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Passò una settimana da quel giorno ed io e Stefano eravamo diventati ottimi amici.
Egli mi aveva permesso di restare a casa sua, dato che era solo e odiava la solitudine.
Era una fredda giornata di Novembre ed io e Stefano eravamo nella sua stanza, lui che modificava un video mentre io che giocavo con i miei capelli per cercare di fare una treccia.
C'era molto silenzio ed ero felice di ciò, perchè da dove venivo io non si "sentiva" mai, se non la notte.
Adoravo il silenzio perché mi aiutava a pensare a tutto ciò che mi succedeva e che mi sarebbe potuto succedere nella vita.
Pensai che aver incontrato Stefano fosse stata una salvezza, se quella mattina lui non fosse passato per il parco, probabilmente sarei morta assiderata.
Dovevo veramente un favore a Stefano.

"Emily?" Chiese il ragazzo, schioccando le dita per farmi risvegliare dai miei pensieri.
"Si?" Risposi.
"Non mi hai sentito, vero?"
"Umh.. no."
"Ti ho chiesto se vuoi venire con me a Milano."

Rimasi per un momento spiazzata.

Io? A Milano?
Davvero?

"Che?"
"Non ho intenzione di ripeterlo un'altra volta." disse sorridendo e attendo una risposta.
"Certo che vengo con te!" esclamai, sorridendo come un ebete.
"Perfetto! Starai a casa mia e di Salvatore."
"Eh? No, prenderò una casa per me."
"Ma smettila,.starai da me e basta."
Sbuffai e annuii.
Lui sorrise soddisfatto per avermi convinta. "Ti va di andare a comprare dei vestiti?"
"Perché?" chiesi.
"Vuoi venire a Milano con le mie felpe?" mi chiese.
"sí, sono cosí comode" risposi abbracciandomi da sola.
Lui mi guardò male e io sbuffai, per poi alzarmi.
"E va bene..- presi lo zaino.
"Andiamo?" Mi chiese porgendomi la mano.
"Sí." risposi prendendola.

Passammo le due ore successive a fare shopping nei negozi del centro di Firenze e avevo comprato delle felpe, dei jeans.. E basta.
"Hai comprato solo felpe e jeans.." Disse Stefano, osservando le buste che avevo in mano.
"E quindi? le felpe ed i jeans sono bellissimi." risposi.
"Si, okay, ma devi comprare anche delle scarpe, o vuoi andare in giro scalza?"
"Oh, giusto. Dopo però andiamo al sushi?" Gli chiesi facendo gli occhioni.

Mi aveva portata al sushi qualche giorno prima, e dire che mi era piaciuto era poco.

"Certo! " Esclamò lui, con un sorriso a trentadue denti.
"Evvivaa."
Lui sorrise e poi si fermò di colpo, diventando improvvisamente serio.
"Che c'è?" gli chiesi.
"C'è un negozio di videogiochi! Devo entrarci assolutamente, aspettami fuori, okay?" Mi chiese felice come una Pasqua.
Io risi e annuii, per poi sedermi su una panchina di fronte al negozio.
Dopo che Stefano fu entrato, mi arrivò un messaggio, cosa veramente strana ed insolita, dato che nessuno aveva il mio numero.
Aprii l'app di messaggistica e lessi il messaggio.

"Ti pentirai di ciò che hai fatto."

Non sapevo chi fosse e nemmeno cosa avessi fatto.

"Chi saresti? E cosa avrei fatto?"

"Lo sai benissimo."

"Che vuoi da me?"

"Voglio ucciderti, semplice."

Non sapevo cosa rispondere, quindi spensi il cellulare.
Pensai fosse solo uno stupido scherzo.
Non avrei dovuto sottovalutare il problema.

Save Me. - Stefano Lepri (In Revisione)Where stories live. Discover now