Capitolo 9

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Corsi subito dentro la camera. Non pensandoci due volte ho spinto la scrivania davanti all'entrata sul balcone.
Non riuscirai ad entrare qui dentro, parassita che non sei altro !
Il rumore della porta mi fece girare, per un attimo ho pensato che era Victor, ma per fortuna era mio padre, quando ho visto il suo viso ho ripreso a respirare.
- Isa, non pensi che questo non è un momento molto adatto per arredare la camera?-
Non dissi niente, io stavo passando un inferno e lui aveva la voglia di scherzare...
- Che cosa è successo ?-
- Victor.-
Era l'unica cosa che sono riuscita a dire, e a mio padre bastava solo questa l'unica parola per capire tutto.
- Resta qui- mi disse e corse giù.
Mi strinsi a me, sentivo l'occhi che si riempivano di lacrime.
È un incubo, letteralmente un incubo. Non cela faccio più, questa situazione mi sta facendo esaurire. Non so più cosa fare, è inutile scappare tanto mi trovera, l'ho devo affrontare una volta per tutte. Basta con le lacrime, le ho versare troppe per colpa sua. Questa è una mia battaglia e nessuno può combattere al posto mio, devo farlo io e solo io posso uscirne vincente. Se dovrò fallire almeno lo farò essendo orgogliosa di me, perché ci ho provato, ho tentato di uscire fuori da questo l'inferno.
Preparati Principe, perché il nostro prossimo incontro non sarà molto piacevole, non è una minaccia ma una promessa.
Prendo la giacca di pelle e scendo giù.
Vedo Dominic che sta caricando le pistole, di mio padre nessuna traccia.
- Ma per uccidere un Vampiro non gli devi conficcare un paletto di legno nel cuore ?-
Il ragazzo alza la testa e mi guarda divertito. So di non essere brava in materia, ma non è molto carino da parte sua ridere della mia conoscenza su i vampiri. Fino ad oggi non dovevo combattere contro di loro, figuriamoci uccidere uno della loro specie.
- È uno dei tanti modi, però il metodo del paletto è un po' all'antica. Se gli tagli la testa fai prima.-
- Ma se lo sparò prima non ho bisogno di tagliarli la testa, non penso che il mio stomaco sopporterebbe una cosa del genere- solo al pensiero di una testa tagliata mi viene voglia di vomitare.
- Se lo spari non lo uccidi ma lo ralenti soltanto. Vedi questi proiettili non sono come tutti, sono fatti di argento puro. La pelle dei Vampiri con il contatto di argento comincia a bruciare. In più sono state bagnate in acqua santa.- dice, finendo di caricare l'ultima pistola.
- Da quanti anni dai la caccia ai Vampiri ?- chiedo incuriosita.
- Da più o meno 7 anni.- risponde lui.
- E quanti anni hai?-
- Ho 21 anni.- risponde, preparando il resto delle armi, vedo un paio di coltelli, tre spade e tre asce... Ma che cosa vuole farci con queste, tagliare la legna...
- Questo significa che hai cominciato ad uccidere le sanguisughe quando avevi solo 14 anni.-
- Vedo che non sai niente di Vampiri, ma devo dire che in matematica sei veramente brava.- molto spiritoso il ragazzo.
- Comunque si. Quando avevo 14 anni ho ucciso il mio primo Vampiro e in questa età ho incontrato pure tuo padre e sono diventato un cacciatore, diciamo che non avevo molta scelta....-
- Che cosa vorresti dire ?- vedo che questo l'argomento lo mette in imbarazzo.
- Senti, non offenderti ma non ho voglia di parlare di questo proprio adesso...-
In questo preciso momento entro mio padre in casa.
Dominic sappi che la nostra chiacchierata non finisce qui. Voglio sapere cosa mi stai nascondendo...
- Vedo che siamo tutti. Dominic hai preparato le cose?-
- Certo Signore, le armi più pesanti da trasportare le ho messe nella sacca che metteremo sul cavallo.- risponde ragazzo fiero di sé.
- Bravo ragazzo, avvicinati al tavolo Isa.- faccio come mi dice.
- Ascoltami bene, ogni uno di noi avrà due pistole che sono caricce. Sperò però che tu non dovrai usare le tue....
Però se succederà che l'uso della pistola sarà indispensabile, prima di tutto devi essere sicura che la pistola è carica, in questo caso lo è.
Poi prendi la pistola nelle mani, tieni le dita lontane dal grilletto, distendile ai lati del grilletto e appoggiale.
Poi la metti in posizione di sparo.
Metti il pollice su un lato dell'impugnatura e il dito medio sul grilletto.- faccio esattamente come mi dice lui.
- Si, così. Brava la mia bambina. Prima di sparare prendi la mira, devi mirare in tre punti: testa,cuore o la pancia. Quando hai mirato bene premi il grilletto.- disse lui mettendomi le pistole nella cinta dei pantaloni.
- Niente di più facile- dissi io facendolo ridere.
- Si, se qualcosa ci sarà Dominic a proteggerti.-
- Che cosa vorresti dire ? Questo significa che tu non ci vieni con noi ?- dissi io guardando il ragazzo, che non sembra molto sorpreso da quello che dice mio padre.
