Capitolo due

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Due giorni dopo, Harry decise di andare a visitare il college, voleva andare da solo per non recare fastidio a nessuno, o meglio a Louis.
Lui si era anche offerto di accompagnarlo.
Il college era molto grande, c'era ogni corso immaginabile, campo da tennis, calcio, basket e stranamente c'era anche quello da golf, c'era un bar, una piscina... di tutto.
Harry iniziò ad avere fame e penso che quella fosse l'occasione giusta per assaggiare qualcosa nel bar.
Appena varcò la soglia della porta, si accorse che quella fu l'idea più idiota che avesse mai avuto, dopo aver scelto quel college, ovviamente.
Trovò Jack seduto ad un tavolo, insieme ai suoi amici, pensò bene di ignorarli e andare via, avrebbe mangiato qualcosa che avrebbe trovato in camera.
Mentre usciva dal bar sentì una sedia spostarsi e dei passi dietro di sé.
Appena chiuse la porta iniziò a correre verso il dormitorio, chiunque lo stesse inseguendo fu più veloce di lui e lo prese per un polso, Harry sapeva chi era, aveva paura non solo di girarsi, ma anche di quello che gli avrebbe potuto fare quel ragazzo.
"Ma guarda chi si rivede, Styles" Harry aveva ragione, era lui, quello che lo stava tormentando da quando era arrivato in quel college, Jack.
Si fece coraggio e si girò, lo guardò negli occhi, in quegli occhi color ghiaccio, così simili e allo stesso tempo così diversi da quelli di Louis.
La differenza d'altezza non esisteva fra i due, esisteva però la differenza di forza, Jack era molto più forte di Harry.
Il polso iniziava a far male per via della presa troppo forte di Jack.
L'ansia lo assalì.
"Cosa vuoi?" Disse Harry, sperando che fosse solo una conversazione di pochi secondi, ma si sbagliava, non era una conversazione normale, quello che stava per succedere non si poteva nemmeno definire una conversazione, Jack strinse ancora di più la presa sul polso di Harry, quest'ultimo capì subito che le intenzioni di Jack non erano per niente buone.
"Quindi la voce ce l'hai eh? Frocio!" Gli rispose Jack, ridendo, una risata che fece solo crescere l'ansia in Harry.
Non rispose.
"Rispondimi" disse lasciando il polso di Harry per prendergli la camicia, rigorosamente rosa. Harry deglutì, l'ansia divenne paura, la paura dopo poco divenne panico.
Jack godeva nel vedere il ragazzo così, con la paura che gli si leggeva negli occhi.
Jack amava soprattutto vedere Louis soffrire, già l'aveva fatto una volta, rischiando quasi il carcere, ma volle rischiare di nuovo, odiava Louis e amava farlo soffrire, proprio come Louis fece soffrire lui, per tutta la sua vita.
Louis però non aveva colpe, non gli aveva mai fatto niente ma per Jack lui era il motivo di tutte le sue sofferenza.
Il patrigno di Louis era il padre biologico di Jack.
Secondo quest'ultimo era meglio far soffrire Louis utilizzando altre persone, prima usò Stan, ora era il turno di Harry.
All'ennesimo silenzio di quest'ultimo, Jack s'innervosì, lo spinse a terra, si mise a cavalcioni su di lui e iniziò a prenderlo a pugni, sul viso, mentre Harry cercava di parare i colpi come meglio poteva.
Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime, non riuscì più a trattenersi e iniziò a piangere
"Frocio!" Continuava a ripetere, mentre Harry cercava di difendersi
"Per colpa tua devo pulire i bagni per un mese! Quel coglione di Tomlinson essendo un raccomandato di merda visto che il preside è il suo patrigno ha ricevuto solo un giorno!" Harry vedendo che Jack non si fermava iniziò ad urlare, facendo innervosire ancora di più Jack. Quest'ultimo si alzò dal corpo di Harry, iniziando a dargli calci nello stomaco, calci che lo zittirono immediatamente, per via del dolore.
Una volta stanco, Jack si fermò, prese Harry per i capelli costringendolo a guardarlo
"Meriti solo la morte e sarò felice di aiutarti in questo" a quel punto lo lasciò definitivamente in pace.
Il dolore era assurdo, costrinse il ragazzo a rimanere in quella posizione per quasi un'ora, continuava a piangere, si sentiva inutile, aveva voglia di morire.
Sentì altri passi, sperò vivamente che fossero quelli di Louis ma era nuovamente quel figlio di- buona donna di Jack, gli diede un altro calcio su una gamba e un altro ancora nello stomaco
"Prova a dire a qualcuno di questa storia e giuro che quello che ti farò sarà peggio di questo"
Gli ultimi due calci peggiorarono le sue condizioni, tanto che iniziò a sputare sangue. Non sapeva neanche lui dove trovo la forza di rialzarsi, barcollando riuscì a prendere l'equilibrio e, zoppicando, con una mano sullo stomaco e col viso ricoperto di sangue, riuscì ad arrivare al dormitorio.

