27. La prova è anche per me

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***CAPITOLO CENSURATO***

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TITOLO: 27 HARRY TI PRESENTO SALLY

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Gli alberi del parco stanno iniziando a colorarsi lievemente con i colori dell'autunno; l'aria sta cambiando nonostante il caldo onnipresente, e qualche foglia è già caduta in anticipo, infischiandosene di apparire ancora verde e viva. Settembre è arrivato, e io non vedo l'ora di ritrovare il parco dipinto a tinte rosse e gialle, la pioggia leggera che solletica il viso, l'odore dell'aria più fresca, dei camini accesi... poi ricordo di essere nella fottutissima calda California e non nel mio amato Montana. Quando ero partito per l'università, ero così contento di staccarmi dalla mia famiglia e dal paese minuscolo in cui sono nato e cresciuto; pensavo alla California come una terra di possibilità per un ragazzo giovane come me... e invece ho capito che era tutta un'illusione e che casa mia inizia a mancarmi davvero.

«Dopo il tuo messaggio, non sono più riuscita a dormire questa notte, Harry.»

Dakota mi prende la mano e prosegue accanto a me nella stradina di terra e ghiaia che parte all'inizio del parco e attraversa tutta la sua estensione in linee sinuose. Nonostante il vento leggero, il caldo è ancora opprimente. La nostra storia era iniziata proprio in questo periodo.

«Sei silenzioso, Harry», commenta stringendo appena la presa.

Prendo un respiro profondo e continuo a camminare. Non ho idea di che cosa dire. «È solo che volevo parlarti e... e adesso non mi vengono le parole.»

Continuo a pensare a Sally, a questa notte, e per quanto io mi sforzi, non riesco a tenere la testa divisa in due. Mi sento sballottato da una parte all'altra come una pallina da ping pong.

Un paio di passi smuovono la ghiaia e Dakota si mette di fronte a me; è sempre stata alta, e mi sembra improvvisamente strano poterla guardare praticamente negli occhi senza dover abbassare lo sguardo come mi accade con Sally. Si è truccata come sempre ed è vestita elegantemente, forse in maniera troppo formale: uno della sua infinita collezione di abitini, scarpe con tacco in coordinato... come sempre: è la sua fissazione essere in coordinato, e il colore di oggi è un borgogna molto carico. Le dona; beh, praticamente non esiste un colore che non le doni.

«Ehi, Harry...», mi sorride dolcemente e, con l'indice premuto sotto al mio mento, mi costringe a guardarla, cosa che ho evitato di fare per quasi tutto il tempo da quando mi sono presentato da lei.

A malincuore, mi costringo a tenere gli occhi nell'azzurro dei suoi.

«Harry, lo so che mi odi... e come potresti non odiarmi per quello che ti ho fatto. Io... io non so che cosa mi sia successo», inizia a mormorare, gli occhi sempre più lucidi; mi prende il viso tra le mani e le sue pupille continuano a scattare su di me, osservandomi, studiando ogni mia espressione, ogni mio minimo cambiamento. «Richard è capitato così... all'improvviso. Ho perso la testa e, lo so, non ho la minima scusante, ma vorrei spiegarti con più chiarezza quello che è successo.»

Mi tolgo dalle sue mani, ma il gesto non è brusco. «Non ci tengo particolarmente a sapere di come te lo sei scopato», rispondo telegrafico.

I suoi occhi virano immediatamente verso una luce più cupa e rabbiosa, ma si trattiene per evitare un litigio che nessuno dei due ha desiderio di affrontare. «Non voglio raccontarti questo, non sono così stupida... voglio solo spiegarti alcune cose. Vieni con me», propone prendendomi per mano.

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora