Capitolo 5

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Già, era da molto che non sentivo un colpo di pistola.
Quel frastuono rimbombante mi riportò alle mie avventure da investigatore fallito ad Hong Kong.
Una nostalgia amara mi pervase. E se fosse quella la mia strada? Non si poteva tornare indietro. È tempo di seguire i sogni!
Quelli ad Hong Kong erano giorni infernali in una città altrettanto infernale.
Investigazioni pericolose in un pessimo giro di contrabandieri d'oro.
Avevo anche un compagno fidato, o almeno credevo lo fosse.
Un bastardo cinese di nome Lee. Non ci avrebbe pensato due volte a piantarti una pallottola nella schiena se la situazione gli poteva fruttare.
Una canaglia. Quell uomo dai capelli corvini non avrei mai più voluto vederlo. Per nessuna ragione al mondo.
So a cosa pensate... Come ci è finito un detective in un paesino innevato a fare l'insegnante?
In verità sto cercando di mettere da parte quella vita. Quello che accadde ad HK. Al solo pensarci mi viene la nausea.
Una pallottola nella schiena era sufficiente.
Già, la mia carriera finì in una sparatoria, in cui perse la vita anche il mio compagno Lee, anche se del suo cadavere non ci fu traccia.
Al diavolo tutto mi ritrovai in un paesino come questo. Due passi dal mare ma nevicate perenni in inverno.
Fortunatamente non era quella neve che ti blocca a casa. Era quella neve che ti invogliava ad uscire e restare sotto quella strana pioggia bianca. Così sottile e leggera che diventava fievole pioggerellina prima di toccare il suolo.
Amavo quel posto, gli alberi di ciliegio, la neve, il mare. Tutto di quel posto risuonava nella mia testa come un nuovo inizio per lasciarmi tutto alle spalle.

Raccontami una favolaWhere stories live. Discover now