Ultima parte.

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«Zayn...» sussurrò Louis mentre teneva stretta la presa sulle loro mani ancora intrecciate.
Quelle parole riuscirono a smuoverlo, a dargli quella scossa necessaria per riprendere in mano se stesso, la sua vita, e i suoi sentimenti. E sorrise inevitabilmente, ancora una volta Zayn era lì che cercava di aiutarlo, a tenergli la mano e ad infondergli sicurezza.

Gli era mancato, gli era mancato così tanto.

«Cosa, Louis?» sibilò carezzandogli una guancia col pollice.

«Grazie di tutto quello che fai per me, anche se sono una testa di cazzo e non lo merito.»

«Concordo sulla testa di cazzo.» ironizzò
«Ehi.» si finse offeso, inarcando un sopracciglio. «Comunque non ho bisogno di baciarti, ho la mia risposta.» continuò per poi gettare le braccia attorno al collo del moro coinvolgendolo in un abbraccio caloroso.
«Ti amo Louis, lo sai che mio fratello è sempre al primo posto.»
Louis non disse niente, annuì col capo, lasciandosi cullare dal moro.

Maggio scorreva veloce e Louis tra la scuola e la "Starlight" era più che stressato. Pian piano stava recuperando il suo vecchio rapporto con Zayn, questa volta mettendolo a corrente sul serio su tutto quello che gli passasse per la testa.

Il moro gli aveva raccontato che si stava frequentando con Liam, e lui ne era geloso perché sì la gelosia faceva pur sempre parte della sua natura ma sorprendentemente ne era anche contento.

Insomma, vedere Zayn quasi come rigenerato gli scaldava il cuore, e poi era sicuro che non lo avrebbe mai lasciato indietro.

Glielo aveva promesso, e Zayn manteneva sempre le promesse.

Oppresso dai tremila impegni che la sua vita gli richiedeva, riusciva a malapena a ritagliare dello spazio per se stesso, e beh, non che lo facesse di proposito ma aveva smesso di andare al pub da Niall, e allo stesso tempo di vedere Harry.

Lo sentiva ogni tanto tramite messaggi e solo perché il riccio continuava a tartassarlo scrivendogli ma Louis aveva la testa altrove.

E aveva anche paura, non sapeva di cosa.

«Non capisco un cazzo di matematica...come al solito.» disse, scarabocchiando qualcosa di lontanamente simile alle nuvole sul quaderno.
«Anche io faccio schifo.» sbuffò
Zayn.

Ogni tanto si ritrovavano a studiare insieme, non che riuscissero a combinare qualcosa ma era l'unico modo per stare insieme.

«Harry non era bravo in matematica?» gli ricordò Zayn un po' per punzecchiarlo, un po' perché davvero erano un caso perso e gli esami erano disperatamente vicini.

«Mh?»
«Louis lo sai benissimo di cosa sto parlando.» gli lanciò una gomma da cancellare in pieno viso, colpendolo sulla punta del naso.
«Non fare come Lottie ti prego.» roteò gli occhi.

Zayn inclinò la testa in sua direzione. «Che c'è Lou?»

«Credo che Harry mi piaccia.» lo disse mordicchiando la matita che aveva tra le mani, nervoso.

Zayn lo guardò come a dire "Ma Dai, che novità?!"

«Non fare quella faccia.»

«Scusa, ma davvero non mi stai dicendo niente di nuovo.» Ridacchiò.

Gettò il quaderno per l'aria arreso e si girò con la sedia verso l'amico, che era disteso sul suo letto.
«Non so che fare. Cioè non lo so, insomma... non ci vediamo da giorni ed è colpa mia e poi sono così impegnato e...ho paura Zayn.» disse confusamente.
«Di cosa?»
«Non lo so, ho paura di lasciarmi andare forse. E ho paura che non potrà funzionare perché...insomma, la mia vita lo sai che è incasinata e la sua beh, lui è cantante, potrebbe andarsene da un momento all'altro e chissà dove e non voglio affezionarmi per poi restarci male, queste cose non fanno per me, punto. Non so fare nient'altro oltre a ballare, non sarò mai in grado di gestire una relazione se...cioè oddio perché sto pensando a relazioni ora.» si scompigliò i capelli, sbuffando ed iniziando ad andare avanti e indietro per la stanza. «Non mi dici niente tu?» chiese ad un certo punto al moro. «Certo, tu non parli mai! Sempre zitto e chissà a cosa pensi. Aspetta, a cosa pensi? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ti prego, dimmelo.»

I wait for light like water from the sky.Where stories live. Discover now