Il panico lo assalì, quando sentì altre voci oltre a quella di Louis.
Si fece coraggio per l'ennesima volta ed entrò.
"Eccolo! Ragazzi questo è-" Louis si girò finalmente verso di Harry, si bloccò immediatamente quando vide le sue condizioni, Harry stava per avviarsi verso il bagno, ma dovette reggersi al muro, stava per perdere i sensi
"Harry! Che è successo?!" Louis si era immediatamente pentito di non averlo accompagnato.
"S-sono caduto dalle- scale" Harry dopo poco iniziò nuovamente a piangere, si fece scappare un singhiozzo che smentì ogni cosa che aveva appena detto
"Ragazzi, potete lasciarci soli?" Gli altri 3 ragazzi in quella stanza decisero che fosse stato meglio fare come appena detto, e andarono via, dicendo un
"Ci sentiamo dopo" a Louis che annuì semplicemente, non togliendo lo sguardo da Harry, che aveva la testa bassa.
"Harry, che è successo?" Disse con una dolcezza indecifrabile nel tono di voce, gli mise una mano nei capelli accarezzandoglieli.
"Sono-caduto dalle scale.. Ora se non ti dispiace vado a fare una doccia.." Disse superandolo, sperando di non essere fermato, ma Louis lo fermò, per il polso, lo stesso polso col quale lo fermò Jack.
Sussultò dal dolore, aveva un livido enorme su tutto il polso, tanto che gliel'aveva stretto.
Louis se ne accorse e sgranò gli occhi nel vedere il polso del più piccolo, lo lasciò immediatamente.
Altri singhiozzi riempirono la stanza, Harry si accasciò a terra, e pianse, pianse per la seconda volta in quella giornata.
Louis corse verso di lui e lo abbracciò, lo stringeva sempre di più, Harry affondò il viso nell'incavo del collo di Louis, abbracciandolo, un abbraccio che lo fece sentire al sicuro, protetto, finendo però per sporcare anche Louis.
Riuscì a calmarsi dopo più di mezz'ora.
"Mi dici che è successo?" Chiese dolcemente Louis accarezzandogli i capelli, Harry semplicemente scosse la testa, col viso ancora nell'incavo del collo di Louis.
Louis si rassegnò, prese Harry in braccio come se fosse una sposa, per quanto potesse essere alto pesava pochissimo.
Lo portò nel bagno, Harry non disse nulla al riguardo, non aveva neanche il coraggio di parlare.
Louis gli levò la camicia, ormai da buttare, quasi non gli venne un infarto nel vedere le sue condizioni.
Era pieno di lividi e graffi, quasi tutti che sanguinavano e aveva dei lividi all'altezza dello stomaco.
Prese un asciugamano e lo bagnò per bene, con esso pulì il viso di Harry e con un altro l'addome.
Il senso di colpa in Louis era crescente, si maledisse per non aver insistito di più ad accompagnarlo.
Il silenzio regnava nella stanza, si sentivano solo dei lievi lamenti di Harry, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare.

Louis si accorse che stava per piangere nuovamente, gli mise una mano nei capelli accarezzandoli dolcemente, la sua mano passò dai capelli alla guancia, col pollice riuscì a togliere una lacrima solitaria che scese dai suoi occhi verdi.
Harry abbassò lo sguardo, allora Louis con la mano che poco prima aveva poggiato sulla sua guancia, gli prese il mento e tirò su il viso al più piccolo così che potesse vedere i suoi occhioni verdi, avrebbe preferito non vederli in quello stato.
"Ehi Harry, non piangere, ci sono io" gli disse sorridendo, ciò servì a farlo calmare, sorrise, Harry gli regalò un sorriso, quel sorriso che Louis tanto amava

*

Harry si trovava nel suo letto, portato lì dalle braccia di Louis, visto che non riusciva a camminare, stava dormendo, i capelli sul viso e la bocca leggermente socchiusa.
Louis rimase lì, a guardarlo, pensò a tante, forse troppe cose, pensò a cosa gli stesse facendo il ragazzo dagli occhi verdi, per lui era strano comportarsi così con una persona dopo nemmeno una settimana che la conosceva, Harry però aveva uno strano potere su di lui, un potere di cui Louis aveva paura.

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Ecco il capitolo, non so se sono presenti altri errori di battitura, io non ne ho notati altri, ho riletto il capitolo 4 volte, se ci sono scusatemi ma non ci ho fatto caso.
Per aver pubblicato la storia da nemmeno una settimana ho già più o meno 10 visualizzazioni e due voti, non mi lamento.
Ringrazio coloro che votano i capitoli, mi rende felice sapere che piace la storia.
Vi prego, non fate le lettrici fantasma, se il capitolo vi piace votatelo, ho bisogno di sapere se la storia piace o meno

Con questo, vi saluto
Al prossimo capitolo xx

Don't touch him, he's mine {sospesa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora