Capitolo 20

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Mi risveglio su qualcosa di morbido.
Apro gli occhi e noto le coperte in tessuto ricamato pregiatamente.
Capisco subito dove sono:casa di Jack.
Magnifico.
Ricordo la serata precedente piú nitidamente di quel che vorrei.
Mi costringo a rivivere tutto:Peter che mi assale,Jack che prende a pugni Peter....
Ma perchè ha preso a pugni Peter?
Non voleva piú vedermi....
La faccenda si fa sempre piú strana.
In quel momento,entra Jack:<<Ciao.>>.
<<Ciao.>>rispondo.
Sono patetica.
Dovrei farmi valere,invece,sono qui,accoccolata sul suo letto.
Lo guardo e noto ancora le mani insanguinate.
Se le passa sui capelli e noto che il sangue è secco perchè i suoi capelli rimangono perfettamente bianchi.
È stupendo.
Anche dopo aver fatto a botte,è una meraviglia unica.
<<Mi dispiace,per ieri.>>.
<<Lo so.
Anche a me dispiace.
Ti sei fatto male?>>mi sento in bisogno di chiedere.
<<No,tu?>>mi chiede lui.
Lo guardo.
<<Cioè...come stai adesso?
Hai male da qualche parte?>>si corregge.
In effetti,mi sento i polsi indolenziti e la schiena dolorante.
<<Un po' di male alle ossa,ma nulla di che.>>mi alzo.
Lui mi viene in contro e mi prende le mani tra le sue.
<<Sono stato uno stupido.
Non ci sono spiegazioni per il mio comportamento.
Non ci sono anche giustificazioni.
Il mio comportamento è inammissibile.>>si scusa lui.
È sincero.
Lo vedo dai suoi occhi.
Lo vedo dai suoi occhi?!
Si sta sciogliendo....
La barriera si sta sgretolando.
Lo vedo sempre piú.
<<Non è vero che mi stavi appiccicata.
L'ho detto solo per allontanarti da me.>>.
<<Perchè?>>.
<<Perchè sono uno stupido,ecco perchè.>>.
Mi fa quasi ridere:non ha usato la solita scusa:"Perchè volevo proteggerti".
Tanto,non ci casca piú nessuno.
È inutile provare.
<<Devi capire che io non potrei essere qui,senza di te.>>.
Suona tutto cosí bene sulle sue labbra....
<<Cosa vuoi dire?>>.
<<Ho pensato di suicidarmi.
Ci ho pensato il giorno prima di aver sorpassato Peter,nella classifica.
Ma,poi,sei arrivata tu,nel corridoio,quel giorno.
La mia vita era piena di buchi.
Lo so.
Non devo farlo.
Ma cos'altro potevo pensare?>>.
Non ha senso ammazzarsi a quest'età.
Non penso abbia ragione,ma devo comunque fargli capire che non ce l'ho con lui.
<<Mi dispiace.
Peró,non devi farlo.
Anch'io soffro,come hai sofferto tu.
Forse,anche di piú.
Ringrazia il cielo di avere ancora soldi e famiglia.>>sembro una madre col figlio.
E che figlio...!
<<Grazie,Elsa.
Vieni.>>.
Mi porta verso la vetrata dell'altra volta.
Non mi piace questa vetrata.
<<Elsa...io non posso prometterti niente.
Io sono uno stupido,egoista,freddo e senza cuore.
Questo è quello che penserai tu.
Ma non mi conosci veramente.
Nessuno sa come sono fatto.
E vorrei fare amicizia con te,come si deve.
Qualche volta,ti faró soffrire,questo e poco,ma sicuro.
E non posso prometterti che non litigheró.
Saró cattivo,disonesto,imbroglione, bugiardo.
Ma ti staró vicina.
La scelta è tua.
Io voglio starti vicino e voglio aiutarti,ma la scelta è tua.>>.
Esito.
Mi sta chiedendo di essere sua amica,dopo quello che è successo.
Mi cinge i fianchi.
<<Resisterai?
Ce la farai?>>mi chiede.
I suoi occhi sono titubanti ma cercano la luce in me.
Devo fare l'ennesima scelta,l'ennesimo errore.
La risposta è mia,la scelta è mia.
Solo io,la ragazza fredda dentro,posso affrontare questo ragazzo di ghiaccio.
Lo guardo negli occhi e,senza dire una parola,lui capisce tutto.

Fredda dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora