Reine

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Anders Akselsen stava passeggiando nei pressi della sua villetta di Reine, una delle isole che compongono l'arcipelago delle Lofoten, nella contea del Nordland. Essendo alla fine di aprile e trovandosi al di sopra del Circolo Polare Artico, le giornate su questo angolo a nord ovest della Norvegia cominciavano a divenire molto lunghe. Rilke e Leon, i suoi 2 gatti, gli facevano da scudieri mentre si apprestava ad entrare nel bosco. Le camminate erano da sempre la sua grande passione e permettevano al suo fisico longilineo da quarantacinquenne di rimanere piuttosto in forma, nonostante quotidianamente svolgesse la non certo movimentata professione di essiccatore di aringhe e merluzzi.

La tradizione peschereccia è millenaria in questi luoghi. Si narra che l'esploratore veneziano Pietro Querini riportasse notizie di tale pratica già nel 1432, prima della scoperta del Nuovo Mondo. Non solo, ma ha permesso che quel tipo di conservazione del pesce trovasse seguito anche in Italia.

La vegetazione è piuttosto verdeggiante, nonostante la latitudine, grazie alla corrente del Golfo, e le montagne, molto presenti, sono di un asprezza e di una bellezza incomparabili, a picco sul mare. L'Higgravstinden, con i suoi 1.161 metri rimaneva in continuazione nell'immagine dell'uomo, che dalla mattina alla sera tardi, vedeva quel rilievo come una sorta di nume protettore. Si sedette infine su uno scoglio arrotondato, rimirando lo spettacolo offerto dal sole che si adagiava pigramente sulle onde piuttosto silenziose dell'Oceano Atlantico, mentre l'ombra cominciava a inerpicarsi sulle vette. "Come sono fortunato a vivere qui...Non me ne andrei mai, ho tutto cosa mi serve per vivere bene!..." pensava tra sè e sè mentre accarezzava Leon. Rilke si era allontanato un pò, attratto probabilmente da qualche piccolo animale nel boschetto li adiacente.

Era una persona dai lineamenti normali, non si poteva definire un nordico classico, gli occhi e i capelli scuri potevano tranquillamente farlo passare per un abitante delle coste Mediterranee. Queste caratteristiche lo rendevano piuttosto affascinante per le donne locali, a dire il vero non moltissime, che comunque facevano a gara per portargli sempre qualcosa, dal pane appena sfornato alle fascine di legna, solo per riuscire a stare un pò con lui. Anders lo sapeva e giocava su questo fatto, riuscendo il più delle volte a sedurle, magari dopo aver offerto un buon bicchiere di whisky. Non aveva ancora trovato moglie, nemmeno la cercava per la verità, d'altronde non mancavano le occasioni per stare in dolce compagnia femminile.

Da alcune settimane, però, si frequentava più del solito con una ragazza in particolare, la portalettere del paese, che pur essendo carina ma nulla più aveva molti interessi in comune con lui. Dopo aver inutilmente chiamato il felino fuggiasco decise che era meglio rientrare a casa. Appoggiata alla cassetta della posta c'era una busta. La lesse lentamente, sorridendo man mano che la scorreva. Recava la firma di un rappresentante della comunità russa presente a Reine. "Molto bene!..." si disse dopo averla letta. Di solito sarebbe rientrato in casa ad ascoltare la radio, ma quella sera non era il caso: si girò su se stesso e si avviò verso il centro del paese a sorseggiare un buon boccale di birra. Le notizie contenute in quel foglio di carta erano molto positive...

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