Capitolo 17

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Mi addolora la storia di Beth.
Una ragazza cosí sensibile,cosí buona,rovinata dalla cattiveria altrui.
<<Mi dispiace.>>.
Lui non risponde.
Sarà assorto nei pensieri....
Questo ragazza,ora che ci penso,è uguale a me.
Ha perso tutto ció che gli rimaneva di caro (escludendo i genitori,che,essendo via per lavoro,non stanno mai con lui).
Lui mostra il polso.
Leggo un nome:"Beth".
Sul polso,ha tatuato il nome della propria sorella.
Il tatuaggio è cosí piccolo,che non l'avevo notato prima.
<<Tu sei identica a lei.>>mi dice.
Piano....
<<Io non sono buona come lei.>>.
<<Vedo come mi guardi.>>.
Arrossisco.
Allora,se n'è accorto.
Mi mordo il labbro,imbarazzata.
Deglutisco.
Non so cosa rispondere a questo ragazzo,davanti a me,che ha perso il suo tesoro piú prezioso.
<<Hai i suoi stessi occhi.>>.
<<Sarà una coincidenza....>>spero di non sembrare patetica.
Non so cosa pensare:ha detto che sono identica a lei e lui ha detto che lei era bellissima.
Che significa?
Non so se,per lui,sono carina o perfetta.
Forse,sono nessuna delle due.
Distoglie lo sguardo e mi affretto ad aggiungere:<<Io non so cosa pensare.>>.
<<Nessuno sa mai cosa pensare.>>.
Ritorna il duro di sempre.
Hai fatto la mossa vincente,Elsa.
<<Io sí.
Semplicemente,sono senza parole.>>.
Insomma,come puó pensare che una persona possa rispondere qualcosa di sensato,dopo aver sentito questa storia tristissima?
<<Mi dispiace.>>è la seconda volta che lo dico ma non m'importa.
<<Non importa.
Tanto,non tornerà piú indietro.>>.
Come puó pensare una cosa del genere?
<<Ma sei stupido?
Come puoi pensare una cosa del genere?
Hai detto che ti manca da morire!>>la rabbia m'invade.
<<Ho detto che mi manca ma renditi conto della situazione:lei non tornerà mai piú.>>il suo sguardo,su di me,mi gela il sangue.
Sembra mi abbia lanciato una freccia ghiacciata dritta nel cuore e sento che le emozioni si stanno nascondendo.
La rabbia sparisce piano piano ed io ritorno indifferente.
<<Scusa.>>.
Sospiro.
Ormai,non so piú che fare.
<<Perchè te ne sei andato?>>decido di buttare lí il discorso,sperando non se la prenda per aver cambiato discorso.
<<Non mi lasciavi scelta.>>.
<<Cosa vuoi dire?>>.
<<Mi stavi appicciata ed ogni volta che andavamo da qualche parte o ci incontravano i tuoi occhi si piantavano su di me e non li avrebbe smossi nessuno,neanche se te li avesse tolti.>>.
Quelle parole mi colpiscono nel profondo.
Cerco di trattenere le lacrime.
<<E perchè mi stavi aspettando
qui?>>gli dico con voce incrinata.
<<Perchè ti dovevo la risposta alla domanda.>>.
Mi trema il labbro ed io lo mordo per farlo smettere.
Non funziona.
Mi scappa un singhiozzo.
Lui continua a guardare fuori dalla finestra.
<<Ora,se non ti dispiace,vorrei che tu te ne andassi.>>.
<<Perchè?>>mi viene spontaneo chiedergli:<<Perchè ti comportavi da gentiluomo,perchè volevi provare con me?>>.
Le lacrime diventano piú insistenti ed a stento le trattengo.
<<Perchè volevo conoscerti per trattarti come si deve.
Insomma,dobbiamo fare i due innamorati e non ti conosco neppure.>>.
<<Solo nello spettacolo dobbiamo farli.>>mi esce.
Non ho collegato la bocca col cervello e,ora,temo di aver combinato un disastro.
Lui mi guarda:<<Sí,hai ragione,solo nello spettacolo.>>.
Ecco,lo sapevo....
<<Addio.>>spero gli arrivi diretto,al cuore,come il suo è arrivato al mio.

Fredda dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora