato del tutto le buone maniere e aveva seguito il suo istinto.
"No tranquillo."
Rachel gli fece cenno di sedersi sul divano, mettendosi anche lei stessa seduta sulla poltrona di fronte.
"Quale buon vento ti porta qua?"
Il moro non ci pensò neanche un attimo alla risposta da dare, fu come se le sue labbra si muovessero da sole, senza un contegno o un freno.
"Voglio farti una proposta, a te e a Jessie."
Rachel lo guardò per un attimo interdetta, senza capire dove volesse andare a parare il suo amico: che cosa c'entravano lei e il suo fidanzato?
Pensò per qualche secondo, per poi notare una strana scintilla negli occhi del moro: c'era qualcosa di estremamente familiare in quegli occhi brillanti e caldi.
"Okay, vado a chiamarlo, è di là in camera."
"Grazie."
La castana si alzò dalla poltrona e si recò di là per chiamare il fidanzato, mentre Blaine ne approfittava per levarsi il giacchetto e pensare bene alle parole da dire in quella circostanza, dato che la proposta non era una cosa molto solita.
Sperava che non lo considerassero pazzo o completamente da rinchiudere in qualche clinica specializzata, ma sapeva che alla fine era una cosa realizzabile, con un po' di impegno.
Vide i due tornare in sala e, dopo che Jessie salutò Blaine con una stretta di mano, tutta l'attenzione era rivolta al ragazzo riccio.
Fu Jessie il primo a rompere il ghiaccio.
"Allora, come sta Kurt?"
"Non malissimo e questo è già qualcosa. La prima dose di chemioterapia lo ha spossato quasi del tutto, ma si sta riprendendo e domani mattina lo accompagno in ospedale per la seconda dose e spero che questa volta non sia così sconvolgente."
"In questo momento dove è?"
"A casa con Burt, ha voluto passare un po' di tempo con lui: non so, ma quando sta male si trasforma in un bambino e richiede delle attenzioni extra."
Rachel rise appena a quella affermazione: doveva ammettere che una volta aveva assistito a una piccola crisi di nervi del ragazzo quando vivevano assieme ed era stata dura gestirla.
"Immagino, ma avevi detto che eri qua per una proposta: di che cosa si tratta?"
Jessie guardò il moro con un nuovo interesse, cercando di cogliere qualsiasi cosa nella sua espressione.
"Parla Blaine, siamo tutti orecchie."
Il diretto interessato prese un respiro profondo, cercando le parole giuste da dire per non essere preso per matto o con una idea completamente campata in aria.
"Tu, Rachel, hai detto che le tue analisi sono corrette, giusto?"
La ragazza annuì, senza sapere dove volesse andare a parare l'amico.
"Saresti ancora disposta a farci da madre surrogata?"
Lei sbattè le palpebre qualche volta, come per assicurarsi che non stesse sognando o non si stesse immaginando tutto, mentre Jessie aveva spalancato gli occhi, incredulo.
Blaine sapeva che si sarebbe dovuto aspettare una reazione del genere, non era certo una proposta che si riceveva tutti i giorni.
Lei guardò prima il moro, poi successivamente il suo ragazzo, come per care in lui una risposta.
"Credevo che con la malattia di Kurt..."
"Si, so cosa vuoi dire. Io però vorrei fare una sorpresa a mio marito. Devo iniziare con dirvi che ho chiesto a lui di sposarmi una seconda volta, una volta che la malattia sarà solo ricordo lontano."
Jessie sorrise e Rachel sentì le lacrime pungere i suoi occhi per tutto il romanticismo del quale poteva godere il suo migliore amico.
"Avevo pensato di rivelargli la gravidanza all'altare, come personale regalo di nozze. Ovviamente tutto questo solo se siete d'accordo e mi sento in dovere di mettere in esplicito che pagherei io tutte le spese mediche: ho dei solidi messi da parte dati dai miei genitori per le nozze e sarei più che felice di spenderli in questo."
Blaine parlò tutto d'un fiato, lasciando a bocca aperta i due: ammirevole era certo la sua determinazione nel mettere su quella famiglia con suo marito.
Rachel pensò giusto qualche secondo: aveva detto di sì una volta, perchè rifiutare quella volta?
"La mia risposta è sì, ti avevo già dato la mia parola la prima volta, l'hai pure questa volta."
Il volto del moro si illuminò di gioia a quella risposta affermativa.
"Credo che sarebbe meglio, per non recare sospetti a Kurt, chiedere aiuto anche a Karofsky. L'unico problema è quello legale, dovremo riuscire a strappare a Kurt una firma sui documenti e credo che mi toccherà falsificare la firma. Spero non si arrabbi troppo quando lo verrà a scoprire."
La ragazza ci pensò un attimo, poi pose la sua domanda.
"Quindi intendi utilizzare i tuoi geni e i miei?"
Blaine annuì, convinto.
"Non si arrabbierà vero il tuo maritino?"
Lui ridacchiò a quella affermazione e negò con la testa.
"Quindi siete con me?"
Jessie e la sua ragazza annuirono, andando poi ad abbracciare il loro amico.

Courage, it will be OkayWhere stories live. Discover now