It's our paradise.

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Mi aveva appena chiamata Trisha, chiedendomi il permesso di portare Leila al centro commerciale.
«Sono la nonna» mi aveva detto. «devo riempirla di regali!»
Perciò in quel momento stavo andando nella sua cameretta, a svegliarla, ma quando entrai trovai Zayn sdraiato accanto a lei, guardandola dormire e accarezzandole i capelli.
Mi sentì e mi guardò, mentre un sorriso affiorava sulle labbra di entrambi.
Gli andai vicino e mi sedetti sul letto. «Ha chiamato tua madre» gli dissi. «tra un po' viene a prenderla, devo farle il bagno»
Lui si sollevò. «Questo significa che abbiamo un po' di tempo per stare da soli?»
Sorrisi. «Immagino di sì»
Si sporse su di me e mi baciò sulle labbra, con il suo solito essere dolce e sexy allo stesso tempo. Pian piano però il bacio si intensificava e lui diventava sempre più vicino a me.
«Non credo sia una buona idea... C'è la bambina...» sussurravo, ma senza la forza di staccarmi da lui.
«Sta dormendo...» mi rispose e mise una mano sulla mia guancia, baciandomi ancora. Lo baciavo anch'io, interrompevo soltanto per sorridere.
Misi le braccia intorno al suo collo e lo avvicinai a me ancor di più.
«Bambolina» mi sorrise.
«Ragazzo della libreria» risposi e ridacchiammo. Poi istintivamente mi voltai di lato e rimasi sorpresa nel vedere Leila seduta a guardarci, sorridendo.
«Oh, ciao amore» le sorrisi, alquanto in imbarazzo.
Si voltò anche Zayn. «Oh, sei sveglia» disse.
«Perché vi baciate nel mio letto?» rise e si mise a ridere anche Zayn.
Gli rivolsi uno sguardo di rimprovero e lui smise subito, tornando a guardarla. «È stato solo un caso» disse e io gli diedi una gomitata, scherzosamente, cedendo alla tentazione di ridere.
«Sta venendo la nonna a prenderti, ti porta al centro commerciale, ti va?» le chiesi.
Lei spalancò la bocca. «Si! Si! Si!»
Sorrisi nel vedere quel tratto di somiglianza di Zayn nel suo sorriso e la presi in braccio.
«Su, andiamo a fare il bagnetto» le dissi e mi diressi verso la porta.
«Può venire anche papà?» chiese Zayn e Leila rise.
«Ma tu sei maschio!» rispose.
Uscii dalla porta ma prima di entrare in bagno rivolsi a Zayn uno sguardo di rimprovero, facendogli segno che l'avrei picchiato per non essersi controllato davanti a Leila.
Una volta in bagno, la feci salire in piedi sul gabinetto e le tolsi il pigiamino, immergendola poi nella vasca, che pian piano si andava riempiendo.
Mi legai i capelli e mi spogliai anch'io, per poi raggiungerla. La feci sedere in mezzo alle mie gambe e le diedi la paperella di gomma con cui giocava sempre.
La faceva nuotare avanti e indietro, riproducendo con la bocca un suono simile a quello di un motore.
Mi misi a ridere. «Una paperella-motoscafo?» dissi e rise anche lei.
«Mamma, da piccola avevi anche tu una paperella di gomma?» mi chiese.
«No, io avevo una piccola mucca» dissi e lei rise ancora.
«Pure io voglio la mucca, pure io!»
«Allora la compreremo» le sorrisi.
Versai del bagnoschiuma in una spugna e la passai sul suo corpicino.
«Mamma, come sta Brian?» mi chiese del bimbo di Hope.
«Oh, sta bene. Ho chiamato la zia Hope ieri sera, forse più tardi papà ed io andiamo a trovarli»
In quel momento Zayn entrò in bagno. «La nonna sta arrivando. Avete finito?»
«Oh, io no» dissi. «Leila, tu puoi andare. Zayn, mi passi il suo accappatoio?»
Lui lo prese, la avvolse e la prese in braccio, tirandola fuori dall'acqua con uno scatto. La fece ridere. «Papà!»
Lui rideva guardandola incantato. Era la più bella visione che potesse esistere.
«Che devo fare?» mi chiese lui.
«Sulla sedia in camera sua ci sono dei vestiti puliti, mettile quelli» dissi e lo guardai uscire dalla porta.
Appoggiai la testa sul bordo della vasca e chiusi gli occhi, rilassandomi. Riflettevo su quanto fossi felice, lo facevo spesso da quando Zayn sapeva la verità.
Dopo qualche minuto sentii suonare il campanello e dei passi in corridoio; Leila entrò in bagno. «Ciao mamma» mi disse, mi diede un bacino sulle labbra e corse via. Zayn la seguì e sentii la voce di Trisha nel soggiorno. Poi sentii la porta che si chiudeva e dei passi venire verso il bagno; sorrisi.
Zayn entrò e si sedette sul gabinetto a guardarmi.
«Ciao» sorrisi e lui rise.
«Non mi inviti a raggiungerti?» mi chiese.
Mi spostai dall'altra parte della vasca e lo presi per la maglietta, tirandolo verso di me. Stava per cadere dentro ma si bloccò, mettendosi a ridere.
«Aspetta» disse e si tolse la maglietta, poi i pantaloni e i boxer ed entrò nella vasca, posizionandosi dietro di me. Mi circondò con le sue braccia e mi strinse al suo petto, dandomi dei baci sul viso.
Mi aggrappai alle sue braccia e scivolai leggermente, poggiando la testa sul suo petto e sollevando il mento fino a baciarlo.
«Ti va di andare da Hope più tardi? Non vediamo il bambino da tanto tempo»
Lui ci pensò. «Mh, io pensavo che avremmo pensato al nostro di bambino oggi» disse e io mi misi a ridere. «ma possiamo pensarci domani e andare da Hope» aggiunse. «oppure stanotte»
Mi misi a ridere ancora più forte. «Tu sei scemo» Gli diedi uno schiaffetto sul viso. «Devi smetterla di fare quelle battutine davanti a Leila!»
«Ma non era una battuta, volevo davvero venire a fare il bagno con voi»
Alzai gli occhi al cielo e lui si mise a ridere. «Sei sempre il solito scemo» dissi e lui mi rispose con un bacio. Un bacio che mi fece ritrovare nel nostro letto circa dieci minuti dopo.
Stando sopra di me, mi baciava, poi mi guardava e mi sorrideva. Gli presi il viso tra le mani, approfondendo il bacio. Poi, per qualche strano motivo, ci mettemmo a ridere, e nel frattempo sentivo la sua mano entrare nel mio accappatoio, sfiorandomi la gamba.
«Ti ho mai detto quanto sei bello?» gli sussurrai, mentre le mie dita si facevano spazio tra i suoi capelli.
Sorrise. «Non sono poi così bello»
«Sorridi perché sai che non è così» risi.
Fece spallucce. «È vero» disse e si mise a ridere.
Lo baciai di nuovo, circondandogli la vita con le gambe, mentre lui mi sfilava l'accappatoio. Prese a baciarmi il collo, poi la spalla, facendomi riempire di brividi.
«Sei bella anche tu, bambolina» mi sussurrò. «Tanto»

Il ragazzo della libreria 3.Where stories live. Discover now