Papà Zayn e Papà Yaser.

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Quella mattina io ed Hope eravamo in giro per Londra.
«Sicura che Niall sia capace di badare al bambino da solo?» le chiesi e lei si mise a ridere.
«Sì, dai, non è così rimbambito» mi rispose, mentre entravamo in un negozio di abbigliamento. «C'è Zayn in libreria?»
Io annuii. «Sì, oggi sì, ma chiudiamo di pomeriggio»
Hope mi guardò con la fronte corrugata. «Okay, so di non essere un'esperta di libri e librerie, quindi perché chiudete?»
Io mi misi a ridere. «Non preoccuparti, non riguarda l'essere amante di libri... Beh, più o meno» dissi. «Stiamo organizzando una festa in libreria, una specie di sagra del libro.» spiegai e per un attimo fui indecisa se parlarle del mio progetto o meno. Alla fine decisi di lasciar stare.
«Comunque» le dissi. «volevo comprare qualcosa a Leila, ma non so cosa»
«Comprale un libro» mi propose lei, «con due genitori come voi, sicuramente lo gradirà»
Mi misi a ridere. «Spiritosa. Quindi se voglio fare un regalo a Brian cosa devo comprargli? Una pizza? Un barattolo di Nutella?» scherzai e a lei brillarono gli occhi.
«Regalali a me!» mi disse. «Brian è ancora troppo piccolo!»
Risi, prendendo un vestito in mano. «Provo questo» dissi, entrando in un camerino.
Hope mi seguì e mi aspettò fuori. «Color rosso sangue» osservò. «A che ti serve? Zayn ha organizzato qualcosa di romantico?»
«A dir la verità no» osservai. «È per la festa in libreria»
«Oh» disse lei delusa, e il suo tono sembrava quasi disgustato; così io mi misi a ridere.
«Ma vedi che è romantico» osservai. «è il posto in cui Zayn ed io ci siamo conosciuti, ti sembra poco? Le nostre vite ruotano attorno a questa libreria»
«È lì che avete concepito Leila?» disse Hope e io scoppiai a ridere.
«No!» dissi subito. «Per carità, no!»
Lei fece spallucce. «Che ne so, ho pensato che anche questo fosse successo lì»
Indossai il vestito e uscii dal camerino per farmi guardare dalla mia amica. «Com'è?»
«Mh, bello» disse.
«Non sembri molto convinta» osservai.
«No, no, è bello, ti sta bene.» mi rispose. «E poi devi decidere tu, a Zayn piacerebbe?»
Io mi guardai allo specchio. «Non so, a me piace»
«Allora prendilo» disse ma non uscimmo dal negozio prima che fosse passata un'ora.
Lo comprai, mi piaceva e mi sentivo a mio agio.
Andammo a casa della signora Gerrard, a cui Zayn aveva affidato Leila quella mattina.
«Taylor, tesoro, da quanto tempo!» mi disse sorridendo.
Hope tossì. «Ehm, salve anche a lei, signora Gerrard»
La signora sorrise. «Hope, la mangiona di biscotti! Non mi sono mica dimenticata di te»
Hope sorrise lusingata, sposandosi i capelli dalla spalla. «Beh, una come me lascia il segno»
«Mamma!» disse Leila correndo verso di me e la presi in braccio.
«Ciao, amore mio. Ti sei divertita?» le chiesi e lei annuì felice.
«Sì, la signora Gerrard mi ha cucinato dei biscotti e ha giocato insieme a me»
Io sorrisi notando il suo entusiasmo. «Bene. Io invece ti ho portato una cosa» dissi e le porsi un lecca-lecca.
A lei brillarono gli occhi. «Un lecca-lecca!»
«Promettimi, però, che non lo mangerai prima di pranzo» le dissi e lei me lo promise.
«Grazie, signora Gerrard, per aver tenuto Leila, e scusi per il disturbo» dissi alla signora e lei mi rimproverò con lo sguardo.
«Stai scherzando? Questa bambina è adorabile, proprio come la mamma» sorrise e Hope tossì. «e come la zia Hope» aggiunse la signora e Hope sorrise di nuovo, grata.
«Oh, signor Gerrard, troppi complimenti oggi» le disse e io mi misi a ridere.
«Ci vediamo presto, buona giornata» le dissi e andammo in macchina.
Hope lasciò me e Leila in libreria, dove Zayn stava chiudendo.
«Ciao, papà!» Leila gli saltò addosso e lui sorrise.
«Ciao, bimba» le diede un bacio sulla fronte. «Ti sei divertita oggi?»
«Sì! E mamma mi ha comprato un lecca-lecca!» gli disse felice, mostrandoglielo.
«Wow, deve essere buonissimo» disse lui con una voce buffa che la fece ridere.
Poi lui mi guardò e io piegai la testa di lato. «Niente bacio per me?»
