Epilogo - Trey & Evan

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L'attimo di imbarazzo era stato superato velocemente grazie all'assenza di abilità di Drew nelle presentazione.

«Jar, Trey. Trey, Jar.» Due nomi mormorati mentre entrava in casa alla ricerca del suo compagno. «Da qualche parte deve esserci anche Evan. Evan!» Aveva urlato come se fosse a casa propria e fine. Trey si era ritrovato sulla porta, di fronte all'ex compagno di Evan ingessato in un perfetto completo grigio tortora da avvocato di grido.

«Prego, entra pure»

Doveva rendere merito all'aplomb che Jared aveva mostrato. Sul suo viso non era comparso nessun tipo di sentimento, ma Trey era pronto a strozzare Andrew e buttarlo in piscina alla prima occasione.

«Non sapevo...» Aveva interrotto il discorso di Jar prima ancora che potesse proseguire e si era reso conto che nemmeno per l'altro uomo quella doveva essere una situazione facile.

Trovarsi nella casa dove il proprio ex viveva con il suo nuovo compagno e, per di più, con un accompagnatore come Andrew? No, doveva essere l'inferno.

«Trovato!» La voce squillante del suo collega lo aveva spinto a voltarsi ed incrociare gli occhi azzurri di Evan, confusi quanto i propri.

«Jared...» Quel semplice nome conteneva stupore, ma nessun altro sentimento.

Trey lo conosceva troppo bene per non rendersene conto. Sorrise facendosi da parte e chiuse la porta dopo che il loro ospite l'ebbe varcata.

Superato il momento iniziale il resto della serata era stata rilassante, le chiacchiere leggere e le battute di Drew sempre presenti. Per una frazione di secondo Trey aveva provato un profondo rispetto per Evan e Jared perché lui non sarebbe mai stato in grado di affrontare una cena del genere a parti invertite.

Sedere di fronte ad Evan sapendo che apparteneva ad un altro uomo? Il solo pensiero aveva il potere di chiudergli lo stomaco. Forse non era maturo, ma poteva sedere a quel tavolo solo con la consapevolezza che il suo compagno era al suo fianco. Dove avrebbe sempre dovuto essere.

Lo squillo del cellulare aveva interrotto quell'idillio e fatto precipitare la situazione in pochi secondi.

«Ehy Kay, come va?» Trey aveva risposto con un sorriso che si era presto trasformato in una smorfia.

«Arriviamo» Senza pensare agli ospiti si era alzato in piedi afferrando la mano di Evan.

«E' ora. Kay sta andando in ospedale»

Il suo compagno era schizzato in aria come una molla e si era diretto alla porta ignorando tutto quello che c'era intorno a lui. Trey aveva ridacchiato, recuperato le giacche e, dopo aver consegnato le chiavi ai loro ospiti pregandoli di chiudere quando se se ne fossero andati, lo aveva seguito fino in strada.

Ed ora erano su qual taxi che sembrava non muoversi abbastanza veloce.

«Non posso credere che tu gli abbia lasciato le chiavi di casa...»

Le parole di Evan continuavano a non avere un senso logico, ma Trey non se ne preoccupò. La tensione del suo compagno era palpabile, saturava l'aria del taxi insieme ai tic nervosi che sembravano averlo colpito.

Voltò il viso notando il movimento cadenzato del ginocchio ed il modo in cui Evan torceva le mani incessantemente. Di quel passo non gli sarebbe rimasto un solo dito sano e senza pensarci Trey posò il palmo su di esse e strinse.

«Andrà tutto bene»

Poteva sopportare un po' di chiacchiere futili per esorcizzare la paura, ma ora il suo compagno sembrava aver raggiunto il limite.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 20, 2016 ⏰

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