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Dei rumori molesti mi svegliano. Guardo la sveglia sul mio comodino: 8:15.
Oh no, non esiste che mi alzi a questa ora.

《ALLISON ALZA IL CULO SONO 20 MINUTI CHE MAMMA STA URLANDO CHE LA COLAZIONE È PRONTA!》
Luke continua a sbraitare parole incomprensibili fino a quando non sbatte la porta della mia stanza e si dirige a passo svelto verso il mio letto.
Mi scuote e continua ad urlare che devo alzarmi.
《Dio Lucas, è domenica lasciami dormire ancora qualche ora...》
Mi giro fino a dargli le spalle e richiudo gli occhi, sento il materasso afflosciarsi alla mia sinistra, segno che mio fratello si è steso accanto a me.
《Ali sono il primo in questa casa a voler dormire di più ma ti giuro che rischio di sbattere una pentola in faccia a nostra madre, vuole che facciamo colazione tutti insieme come una "vera famiglia" e sta urlando da ormai mezz'ora di scendere.》

Mi rigiro a guardare Luke, incontro gli occhi azzurri di mio fratello e non ho forza di ribattere, così mi impegno ad alzarmi emettendo grugniti e sbuffi, infilo le mie ciabatte pelose e guardo il biondino ancora spaparanzato sul mio letto.
《Eh no Lucas Robert Hemmings, ora alzi quel bel culetto che ti ritrovi sennò te la sbatto io una padella in faccia, e non solo.》
《Sempre gentile sorellina.》
Mi fa una linguaccia e salta giù dal letto.

In cucina trovo mia madre già vestita, truccata e pettinata ai fornelli, William seduto a capo tavola impegnato a leggere il giornale e quella testa verde di Michael è completamente abbandonato sulla sedia con la faccia tra le mani.

Ieri dopo aver aiutato a sistemare i bagagli ho evitato tutti per tutto il tempo.
Sono salita in camera e mi ci sono chiusa fino a sta mattina.
Sfortunatamente Michael dorme nella camera accanto alla mia, e mi ha deliziato con lo stereo a volume altissimo per quasi due ore di fila.

Dopo la prima mezz'ora mi sono ritrovata Luke in camera in preda ad uno sclero come pochi, tentava di fare le parole crociate e con quel suono assordante non riusciva a concentrarsi.
Per la salute mentale di mio fratello ho provato a bussare alla porta di testa di insalata intimandolo di abbassare il volume senza successo, non si è degnato nenache di aprirmi la porta e ripondere. Che completo idiota.

Ma tornando a noi, lattuga-man non ha mosso un muscolo da quando sono entrata in cucina.
《Buongiorno.》 La mia voglia di vivere è pari a zero e il tono della mia voce ne è la prova.
《Finalmente ti sei degnata di alzarti Allison.》Mia madre mi guarda torva.
《Mmh.》Mi sedio davanti a Michael, ancora immobile nella sua posizione. Credo davvero stia dormendo, ma guarda tu 'sto qua.
Gli assesto un calcio alla sedia da sotto il tavolo.
Michael sobbalza e si guarda intorno. Si, era decisamente appisolato.

Indossa una maglietta strappata qua e la dei Nirvana e un palio di pantaloni del pigiama a quadri rossi, ora che ci faccio caso ha un tatuaggio tribale sul braccio destro e una scritta sul sinistro, ma non riesco a leggere cosa c'è scritto...

《Che hai da guardare? Vuoi una foto?》Michael mi fissa gelido.
《Tua non di sicuro.》
《Allora smettila di fissarmi.》
《Faccio quello che mi pare in casa mia.》
《Si da il caso che ora sia anche la mia cara.》

Beth interrompe la nostra discussione poggiandoci di fronte un vassoio pieno di biscottini e altre prelibatezze. Mmh cibo.
Mi riempio il piatto con due di ogni tipo, anzi facciamo tre.

