9.PROTETTA

27 5 0
                                    

"Dai Aly!" mi seguiva mentre continuavo a camminare avanti. Non mi girai per niente, la mia intenzione era quella di ignorarlo finché non sarebbe passata quella settimana e se ne sarebbe andato, ma niente da fare. Sentii affrettare il passo e in pochi minuti afferrarmi un braccio in un movimento che mi fece roteare verso di lui "Stavo solamente scherzando, non te la prendere!" esclamò con respiro stanco. Cercai di non guardarlo e distolsi lo sguardo ma mi prese il viso con le mani, costringendomi a rivolgergli attenzione, che per un momento mi provocò piccoli brividi "Sei arrabbiata?" lasciai la presa e mi liberai "Io non sono una delle tue puttanelle" gli puntai un dito contro e ripresi a camminare, ma stavolta lui non cercò di affiancarmi. Arrivai finalmente da Sher che guardandomi infuriata mi rivolse uno sguardo confuso "Sher puoi darmi le chiavi di casa?" "Ehm... e perché?" mi voltai per guardare Travis, ma non c'era "Voglio andare a casa, ho mal di testa" mi voltai verso Sher, ma sobbalzai quando mi trovai Travis proprio davanti agli occhi "La accompagno" restò con lo sguardo nei miei occhi "No, vado da sola" lo fulminai "Ragazzi cosa sta succedendo?" s'intromise Sheryl perplessa "Niente!" rispondemmo in coro. Sheryl trasalì e frugò nella borsa con impeto. Mi porse le chiavi e scoppiò a ridere "Non vi capirò mai" aggiunse "Grazie Sher" mi incamminai e Travis mi seguì "Non ti lascio andare da sola Aly" "Sai? lo preferisco" "É pericoloso!" urlò infuriato "Non fare la bambina! stavo scherzando, non ti porterei mai a letto se è questo che credi" si grattò nervosamente la testa "Bene, perché non avresti speranze" urlai minacciosa puntandogli un dito contro. Scoppiò a ridere e si passò una mano fra i capelli, come confuso "Sei proprio buffa sai?" "C-che intendi?" balbettai "Non lo so" riprese a camminare, portandosi le mani alla nuca. Mi affiancai a lui "Non sarò mai capace di capirti" incrociai le braccia al petto "É che tu non cerchi le mie attenzioni, non ti passi le dita fra i capelli quando mi parli e non alzi la voce di un ottava superiore a quella normale" "Non mi interessi Trav, tutto qui" spiegai. Annuì e contrasse la mascella, ma non era arrabbiato. Davvero si agitavano così tanto le ragazze quando gli stavano accanto? "Non ti avrei mai lasciato andare da sola, per niente al mondo. Neanche se avessi incominciato a picchiarmi con quelle mani minuscole" ridacchiò imitando i gesti di un incontro immaginario agitando le mani come ali di un farfalla in volo e non potei fare altro che ridere. Era vero che fosse una testa di cazzo, ma il modo in cui mi trattava e mi rivolgeva le sue attenzioni era davvero incredibile. Arrivati avanti casa, cacciai le chiavi dal giubbotto per aprire la porta. Aprii e mi accasciai sul divano massaggiandomi le tempie. Travis andò in cucina e dopo un po' sentii rumori di pentole "Che fai Trav?" chiesi "Oh, qualcosa che sicuramente ti allieverà il mal di testa" "Oddio" mormorai immaginando le cose peggiori che mi avrebbe potuto portare. Dopo un po' si presentò con due tazze fumanti, lamentandosi del bruciore che probabilmente sentiva sotto le dita. Era tè "Ecco qui" poggiò la mia tazza azzurra sul tavolino di vetro davanti a me, che si appannò da quanto fosse calda "Mi aspettavo un intruglio fatto con coda di topo, occhi di drago e altre cose schifose. E invece è un semplice, banale e dolcissimo tè. Grazie Trav" sorrisi dolcemente "Ehi! mi sono quasi ustionato le dita per portarti questo fottuto tè" scoppiai a ridere e in meno di due secondi lo fece anche lui "Aspetta, coda di che?" ridacchiò e si sedette di fianco a me, prendendomi le gambe e stendendole sulle sue. Lo guardai sbigottita e lui lo notò "Scusa, io... pensavo fossi stata più comoda" "É così, grazie" cercai di farlo sentire a suo agio. Deglutì con forza e io nascosi un sorriso mentre sorseggiavo il mio tè "É dolcissimo!" "Cosa? io?" "Il tè Trav" esplosi in una risata fragorosa che durò a lungo "Ho messo soltanto due cucchiaini di zucchero" si avviò in una risata "Si, con tre zeri" scoppiò a ridere. Dopo aver bevuto tutta la tazza di tè, che mi calmò il dolore alle tempie, mi alzai dal divano "Dove vai?" "A dormire, sono stanca" "Aspettami" mi inseguì in corridoio e si appoggiò alla porta della stanza in cui avrei dovuto dormire mentre cercavo qualcosa in alternativa al pigiama. Mi voltai e notai Travis fissarmi "Ehi" schioccai le dita "Devo spogliarmi, esci e chiudi la porta" "Oh, scusa" realizzò e chiuse la porta. Neanche il tempo di sfilarmi il vestitino che aprì la porta