Awkward.

Chapter 10.

"T-T-Tyler !" Esclama lui incredulo e furioso...

Come diamine mi era venuto in mente di pronunciare il nome del mio ex!
Sono stata una stupida, per una volta che il destino mi aveva accolta a braccia aperte, io non l'ho accettato...E solo Dio sa quando si ripresenterà un'occasione del genere.
Se si ripresenterà.
L'ho ferito, gli ho spezzato il cuore, lo si intuisce dal suo corpo rigido sul mio, dal suo respiro affannoso, e dal suo sguardo...che esprime più di mille parole. Un tradimento del genere, se così lo si può definire, era l'unica cosa che una persona come lui si meritava. Mi piaceva ma non conoscevo ancora il movente che mi ha spinta a fargli del male. Un male così grande da poter ferire gente dal cuore di ghiaccio.

"Scusami Brian, devo andare" farfuglio mentre mi rivesto velocemente ed esco dall'appartamento; senza degnarlo di alcuna spiegazione...e per la seconda volta !!

Che codarda senza cuore.
Sì, sapevo di esserlo.

Chiudi la porta alle mie spalle e scoppio in una risata isterica seguita da lacrime amare colme d'odio che mi solcavano il viso. Appoggio una mano sulla fronte sudata per rendermi conto dell'immensità della cazzata che avevo appena compiuto e del modo in cui l'ho liquidato; ancora.  Mi volto con l'intento di chiedergli perdono, non si meritava di sorreggere un altro macigno così grande...il suo cuore ne era stracolmo...con il gran contributo di Veronica; quando scorgo il corpo di un giovane accasciato sull'asfalto fresco in cortile.
Solo dopo poco tempo mi rendo conto che quel corpo apparteneva a Tyler e, a quanto pare, sembrava strafatto e ubriaco fradicio.
Mi avvicino di corsa e compongo sul cellulare il numero del pronto soccorso che per nostra fortuna si trovava costantemente nelle vicinanze.

Non penso sia un ottima idea sgualdrina, dato che non è ancora maggiorenne e ci sono vetri rotti sparsi ovunque...LO ARRESTEREBBERO !

E immediatamente riattacco.

Mi siedo sulle mie stesse ginocchia e rabbrividisco nel vedere l'enorme taglio  che ha in fronte procuratosi probabilmente son i resti delle bottiglie di vodka.
Libero milioni di lacrime che ricadevano piano sul suo volto scheggiato, ma fortunatamente lui sembra accorgersene, non era svenuto!

"Non piangere piccola" sorrise per poi espellere tutto lo schifo che aveva in corpo nei paraggi di un cassonetto.
Cerco invano di sollevarlo, sopravvalutando la mia forza e opto per trascinarlo piano all'interno del dormitorio, prende tutte le forze che possiede e aiuta il suo corpo disconnesso dalla mente ad alzarsi e ad appoggiarsi su di me, diretta in camera mia.
Certo eravamo già all'interno del dormitorio maschile, e il suo appartamento era molto più vicini del mio ma non mi sembrava il caso dato l'accaduto con Brian.
Senza fare domande e leggermente stranito, continua a seguirmi.
Nel tragitto verso il mio dormitorio, colmava il mio viso di tiepidi baci senza valore, io gliel'ho permettevo, meglio non aggravare la situazione, anche se puzzava tremendamente di alcol e fumo e qui suoi occhi penetranti ora del tutto rossi, che offuscavano quel blu notte che tanto amavo, continuavano a ferire la mia anima.
Era sudato e barcollava...non appena giungiamo al mio appartamento, ci fiondiamo al suo interno e mi sorprendo nel trovarlo completamente desertico. Per qualche minuto si accomoda sul divano in salotto, stringendo il suo capo fra le sue enormi mani, poi si solleva di scatto e mi raggiunge in bagno,

Si, ultima porta del breve corridoio a destra...muoviti o lo farai morire dissanguato!

Non avevo percepito ancora il suo arrivo; ero intenta nel cercare la cassetta del pronto soccorso, la quale deve esserci, almeno una, in ogni appartamento in questo liceo.
Sobbalzo non appena Tyler mi stringe in vita e la cassetta del pronto soccorso si apre cadendo nel lavello, facendo sì che gli oggetti al suo interno si diffondessero in quel piccolo spazio. Ottimo, niente male per essere una delle tue prime figure di merda.
Evito di sistemare gli attrezzi per ora e lo spoglio piano, sperando di non far emergente altre ferite.