《Allora ora che siamo finalmente tutti insieme e io e William dobbiamo dirvi una cosa ragazzi.》Mia madre si siede sorridendo guardandoci tutti.
《Io e Willy abbiamo fissato la data del matrimonio, ci sposiamo!》
Resto sbigottita, mezzo biscotto mi va di traverso, inzio a tossicchiare fino a sputarlo sul tavolo.
Michael abbassa lo sguardo, ha un espressione apatica, è impossibile capire cosa prova questo ragazzo.
Luke fissa mamma a bocca aperta.

Mio fratello quando i miei genitori si sono separati ha subito un brutto colpo, era molto unito con nostro padre e l'idea che mamma potesse in qualche modo rimpiazzarlo lo ha sempre fatto soffrire molto.
Non che quella cretina di Beth si sia mai impegnata a non far pesare la cosa a Luke, fin dal secondo mese di divorzio si è subito riaccompagnata, in tutti questi anni ha cambiato circa una trentina di uomini.

Non gli è mai fregato molto di noi, quando avevo 14 anni è partita per i caraibi per un mese con un certo Quanito. È tornata abbracciata a mister muscolo Bob dicendo che era l'uomo della sua vita. Ridicolo.

La voce di William mi scuote dai miei pensieri.
《Non siete felici ragazzi? Così saremo una famiglia! Una vera famiglia!》
Vedo Michael incupirsi, infatti si alza bruscamente e si sbriga a salire di sopra.
Luke ha ripreso a mangiare,fissa un punto indefinito nel vuoto.
《Allora che ne pensate?》 Mia madre continua a sorridere come un ebete.
《Fidati mamma è meglio che non dica quello che sto pensando.》
Razza di oca.
《Sai dovresti essere felice di poter avere un nuovo papà! Sarà tutto come prima, anzi ancora meglio ora che tu e Lukey avrete anche un fratello in più.》 Non so se stia scherzando o sia davvero così deficente da dire una cosa simile.

Luke è stravolto, si alza lentamente e si appresta a tornare di sopra.
Ingurgito velocemente gli ultimi biscotti rimasti, non posso lasciarli qui questi piccolini, e lo seguo, l'ultima cosa che voglio è rimanere sola con quel tonto e quella gallina.

Decido di farmi una doccia, ho bisogno di rilassarmi.
Prendo i vestiti per dopo e mi dirigo al bagno. La porta è chiusa a chiave, oh ci mancava solo che il bagno fosse occupato, perfetto.
Busso. 《Ehi devo lavarmi esci.》
《È occupato.》 Michael.
《Ascolta devo farmi la doccia quindi siccome sei sopra da prima di me libera il cesso gentilmente.》
《Hai sentito cosa ho detto è occupato. Togliti dai piedi e aspetta che finisco.》
Inizia a urtatmi il sistema nervoso. 《Senti broccolo, esci da questo bagno!》
La porta si apre sbattendo rivelando un Michael spettinato con un brutto ghigno in faccia. 《Come mi hai chiamato?》
《Broccolo.》
《E perché mai scusa?》
《Perché con quella testa verde che ti ritrovi mi ricordi un broccolo.》Ne parlo come se fosse la cosa più ovvia del mondo, perché è così, solo che questo cespuglio umano è troppo stupido per arrivarci.
《Oh ma stai zitta.》Mi scansa in malo modo e si chiude in camera.

Finalmente il bagno è mio!
Sto appoggiando i panni nel ripiano vicino al lavandino quando "American Idiot" dei Green Day parte a tutto volume. Mi giro per vedere un telefono che si illumina.
Deve essere di Michael, lo prendo per poi leggere sullo schermo il nome Calum sopra la foto di una specie di cinese sorridente.
Non faccio in tempo a rendermi conto di quello che sto facendo che il dito ha cliccato il tasto verde e una voce allegra mi stipana. 《Mikey ho la roba!》

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Ciao gente! Ecco il secondo capitolo. Non so bene cosa mettere qua alla fine quindi bho.
Spero che vi piaccia questa storia e se avete consigli domande o qualsiasi altra cosa non esitate a lasciare un commento, da ala di pollo è tutto, alla prossima :))

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