Capitolo 6

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Scendo per fare colazione attirata dal profumino di pancakes, che si diffonde fino alle scale portandomi dritta in cucina.
In cucina c'è papà seduto a tavola a bere un caffè e intanto legge il giornale.
Appena si accorge che sto entrando nella stanza, alza lo sguardo.
Mi guarda per un po' e poi inizia a parlare continuando a sfogliare il giornale.
"Quindi... Chi era il ragazzo di ieri sera?"
Ovviamente lui deve sapere tutto, mentre io posso sapere solo quello che vuole lui.
"È un mio amico" rimango vaga.
"Amico? A me sembrava altro..."
"Invece è proprio un mio amico."
Abbassa di colpo il giornale, facendomi sobbalzare per il gesto improvviso e mi guarda con aria preoccupata ma allo stesso tempo autoritaria.
"Senti Ellie, lo so che certe volte posso sbagliare..."
Solo certe volte? Molto modesto dai.
"...anche gli adulti fanno degli errori e io non ne sono escluso. Facciamo un accordo ok?"
"Mmm... Ok."
"Tu mi dirai qualcosa in più su cos'è successo ieri sera e tu potrai farmi due domande sul caso di John."
Non ci credo, vuole veramente parlarmene. Devo stare attenta però, magari è un trucchetto.
Oppure è soltanto pentito per come si è comportato.
Bhè comunque meglio di niente...
"Va bene papà... Si chiama Jack"
"Come lo hai conosciuto?"
"L'ho incontrato in un posto qui vicino casa, è molto gentile e simpatico."
Non posso certo dire che l'ho incontrato nel bosco al buio... mi ammazzerebbe. È soltanto un piccola bugia bianca.
"Dove abita?"
"Non lo so..."
A ripensarci non mi ha mai detto dove abita, compare sempre dal nulla.
"Mmm... Per ora può bastarmi dai, stai attenta però piccola... Ok?"
"Ok" dico sorridendogli.
Anche se ormai sono grande, basta che mi chiami piccola che mi fa tornare di nuovo bambina, quando arrossivo subito per quasiasi cosa.
"Vuoi un po' di pancakes?"
"Sisisi, anzi aspetta devo farti due domandine anche io"
Quasi me ne scordavo... Sono troppo golosa certe volte.
"Che lavoro fa John?"
"Il signor John è uno scrittore."
"Ah... Perché si è trasferito qui?"
"Per trovare l'ispirazione... dice che la casa in cui si è traferito lo ha come stregato, e ha dovuto subito comprarla."
"Mmm..."
"Piccola io vado a lavoro, torno un po' tardi oggi. A dopo"
Mi posa dolcemente un bacio sulla fronte, prende la giacca e se ne va.
Di nuovo sola con i miei pensieri e le mie mille domande...
Oppure no?
All'improvviso sento suonare il campanello. Guardo dallo spioncino ed è lui, Jack.
Subito cerco di sistemarmi i capelli in qualche modo, ma dopo vari tentativi lascio perdere.
Apro la porta piano piano e subito vengo invasa dal suo dolce profumo e dal suo sorriso, che riuscirebbe a scaldarti anche nelle giornate più fredde d'inverno.
Gli sorrido e lo faccio entrare in casa.
Mi guardo ancora un attimo allo specchio e per fortuna non sono in pigiama, ma noto che sono completamente rossa in viso.
Mi sfrego le mani sulle guance, ma non faccio altro che peggiorare la situazione, meglio lasciar perdere.
Torno da lui, è seduto sul divano e mi guarda. Mi siedo accanto a lui e subito mi avvolge con un braccio avvicinandomi di più a se.
"Allora piccola... non ho creato casini con tuo padre vero?"
"Nono tranquillo Jack."
"Ok, menomale. Comunque oggi fa parecchio freddo fuori, che ne dici se ti porto a mangiare qualcosa in un bel posticino?"
Vuole invitarmi ad uscire o sbaglio??
Iniziano a tremarmi le mani...
"Io... ehm... si... va bene"
"Hai freddo? Stai tremando tutta."
E appena finisce la frase mi posa un bacio sulla testa.
Lo guardo fare questo gesto così dolce, e prego che la prossima volta quel bacio me lo dia sulle labbra.
Appena si stacca gli rivolgo un sorriso timido e come se mi avesse letto nel pensiero si avvicina per baciarmi, questa volta sulle labbra.
Io non ho mai baciato nessuno, anche se può sembrare strano alla mia età.
Si avvicina sempre di più, posa le labbra sulle mie e sento qualcosa di umido.
Sta cercando di baciarmi con la lingua...
Ho le labbra tutte bagnate.
Senza pensarci, subito mi stacco da lui.
Mi guarda un po' imbarazzato.
"Scusa Ellie, io pensavo che volessi baciarmi anche tu."
"Si scusa ma è che non so dare i baci così." Lo abbraccio forte e affondo la testa sul suo petto caldo, come a nascondermi.
"Diamoceli normali per adesso, va bene?"
"Certo piccola."
Mi stringe anche lui a se, più forte e con fare protettivo.
Mi sento al sicuro tra le sue braccia, mi stringe come se fossi l'unica cosa importante che possiede.
Sento che mi sto innamorando sempre di più, all'inizio pensavo fosse solo una cotta dato che era in pratica il primo ragazzo che mi rivolgesse la parola senza insultarmi.
Ma da come mi sento tra le sue braccia, capisco che non può essere solo una cotta... credo sia amore.

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