Capitolo 2

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Vorrei che fosse tutto un sogno. Vorrei svegliarmi, averla accanto a me nel letto, calda, viva. Vorrei stringerla, stringerla forte, dirle quanto la amo. Vorrei solo vederla, sentirle dire che sta bene, che è felice adesso, vorrei essere felice con lei. Ma questi sono solo tanti "vorrei". La realtà è che lei è morta. Non le dirò mai che la amo, non la potrò mai più stringere, non sentirò mai la sua risata.
Titus ha appena portato via il suo corpo per terminare il rito di passaggio, Murphy l'ha seguito.
Sono sola. Mi sento vuota. Se chiudo gli occhi posso ancora vederla, sentirla accanto a me, dice che mi ama, mi sorride. Sono felice, siamo felici. Poi riapro gli occhi e tutto sparsce, tornano il dolore e la sofferenza. Abbasso lo sguardo, cercando di scacciare le lacrime.
Poi la vedo, per terra, ancora fumante: la pistola con cui Tiutus ha sparato. Mi avvicino per prenderla. Il suo calcio é pesante come la morte, la canna ancora calda.
Le lacrime iniziano ad uscire, non riesco a controllarle. Perchè dovrei? Ho appena perso la persona che amo. Perchè devo sempre essere forte, perchè devo sempre far finta di non aver paura, perchè devo sempre essere io quella a sopravvivere mentre le persone che amo muoiono? Perchè non posso essere felice, perchè non posso semplicemente smettere di soffrire? Ad un tratto mi accorgo di avere in mano la risposta a questi ultimi perchè.
Un solo colpo, solo un altro e tutto finirà. Solo un colpo e torneró con lei. Solo un colpo e potrò forse essere finalmente felice. Punto la pistola alla mia tempia. Perdo totalmente il controllo di me stessa, le lacrime escono e io non riesco a fermarle, piango e piango, sempre di più. Non ho più motivo di mostrarmi forte perchè non lo sono e se premessi il girlletto non avrei più bisogno di figere.
"Lo sopporterò io per loro" avevo detto a Bellamy dopo avere tirato la leva a Mount Weather. Ma se ora premessi il grilletto tutto il dolore se ne andrebbe e non dovrei piú sopportare niente,  sarei libera.  Chiudo gli occhi per vederla ancora. Se sparassi non dovrei più riaprirli e starei con lei per sempre. Non mi importa degli altri, di Bellamy, di Octavia, di mia madre, degli skykru, voglio solo lei. Tutto sembra così facile, premere il grilletto, andare via, smettere di essere me. Posso davvero andare, ho ferito troppe persone e ne ho uccise ancora di più. Ma adesso basta. Basta.
Me lo merito. Per tutte le persone morte a Mount Weather. Per tutte le persone morte a Tondc. Per Finn. Per Lexa. Lexa. Il suo nome suona ora così lontano, sembra vuoto, come se adesso che lei è morta non avesse più un senso. Come se tutto quello che è stato fosse solo un sogno e quello che avrebbe dovuto esserci solo immaginazione.
Sento le lacrie calde scendere sul mio viso. Bruciano. Sono piene di dolore, sono sofferenza, mancanza, debolezza.
"L'amore è debolezza" mi aveva detto al funerale di Finn.
"Quindi smetti di tenere alle persone?" Le avevo chiesto. Mi sembrava una cosa così stupida rinunciare all'amore. Lei mi fece cenno di si con la testa.
"Non potrei mai farlo" non è possibile ignorare i propri sentimenti. Puoi nasconderli per un certo tempo, ma verranno sempre fuori.
"Allora metti in pericolo le persone a cui tieni. E il dolore non se ne andrà mai" e ora lo capisco davvero. Tutte le persone che ho amato sono morte. Mio padre. Finn. Lei. Le ho messe in pericolo io. È tutta colpa mia. Mi sento come se fossi stata io a sparare al posto di Titus. Quel priettile era per me, non per lei. È colpa mia, mia, mia. Se me ne fossi andata prima, se avessi ascoltato Octavia, allora lei sarebbe ancora viva.
Pensare a lei fa male, non mi sembra ancora vero. Mi aspetto che entri dalla porta, che mi saluti, aspetto che mi baci, che mi dica che mi ama, aspetto di rivedere quei suoi magnifici occhi che infondono sicurezza. Ma non entrarà mai più. Sono stanca di sperare nell'impossibile, di riabbracciare mio padre, do rivedere Finn, di salvare Lexa.
La amavo, la amo troppo, ma la verità è che l'ho amata troppo tardi.
Tutto quello a cui riesco a pensare è lei, voglio solo stare con lei. Ma lei vorrebbe che io premessi il grilletto?
E ad un tratto tutto sembra così difficile, lasciare tutto e tutti, semplicemente andare via. Sento ancora il peso di tutte le promesse che ho fatto, le urla delle vite che ho strappato, "prteggi Clarke con la tua vita" aveva detto a Titus. Non è questo che lei avrebbe voluto. Vuole che io viva.
Mentre sento le lacrime calde solcare ancora il mio viso, mi accorgo  di aver abbassato la pistola.








Ciao a tutti, mi dispiace di averci messo così tanto a pubblicare questo capitolo. Spero che vi piaccia, se avete dei consigli o idee per migliorare la storia fatemelo sapere. Grazie per aver letto

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