7. Temporary fix

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▶️ Temporary fix, One Direction

Harry's pov
La pioggia scendeva sempre più insistentemente e io ero lì, seduto sul letto tra i miei mille libri, appunti e quaderni mentre cercavo di capire come risolvere quei dannati problemi di algebra. L'indomani avrei avuto una verifica e non potevo prendere meno di 9, altrimenti la mia media sarebbe calata almeno della metà. Questi ultimi periodi a scuola non erano stati un granché, un po' per me, un po' per la stanchezza e un po' per Ashley.
Dopo l'ennesimo problema indecifrabile decisi che era arrivato il momento di mettere fine allo studio e guardai il cellulare. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Avrei voluto trovare qualche messaggio di Ashley. Erano giorni che non si faceva sentire e mi mancava. Il suo corpo mi mancava. Mi mancavano le sue labbra carnose intorno a me, le sue curve sinuose e il suo seno che riempiva perfettamente le mie grandi mani. I suo capelli, biondi e ondulati. Mi mancava stringerli. E mi mancavano le sue mani tra i mie capelli, le sue piccole e calde mani. Amavo quello che mi faceva sentire, amavo quello che mi faceva provare. 
Ma amavo anche lei, il suo sorriso (soprattutto quello malizioso), il suo carattere lunatico e il cambiare idea ogni due per tre. Quella ragazza mi era entrata dentro dal primo giorno in cui era entrata in classe con la sua gonna aderente, la sua camicetta e i suoi tacchi alti. Mentre ero immerso tra i miei pensieri notai l'orario, erano le 19.45. Decisi che, forse, era arrivato il momento di scendere in cucina e preparare qualcosa da mangiare. Mia mamma era partita ed era andata a trovare mia nonna. Era malata, sarei voluto andare anche io a trovarla ma Hitler (mia madre) aveva deciso che avevo altro di cui preoccuparmi, cioè la scuola.
Mi avviai verso la cucina e, dopo aver notato che in frigo non c'era niente di veloce/semplice da cucinare decisi di ordinare una pizza. Poco dopo il fattorino arrivò e, dopo averlo pagato, tornai in camera a mangiare.
La serata passò tra pizza, libri di algebra e pioggia. Verso mezzanotte decisi di mettere da parte i libri e rilassarmi ascoltando la pioggia, una delle mie cose preferite della vita. La pioggia mi fa sentire libero, così come l'odore dell'asfalto bagnato.
Presi il mio Ipod e proprio mentre stavo per infilare le cuffie nelle orecchie sentii il campanello suonare. Guardai l'orario: era l'1.30.
Chi poteva essere a quest'ora?
Scesi le scale velocemente e anche leggermente spaventato.
Mi avvicinai al portoncino e con un filo di voce dissi:'Chi è?'
Sentii qualcuno piangere e, poco dopo, sentii una voce dire:
"Sono io, Ashley!! Harry ti prego aprimi. Ti prego."
Appena mi resi conto che era davvero lei, la mia Ashley, aprii la porta.
Ash mi si buttò tra le braccia e piangendo iniziò a farfugliare parole cercando di spiegarmi il perché di tanta agitazione.
"Questa volta è finita per sempre, lo so, p- per sempre." disse tra i singhiozzi.
"Con chi? Con chi è finita per sempre?" Avevo paura che Ian, il suo ragazzo, avesse scoperto della nostra "storia" e che, tra me e lei, era finita per sempre. Ma alla fine era lì, con me e quindi, forse, non con me che era finita.
"Io e Zoe abbiamo litigato. Una brutta litigata questa volta...non penso mi perdonerà più. MAI PIÙ." Continuava a piangere.
Cercai di calmarla invano mentre lei continuava a dire che nessuno la voleva e che tutti la ingannavano sempre.
"Il fatto è che nessuno mi ama davvero. Sì, sono bella e ho un bel culo, ma il resto chi lo vede? Il resto chi lo conosce davvero?" Disse.
La guardai, allungai la mano e le asciugai le lacrime. Lei mi abbracciò e io le sussurrai all'orecchio:
"In realtà, Ashley, il fatto è che io non riesco a resisterti. Sei così bella e, sia chiaro, non solo esteriormente. Il tuo essere lunatica mi fa impazzire e tu, cara signorina Benson, sei tutto ciò che voglio." Non feci in tempo a finire di parlare che le nostre bocche si unirono.
Ashley allungò le mani fino ad arrivare al cavallo dei miei pantaloni e iniziò ad armeggiare con la cerniera dei miei jeans.
Mi abbassò i boxer, e sentii le sue mani decise, prendere in mano il mio membro.
Le sfilai la maglietta, e incominciai a baciarla con foga. Avevo bisogno di lei, avevo bisogno di sentirla intorno a me.
Ci spingemmo verso la parete, le feci alzare le braccia contro il muro, e con le mie mani incominciai a toglierle il reggiseno.
Le baciai il collo e lei iniziò ad ansimare. Le tolsi i pantaloni aderenti che portava e rimase davanti a me solo con le mutandine.
Ero al settimo cielo e con me c'era anche Harold.
Spostai le mutandine e feci entrare tre dita nella sua amica.
Spinsi avanti e indietro con esse, ma capii che non le bastava e, sinceramente, non bastava neanche a me. La presi in braccio e la feci sdraiare sul letto. Era una visione paradisiaca, avevo davanti a me Ashley Benson completamente nuda con i capelli sparsi per il letto. Presi il preservativo e lo infilai sul mio membro. Le feci divaricare le gambe e con una spinta decisa entrai dentro di lei. Sentivo Ashley gemere sotto di me, la sentivo godere. Le sue unghie mi graffiavano la schiena e le sue dita mi tiravano i capelli, era davvero bellissimo. Stava urlando il mio nome e intuii che nessun'altro ragazzo l'aveva mai fatta sentire in questo modo. Spinsi piu volte e capii che da lì a poco sarei venuto, ero al limite.
"Grazie Harry, non mi ero mai sentita così. Sei l'unico, davvero..." Sorrise e io sorrisi insieme a lei.
Poco dopo si addormentò e io, guardandola in tutta la sua innocenza,  non potei fare a meno che pensare che era davvero questo il modo in cui volevo addormentarmi tutte le sere.
Io, Ashley e la pioggia.

*spazio autrice*
Ringrazio la mia amica che mi ha aiutata a realizzare questo capitolo, grazie❤️

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