Epilogo - Trey & Evan

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«Perché diavolo hai chiesto a Jared informazioni sulla compravendita immobiliare?»

La voce di Evan era velata dallo scetticismo, ma Trey trovava la risposta fin troppo scontata. «E' un avvocato...» scosse le spalle con indolenza e tornò a guardare i lampioni che sfrecciavano accanto a loro.

«Penalista, Trey. Un avvocato penalista»

«Ma quelli sono solo dettagli, no? E poi il sushi gli è piaciuto...» con un sorrisetto soddisfatto illuminato da quello strano gioco di luci ripensò alla cena che aveva organizzato.

Aveva fermato Andrew alla fine di una lunga giornata di lavoro. Il suo collega si stava asciugando i capelli con un enorme telo giallo mettendo in evidenza il tatuaggio che aveva fatto da poco e spingendolo a scuotere la testa. Quale folle si farebbe tatuare il cranio? Risposta: Drew. Lui era abbastanza pazzo da sopportare il dolore solo per potersi riempire di disegni e la mappa che portava su di sé ne era testimone. Lo aveva osservato lottare con quella specie di tappeto ed imprecare a mezze labbra quando questi gli si era avvolto intorno ad una gamba intrappolandolo. 

«Ti andrebbe di venire a cena con me ed Evan?» Aveva buttato lì e lo aveva visto sobbalzare dallo spavento. «Sei pazzo?» La voce era giunta a lui ovattata dalla stoffa e questo non aveva fatto altro che spingerlo a ridacchiare. Finalmente il viso del suo collega aveva fatto capolino, gli occhi sgranati, il fiato corto come se avesse corso ed i capelli sparati in aria non facevano altro che donargli un'aria da vagabondo, proprio quella che si associava sempre ad Andrew.

«Vuoi farmi morire prima di dovermi sfamare?»

Gli occhi grigi aveva percorso il fisico massiccio e le labbra si erano piegate in una smorfia.

«Adesso che ci penso mi converrebbe»

«Troppo tardi pivello. Accetto.» Quell'assenso era stato accompagnato da una pacca non troppo gentile sulla spalla ed un sorrisetto perfido. «Dopodomani andrebbe bene per voi?»

«Sarebbe perfetto»Trey gli aveva fornito l'indirizzo e lo aveva saluto con il dito medio e la raccomandazioni di portare chi volesse.

Lui ed Evan stavano tornando alla realtà, ovvero stavano cercando di passare più tempo fuori dal letto, cosa di per sé non facile.

«Cosa prendiamo per cena?» Quella era la sola domanda che il suo posatissimo compagno gli aveva fatto quando gliene aveva parlato ed una volta di più Trey si era reso conto di quanto quell'uomo facesse parte di lui.

Evan arrivava dove nessun altro era mai arrivato e lo faceva senza che Trey se ne rendesse conto. Non importava quanto lui facesse le cose senza pensare, il suo compagno riusciva a seguire l'onda dandogli anche una direzione precisa.

Il campanello aveva suonato alle otto precise e quando Trey aveva aperto la porta si era trovato davanti Andrew, in un paio di jeans e una t-shirt che non dovevano aver mai conosciuto un ferro da stiro, e...Jared. L'ultima persona che si aspettava di trovare sulla soglia di casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 20, 2016 ⏰

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