aprendo la bocca per dirmi qualcosa e io mi coprii istintivamente con una canottiera bianca "Travis! esci immediatamente!" urlai. Non appena si accorse che ero mezza nuda iniziò a scusarsi per tutto il tempo in cui chiudeva la porta "Oddio Aly, volevo solamente dirti che stasera eri davvero splendida con quel vestito" mi avvicinai alla porta, saltellando con un piede per infilarmi un pantaloncino largo soffocando una risata per l'accaduto "Grazie Trav" lo sentii respirare affannosamente da dietro la porta "Non avrei mai immaginato che un tipo come te avesse aperto la porta innocentemente, sentendo quanto ansimi" lo sentii sbuffare "Puoi entrare comunque" aprì la porta e risi per la sua faccia impietrita "Niente che tu non abbia già visto" cercai di giustificarlo "Scusami, non volevo davvero" abbassò il capo "Buonanotte Trav" "Notte" andò nell'altra camera, e mi buttai sul letto coprendomi fino al mento. Lo sentii accendere la luce e aprire un cassetto per poi richiuderlo e spegnere le luce. Pensai fosse andato a dormire e chiusi gli occhi, ma sentii un peso ammassarsi sul letto in cui stavo per addormentarmi e il materasso incurvarsi. Sobbalzai e mi alzai immediatamente "Sono io tranquilla" "Travis! mi hai spaventata!" gli diedi un colpo sull'addome con la mano e mi accorsi che non aveva nessuna maglia. Lo sentii ridacchiare "Perché sei qui?" chiesi "Non riuscivo a dormire" mi gettai sul letto e sospirai "Vuoi parlare?" mi voltai verso di lui "In realtà volevo solo un po' di compagnia, ma se tu vuoi dormire puoi farlo" "Oh grazie, aspettavo il suo permesso" dissi ironica. Anche se non potevo vederlo per la mancata luce, sentii il suo sguardo serio "Allora Aly, cosa nascondi?" aggrottai la fronte "Cosa vuoi dire?" si girò verso di me "C'è qualcosa che nascondi nel tuo profondo che non vuoi dire, ma che si nota persino quando sorridi. Lo vedo quando mi guardi, lo noto quando stai con me. Nei tuoi occhi c'è come un velo di tristezza che forse neanche tu percepisci" non potevo crederci... si riferiva al mio passato ed era impossibile come si fosse accorto. Per fortuna non poté vedere la meraviglia stampata sul mio volto e mi fu facile nascondere l'agitazione "Cosa stai dicendo Trav?" sforzai una risata "Parlamene" non mi credette "No" risposi capendo che ormai era troppo tardi per fingere, lui lo aveva capito. Gli diedi le spalle, ma si avvicinò attirandomi a sé e accarezzandomi i capelli, provocandomi un fremito in tutta la schiena. Per un attimo mi irrigidì, ma sentendo il suo corpo contro il mio, così caldo e protettivo, mi lasciai andare "Cosa c'è che non va?" sentii il suo respiro sul mio collo. Sospirai. Non ci potevo credere che stavo rivelando il mio passato ad una persona conosciuta soltanto da due giorni, non era da me e avevo il cuore a mille "Quando avevo cinque anni" iniziai "Ero piccola, ma non ero stupida. Papà rientrava a casa ubriaco, tutte le sere, e litigava costantemente con mamma. Aveva uno studio di tatuaggi, in cui mi ci portava sempre e lì aveva a che fare con spacciatori, persone che avevano a che fare con la mafia, e solo dopo capii che ci spacciava alla grande. Nonostante fossi piccola ne risentivo del fatto che mamma ci soffriva, lo vedevo, e una notte mi svegliò con una valigia in mano pronta per partire. Ci siamo trasferite da ogni parte perché papà non so in quale modo riusciva sempre a trovarci. Dalla California in Florida, da Nebraska al Kansas, qui dove ci vivo ormai da quattro anni e papà sembra essere scomparso. Non so che fine abbia fatto e non voglio neanche saperlo, non mi riguarda affatto" tirai su col naso. La gola mi bruciava per le lacrime che rigavano il mio viso. Travis mi strinse più forte, ma non si scusò per avermi chiesto del mio passato né di avermi imposto a raccontarglielo. A differenza degli altri lui sembrò capirmi e io stranamente avevo approfondito e non sintetizzato come facevo con tutti. Mi baciò il capo e provai una strana sensazione. Istintivamente mi girai verso di lui e gli buttai le mani al collo. Lui sussultò irrigidendosi, ma poi mi strinse "Ecco cosa intendevo per 'velo di tristezza che forse neanche tu percepisci'. Credi davvero che ti riguardi, ma sai benissimo che ti importa" "Scusami" singhiozzai. Era l'unica cosa che potevo dirgli, aveva ragione. Sciolsi l'abbraccio e lui mi prese il viso tra le mani ponendomi i pollici sotto gli occhi per asciugarmi le lacrime, poi premette le labbra sulla mia fronte "Ora dormi" mi sussurrò. Affonda i la testa sul suo collo e mi strinse. Mi sentivo meravigliosamente protetta.

700km di TE.Where stories live. Discover now