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STEPHANY POV'S
Mi sveglio in ospedale con molte bende sul corpo : Carlos : urlo con le lacrime agli occhi,  all improvviso la porta si apre e vedo l'uomo che amo con la barba , i capelli spettinati , un occhio viola , e con una maglietta da buttare : o mio dio che tu è successo : dico mettendomi le mani sulla bocca : niente : dice guardando il pavimento : ti prego dimmelo mi sto preoccupando : continuo preoccupata : h-ho d-da-to... : blabetta : cosa hai dato : dico agitata : i-il p-... : sussurra : COSA : urlo senza fiato : il piccolo : sussurra : perché : dico con voce flebile : per riaverti indietro so che mi odi ora ma preferivo dar via Andy anche se gli voglio bene come un figlio ma sapendo che é di un altro mi rendeva geloso ogni giorno so che é un bambino ma... :  dice piano e a bassa voce : no non continuare : dico piangendo : non posso odiarti perché ti amo ma non posso perdonarti per aver ceduto mio figlio così facilmente : continuo piangendo : ora ti prego esci e non farti più vedere : sussurro,  annuisce ed esce dalla stanza,  entra mia sorella : mi dispiace ho provato a impedirgli di farlo ma non ci sono riuscita : dice piangendo : hey non piangere ti si rovina il trucco : dico con un sorriso tirato : non fare la forte : mi rimprovera togliendosi il mascara sciolto : scusa ma anche se piango non me lo porteranno indietro ... Ora voglio solo scoprire chi mi ha rapita e chi ha mio figlio : dico seria : si hai ragione anche tu : mi sorride appena : ma... Alex ha saputo dell accaduto ed é qui fuori : mi dice cambiando argomento : cosa volevi dirmi prima di Alex : la guardo seria : no niente : dice frettolosamente ed esce dalla stanza ed entra Alex : hey bellissima come va : dice sorridendo : potrebbe andare meglio di così : dico seria : scusa : dice serio lo guardo negli occhi attentamente e lui abassa lo sguardo : di cosa? : chiedo : ho picchiato Carlos e lui non si é difeso gli ho detti molte parole che non merita : dice triste : non dovevi fargli male l'ho fatto soffrire ora allontanandolo da me : dico triste : ho bisogno di lui ora più che mai : dico piangendo,  si avvicina e mi abraccia ed io resto immobile : mi dispiace : sussurra : smettila di dirlo...  Anzi smettetela tutti di dire quella fottuta parola : urlo piangendo e lo spingo via : da quanto sono qui : chiedo : da due giorni : mi risponde senza guardarmi : vattene : gli ordino : ma...  : prova a farmi ragionare : VATTENE DA QUI ORA : urlo nascondendo la mia faccia tra le ginocchia rannchiate al mio petto, apre la porta e se ne va,  inizio a piangere pensando a cosa potrebbero fare al mio bambino che è in mano loro.
CARLOS POV'S
Esco dall ospedale e vado al garage
Dieci minuti dopo
Parcheggio di fronte all edificio , esco dalla macchina e sbatto lo sportello , entro e ad attendermi trovo Jonas un hacker il migliore, sta lavorando al computer : ho visto ciò che é successo all ospedale mi dispiace : dice mentre tasta il computer : non dobbiamo parlare di me ma di te,  li hai trovati : chiedo frettoloso : si li ho trovati ma c'è un piccolo problema non si può raggiungere facilmente il posto senza essere arrestati,  a quanto pare i due stanno andando in carcere e il bambino é con loro : mi dice guardando quel maledetto schermo : dove sono precisamente : dico avvicinandomi alla porta : sono vicini al Garden center sta attento : mi avverte : ti chiamo tra venti minuti : continua annuisco ed esco dalla villa...  Si vi chiederete perchè la villa viene chiamata garage bhe é semplice é una villa costruita in periferia e nessuno conosce l'esistenza di questo edificio e lo ha soprannominato così... Entro in macchina e mi avvio verso il centro

UN AMORE STRANOWhere stories live. Discover now