- Purtroppo no, ho una cosa che devo fare. Però dopo vi raggiungo non preoccuparti Piccina.- dicendo questo mi diede un bacio sulla fronte.
- Purtroppo abbiamo solo due cavalli, e visto che a me serve uno, ti porterà Dominic sul suo. Io devo partire adesso, voi cominciate ad andare un'ora dopo di me. Dominic ti ricordi tutto questo che ti ho detto ?-
- Si Signore.- risponde ragazzo, Dominic mi deve delle spiegazioni, non sopporto essere al oscuro della situazione....
- Perfetto. Ah... Dimenticavo una cosa...- dicendo questo si toglie la croce che portava sul collo e la mise a me.
- Non toglierla mai, per nessuna ragione. Hai capito ?-
- Si, papà-
- Questa ti proteggerà. È stato il mio porta fortuna per tanti anni. Ma adesso serve più a te che a me.-
- Grazie papà, significa molto per me.-
Abbassi la testa, non riuscivo a guardarlo negli, non volevo che mi lasciava di nuovo sola.
- Ehi ?! Che ha la mia bambina ?-
- Niente... È solo che ci siamo ritrovati da poco e già ci stiamo dicendo "l'addio".-
- Il nostro non è un "addio" è più un "arrivederci". Tra massimo due giorni sarò di nuovo con te.- non posso fare a meno di abbracciarlo.
Dopo l'ultimo abbraccio papà prese la sua borsa e si rivolge a Dominic.
- Dominic, nelle tue mani ti affido tutto il mio mondo. Conto su di te ragazzo.- dopo di queste parole diede una pacca sulla spalla del ragazzo.
- Non la deludero Signore, la ragazza con me è al sicuro-
- Ci vediamo tra pochi giorni ragazzi.- dopo di queste parole è uscito dalla casa sparendo nel buio della notte.
- Preparati tra un po tocca a noi.- disse ragazzo attirando la mia attenzione su di lui.
- Sono già pronta.- risposi io
- Sei sicura di esserlo mentalmente ?-
Non dissi niente.
- Io vado a preparare il cavallo, resta qui.- disse lui prendendo due borse dalla tavola. Non mi ha dato nemmeno il tempo per rispondere che era già fuori dalla porta. Perché non mi ha chiesto di andare con lui ?
Potevo benissimo dargli una mano, così mi sento inutile....
Non so perché ma ho l'impressione che lui mi considera una palla al piede. Nei suoi l'occhi sono soltanto una ragazzina indifesa che non sa badare a se stessa. Ma perché tutti i uomini pensano alle ragazze come se fossero fatte di porcellana. In realtà possiamo fare le stesse cose che fanno loro, certe cose le facciamo anche meglio di loro.
Ecco che il mio lato da femminista si fa sentire...
Dopo nemmeno mezz'ora ecco che Dominic fa ritorno.
- Il sole comincia ad uscire, adesso tocca a noi di partire.-
- Va bene.- risposi io.
- Tieni, metti questo. Se no durante il viaggio sentirai freddo.-
Dicendo questo mi diede un mantello nero, era lungo, con un cappuccio. Decisi di metterlo subito.
Mi arrivava fino ai piedi.
- Grazie Dominic.-
- Seguimi Cappuccetto.- Siamo usciti fuori e siamo andati dietro casa dove ci aspettava un bellissimo cavallo nero con la criniera lunga e nera come la cenere.
- Lui è Fulmine.- disse ragazzo accarezzando la criniera del cavallo.
- È veramente bellissimo.-
- Lo so, avvicinati.- mi avvicinai al cavallo.
Lui mi prese per i fianchi e mi fece salire sopra, proprio come una principessa. Se non stessimo andando in guerra troverei questa situazione piuttosto romantica.
Avevo le gambe al lato destro del cavallo. Dietro di me si siede Dominic.
In poche parole ero seduta tra le sue gambe, non so perché ma questa situazione mi fa sentire talmente in imbarazzo che sento le mie guance andare a fuoco, meno male che ho il cappuccio in testa.
- Sei pronta ?- Mi chiese lui.
- Ehmmm..... Si..... Almeno penso così.-
- Se vuoi puoi appoggiare la testa su di me e dormire, ci vorrà un po' di tempo prima che ci fermiamo.-
- Grazie per l'offerta. La terro in mente.-
- Sei buffa quando sei imbarazzata.- dicendo questo siamo partiti. Non mi aspettavo che stava per partire proprio adesso così non accorgendomi dal spavento l'ho abbracciato. Senti il suo corpo diventare più rigido sotto il mio tocco.
È adesso chi è quello imbarazzato ?
Mi sono messa a ridere, e dopo un po sento che anche lui sta ridendo.
Come è strano ridere in un momento così, possiamo non tornare più da questo viaggio....
Eh, già...... Più che altro come è strana la vita, ieri l'unico mio obbligo era quello di andare a scuola, oggi invece sono obbligata a combattere per la mia vita.
I primi raggi del solo hanno cominciato ad illuminarci la strada che doveva condurci al incontro con i nostri destini...

La Sposa Del Mostro (In revisione)Where stories live. Discover now