Zayn rise, mi venne vicino e mi baciò sulla bocca. «Ciao, bambolina»
Ci mettemmo in auto e ci incamminammo verso casa.
«Tay, mi dai una mano più tardi in libreria?» mi chiese. «Ci sono tante cose da fare, sono arrivate le decorazioni e io non so da dove iniziare sinceramente»
«Ma certo che ti aiuto» gli dissi. «se vuoi posso chiedere a Liam di venire a darci una mano, o anche Harry»
«Mh» lui fece una smorfia e si voltò appena a guardarmi. «io volevo stare solo con te»
Sorrisi, quasi mi venne da ridere. «E va bene»
Quando arrivammo a casa, attraversammo il vialetto e davanti alla porta c'era Yaser.
Io mi fermai e Zayn corrugò la fronte. «Papà...»
«Salve, signor Malik» salutai educatamente.
Leila gli sorrise. «Ciao, nonno»
Yaser la guardò e a me parve che il suo viso si contorcesse e diventasse poi rosso.
«Ciao, piccola» le disse gentilmente.
«Cosa ci fai qui?» gli chiese Zayn e a me sembro troppo freddo.
«Signor Malik, vuole unirsi a noi per pranzare?» gli chiesi e lui mi guardò sorpreso.
«Sì» annuì, quasi vergognato. «ma certo, grazie»
Zayn mi guardò, io annuii e aprii la porta, lasciando che tutti entrassero.
Mi misi davanti ai fornelli per preparare delle salsicce, Yaser si sedette sul divano, silenzioso, e Zayn sulla poltrona di fronte mentre Leila faceva vedere i suoi giocattoli al nonno.
«Questo me l'ha regalato lo zio Liam» gli disse, facendogli vedere un panda di peluche.
Yaser sorrise dolcemente. «È davvero molto bello»
«Ah, devo farti vedere una cosa!» disse e si voltò. «Simba!!» urlò e in una manciata di secondi il cagnolino si fece vivo in soggiorno.
«Simba, lui è mio nonno» presentò Yaser al cane. «Nonno, lui è Simba. Papà l'ha regalato a me e mamma. Ti piace?»
«Sì, sembra affettuoso» osservò, un po' a disagio.
«Lo è! Simba, saluta il nonno» disse lei al cane, spingendolo verso di lui.
Perciò il piccolo Simba mise le zampe anteriori sulle ginocchia di Yaser e iniziò a scodinzolare. Allora lui lo accarezzò, prendendo confidenza con lui.
«Leila, tesoro, va' a cambiarti la maglietta» le dissi, «tra un po' si mangia»
«Torno subito» disse al nonno e corse nella sua cameretta.
Zayn guardò suo padre. «Mi sorprende vederti qui» disse e io mi avvicinai a lui.
Lui abbassò lo sguardo. «Mi dispiace di essermi comportato in quel modo. Sento di aver sbagliato tanto con te.»
Zayn annuì e abbassò lo sguardo.
«Tua figlia è meravigliosa» disse con le lacrime agli occhi. «Vostra figlia» si corresse. «Mi dispiace, Taylor» disse e io alzai lo sguardo verso di lui. «Non avevo mai preso in considerazione la vostra relazione, non capivo quanto fosse importante per voi, tantomeno il motivo.» disse.
«Ieri sera sono andato a trovare il vostro amico, Liam» disse e noi ne fummo sorpresi. «Erano settimane che non pensavo ad altro che a voi e avevo bisogno di avere spiegazioni da una persona che c'è sempre stata per voi. Mi ha raccontato di come vi siete conosciuti, mi ha raccontato di cosa hai fatto per mio figlio, Taylor. L'hai aiutato ad aprire gli occhi, a prendere coraggio... Zayn ha sempre avuto il difetto di soffrire al posto delle persone»
Io avevo gli occhi lucidi. «Signor Malik, glielo assicuro... suo figlio è la cosa migliore che potesse capitarmi. E io lo amo, non lo farei mai soffrire. Mi piacerebbe che mi desse una possibilità»
Yaser aveva gli occhi lucidi. «Chiamami Yaser, figliola»
Io e Zayn restammo sorpresi e io sorrisi.
«Mi dispiace... Yaser, che tu abbia sofferto» gli dissi. «ma le assicuro che Zayn è in buone mani»
«Loro» disse Zayn a suo padre, «sono la cosa più importante della mia vita»
Lui sorrise. «Lo vedo, non avresti lottato così tanto per tornare da lei, da loro» osservò. «Perciò avete la mia benedizione, anche se non merito di dire una parola sulla vostra famiglia»
Zayn si alzò, lo fece anche Yaser. «Grazie, papà»
«Non devi ringraziarmi, Zayn» gli disse e lo abbracciò anche lui. «voglio solo che tu sia finalmente felice.»

Il ragazzo della libreria 3.Where stories live. Discover now