13.SALVARLO

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Il telefono squillava. Accesi la luce sul comodino e guardai l'orologio. Erano le cinque del mattino... Ma chi cazzo poteva essere a quell'ora? "Pronto?" sperai di non aver dato l'impressione di un cavernicolo appena uscito da una discoteca, stanco morto "Dormivi?" era Travis "Trav, hai idea di che ora possa essere? CERTO CHE DORMIVO!" "Non importa, ho bisogno di te" deglutii con forza. Il modo in cui mi aveva detto di aver bisogno di me è stato così bello, così dolce, sembrava quasi una supplica "Dai fammi dormire, ti ho detto che sarei venuta, ma non adesso Trav!" non dovevo farmi travolgere da lui, dovevo resistere. Sbadigliai "Lo sai anche tu che non è vero" lo sbadiglio si bloccò di colpo "Voglio dormire, sono le cinque e tre minuti" "Se non vieni, non dormirò fino al giorno della mia partenza. E sarà colpa tua" marcò su 'colpa tua'. Sbuffai e alzai gli occhi al cielo "E VA BENE!" addio resistenza. Ridacchiò e attaccò la chiamata. Operazione -IGNORARE TRAVIS- fallita... Mi alzai dal letto e barcollando andai immediatamente a farmi una doccia. Avevo bisogno di qualcosa che mi svegliasse, sembravo davvero una barbone. Uscii dalla doccia solo quando sul mio corpo cominciarono ad apparire chiazze rosse, poi mi asciugai velocemente i capelli e mi vestii. Jeans, t-shirt, scarpe di ginnastica e trucco 0%. Arrivai a casa di Sher e feci per bussare quando Travis in pantaloncini mi aprii, posticipandomi. Rimasi ancora con il dito puntato verso il campanello "Scusa, ti ho vista dalla finestra" si grattò i capelli "Trav, è inquietante" scoppiò a ridere "Non pensare che ti stessi spiando, dormono ancora tutti e con il rumore del campanello si sarebbero svegliati" "Capisco" entrai e mi gettai sul divano, senza forze. Ancora mi domandavo come avessi fatto ad arrivare lì, viva, e sicuramente non sarei riuscita a mantenere una conversazione stabile. Era l'ultima cosa che probabilmente avrei fatto e per di più non avevo per niente voglia di parlare, quindi chiusi gli occhi con l'intenzione di rilassarmi "Hai sonno?" che domande... fui capace di rispondere soltanto con un mugolio, ancora ad occhi chiusi e lo sentii ridacchiare "Aly... puoi spiegarmi cosa ti prende?" forse si riferiva all'accaduto a casa mia, ma io non avevo intenzione di raccontargli la verità. Che stronzo, lui lo sapeva benissimo, non era stupido e sapeva anche quanto era impossibile che gli dessi una soddisfazione del genere "Trav, già è tanto che sono qui alle sei del mattino, lasciami almeno riposare" cercai di essere calma. Abbassò il capo e prese a giocherellare con il telecomando che era appoggiato sul tavolino di vetro. Ero stata troppo brusca e lui era così dolce... Cazzo. Mi morsi il labbro inferiore "Trav" alzò lo sguardo "Si?" "Perché hai bisogno di me?" mi guardò fisso negli occhi, la mia domanda lo colpii più di quanto ero colpita io nell'essere stata così disinvolta e sicura di me. Avevo bisogno di chiarimenti, altrimenti sarei diventata pazza. Distolse lo sguardo "Ti ricordi quando abbiamo dormito insieme, per la prima volta?" riprese il telecomando, era nervoso "Si" contrasse la mascella "Ho giurato che non ci sarei tornato se non ci fossi stata tu" "Perciò quella sera sei stato tutto il giorno in giro ad ubriacarti e ad andare con la prima che ti capitava? non è una giustificazione" sbottai "Mi odiavi e non avresti dormito con me" sbuffai, aveva ragione "Mi dispiace Aly" mi guardò con occhi così stanchi e gonfi, non potevo costringerlo a non dormire più per colpa della sua promessa in cui io ero coinvolta. Mi venne in mente una soluzione "Trav, ti andrebbe di ritornare in quel letto?" aprii la bocca come per ribadirmi il concetto 'se non ci sei tu, non vado' ma subito lo interruppi e continuai "Con me" sorrisi dolcemente e mi guardò sbigottito "Davvero?" "Certo stupido" il suo volto era la felicità in persona e non perse tempo che immediatamente mi prese in braccio, senza fare nessuno sforzo e mi portò in camera. A luci spente mi adagiò sul materasso morbido lasciandomi un bacio sulla fronte, abbastanza lungo, quasi interminabile. Si stese su un fianco accanto a me, attirandomi a sé e stringendomi più che poteva "Mi sei mancata" mi sussurrò baciandomi il capo "Anche tu Trav" gli confessai. Quanto mi era mancata quella distanza, come se nessuno in quel momento poteva separarci "Aly, mancano solo due giorni" la sua voce si rattristò. Sospirai "Lo so" avrei voluto piangere, ma non mi sembrava il caso. Avrei solo rischiato di avvilirlo di più. Lasciai che il bruciore in gola diventasse ogni secondo più fitto, ma dovevo essere forte. Travis portò lo sguardo verso io mio mentre venni accecata da un raggio di sole che entrava dalla finestra. Chiusi gli occhi in una smorfia e lo sentii ridacchiare "Sei bellissima" "Trav, non scherzare!" lo colpii con uno schiaffo all'addome nudo, che rimbombò per tutta la stanza "Ma non sto scherzando" rise ancora. Mi lasciai sfuggire un sorriso, poi stropicciai gli occhi "Quindi da quand'è che non dormi?" "Escludendo quelle poche ore da te... beh, molto" "Dormi" gli sussurrai afferrando la sua testa e portandola verso il mio collo. Me lo tempestò di piccoli baci, ma non lo scostai, lo lasciai fare. Non ricordavo neanche l'ultima volta. che avevo provato certe sensazioni, brividi, scintille. O forse, non le avevo mai provate. In meno di una settimana, quel ragazzo che avevo tra le braccia, che dormiva come un bambino, che profumava di fresco, era diventato tutto per me. Non ne avrei potuto fare a meno, l'avrei perdonato sempre. Il suo sguardo così innocente e nello stesso tempo misterioso e dannatamente bello, aveva qualcosa che scattava in me un solo meccanismo: SALVARLO. E fu solo lì che capii di essermi innamorata, forse del ragazzo più problematico di quel mondo, ma era l'ultima cosa di cui mi sarei preoccupata. Arrossii al solo pensiero ed ero felice del fatto che nessuno poteva vedermi farlo. Non per vergogna, ma perché quel momento era solo mio e l'unica persona con cui avrei voluto condividerlo era proprio lui, Travis.

700km di TE.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt