Papà...

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Torno a casa e inserisco piano la chiave nella serratura per non svegliare mamma, so che lei dorme a quest ora perché torna dal lavoro. Entro e come al solito è sdraiata  sul divano Del salone con la luce accesa, la tv sintonizzata sul suo canale preferito,per  coprirsi ha usato la coperta che il papà gli ha regalato prima di morire. Gli manca così tanto, ci manca così tanto.
Il mio papà si chiamava Mark.
Ricordo ancora quando tornava a casa dal lavoro,prima di salutare la mamma salutava me e lei alla vista di questa scena sorrideva.
Per salutarmi si chinava in ginocchio e io gli saltavo in braccio,mi regalava sempre uno dei suoi baci pieni d'affetto sulla fronte.
Si alzava in piedi e salutava la mamma e Anastasia ,mia sorella.
A cena ci raccontava sempre i  fatti accaduti quel giorno mentre lavorava.
Mio padre era capo militare.
Al suo funerale C era un sacco di gente che io non conoscevo,ricordo che ero in braccio a mia sorella.Lei piena di lacrime,e la mamma che faceva la forte per non piangere quando in realtà moriva dentro.
Tutti davano un bacio alla mamma e poi ad Anastasia mentre gli sussurravano di farsi forte e di aiutarmi.
Avevo davvero bisogno di aiuto senza il papà? Si,decisamente.
Dopo papà mamma non è mai uscita con nessun altro uomo invece Anastasia si è spostata e ora vive per conto suo.
Spengo la luce do un bacio sulla fronte a mamma e esco dal salone.

La ragazza vuota dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora