Capitolo 23

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ROBIN

"Il capo vuole vederti prima dell'esecuzione. Datti una mossa." disse una guardia spingendomi per il corridoio.

Ero ammanettato in un modo assurdamente maniacale: le braccia si incrociavano dietro la schiena come se avessi una camicia di forza e le mani erano chiuse in guanti di ferro.
Arrivammo in uno studio lussuoso, Slade era seduto su un divanetto mentre era intento a studiare dei fogli e il tutto era a dir poco inquietante.
Ma come sempre quando si trattava di Slade, decisi di mantenere sguardo freddo e mente lucida nel caso si fosse presentata l'occasione di farlo fuori.

"Robin, bene. Tu, chiudi la porta e fai la guardia." ordinò al bestione che mi aveva accompagnato.

Quando questo fu uscito si alzò e prese una bottiglia e un bicchiere da una mensola. Si versò lentamente quello che sembrava whisky e si avvicinò a me.

"Robin... ti ricordi questo posto?" domandò.

"Dovrei?" replicai con tono distaccato.

"Dovresti, ma non puoi farlo. Ah, che spreco. Comunque sia, sei qui per un motivo ben preciso." rispose avanzando ancora di qualche passo.

"Sarebbe?" chiesi.

"Bevi." ordinò mettendomi il bicchiere davanti alla faccia.

"No, non intendo..."

"Bevi ho detto!" insistè mettendomi una mano dietro il collo e facendomi ingoiare il contenuto del bicchiere.

Subito dopo mi spinse sulla poltrona e si sedette sul divanetto di fronte a me.

"Ti voglio offrire la possibilità di salvarti: torna ad essere il mio apprendista." cominciò.

"Quando verrete chiusi nelle celle toglierò la corrente e potrete scappare attraverso i condotti di areazione." sentii nella mia testa.

"Cosa...?" chiesi confuso.

"Sto dicendo che puoi ancora farcela, ti posso prendere sotto la mia ala e trasformarti nella persona più potente del mondo." continuò.

"Vi ritroverete nel salone ed una ventina di guardie vi attaccheranno, lasciando libera l'uscita di servizio: se uscirete vivi di scappate più in fretta che potete, l'edificio esploderà." ripeté la voce nella mia testa.

Quella voce era... di Slade! Non capivo perché mi stesse dicendo questo, ma non mi fidavo affatto.

"Se facessi quello che mi proponi... come avrei la certezza che non mi userai?" chiesi.

Fece un risolino, compiaciuto che avessi capito.

"Non avrei interessi a mentirti ora, Robin. Non ora." rispose.

"Ci sarà Wayne ad attendervi. Trova il modo di comunicare con gli altri e spiega il piano, il blackout nelle celle all'esecuzione durerà solo trenta secondi." udii rimbombare nelle orecchie.

Non mi farai del male [concluso]Where stories live. Discover now