Nubi su Trondheim

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Le auto della Polizia norvegese erano quasi tutte modelli Volvo e Saab, di fabbricazione svedese. Gronenberg guidava veloce sull'asfalto bagnato da una pioggerellina fredda e leggera. Era ormai aprile inoltrato, ma le condizioni meteo stentavano a mettersi sul bello. Su tutta la costa del Sor-Trondelag non si vedeva più la neve da qualche settimana, ma il tempo delle consuete scampagnate fuori porta, con tanto di barbecue, sembrava ancora lontano.

"Chissà se mia moglie sarà dell'umore adatto per fare un giro sul monte Storheia, quando si metterà a far caldo!" pensava tra sè e sè Paul mentre stavano svoltando in direzione del fiume Nidelva. Coi suoi 565 metri di altezza lo Storheia rappresentava il punto più alto della città. Da lassù si può ammirare un panorama mozzafiato. Si vede non solo gran parte della città, ma anche una grossa porzione del fiordo con le sue numerose isole. In particolare si nota la piatta e verdeggiante Munkholmen.

La Saab 9000 si fermò davanti ad una palazzina piuttosto anonima nel quartiere di Marinen. Il tenore di vita degli abitanti la zona era notoriamente medio-alto. Correva voce che in parecchie abitazioni si tenessero festini a base di coca, ma la Polizia non aveva mai dovuto compiere interventi eclatanti nel circondario. Men che meno Mittevaag e il suo gruppo della Squadra Omicidi. Gronenberg fece strada al collega su per le scale, la Scientifica coi suoi esperti si trovava all'interno di un appartamento piuttosto piccolo e spartano. I muri, imbiancati da poco, apparivano di un colore giallino tenue, appese vi erano poche cornici, perlopiù foto di una famiglia felice, con tanto di nonni, genitori e bambini piccoli. Nel guardarle Paul ebbe un leggero fremito di invidia.

Si fece loro incontro Ralf Sorensen, capo della Polizia Scientifica di Trondheim. "Salve colleghi" esordì l'uomo, e mostrò loro il corpo esanime disteso a terra di un signore anziano, sulla settantina. Apparentemente non aveva subito violenze. "Difatti è morto per soffocamento" proseguì Sorensen "Probabilmente l'aggressore, dopo averlo fatto cadere a terra gli ha coperto il volto con un cuscino o qualcosa d'altro e lo ha tenuto premuto fino alla completa asfissia".

"Entrando non ho notato segno di effrazioni sulla porta" sottolineò Paul. "Esatto!" ribadì Ralf "Questo ci fa pensare che la vittima conoscesse il probabile assassino". "Signor Comandante!" fece uno dei poliziotti rivolgendosi a Sorensen "Il deceduto si chiamava Andrè Stiansen, era un pensionato che non aveva mai avuto precedenti con la giustizia. Ha lavorato per parecchi anni nel settore trasporti, prima alle ferrovie e poi presso la compagnia di navigazione dei battelli postali". "Inoltre..." continuò "Non ci risulta che da casa siano stati portati via oggetti di valore, nè denaro".

Il povero signore, dai folti capelli bianchi e il fisico minuto, probabilmente pagava delle colpe non sue...

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