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Arrivai a Los Angeles, non avvisai nessuno. Barbara,Bart e Roberto non sanno che io mi sono trasferita qua e forse, riuscirò a cambiare.

Iniziarono a chiamarmi all'impazzata tutti il giorno dopo.
36 chiamate perse di Bart.
48 chiamate perse di Barbara.
78 chiamate e messaggi persi da Roberto.
7 chiamate perse da mia madre.

Ovvio, lei di meno perché non se ne frega un cazzo Armanda Backley o Crowns? Non lo so visto che ha tradito mio padre con Billy Crowns, il padre di Bart Crowns.

Passarono giorni dalla mia "scomparsa" da Manhattan.

Loro chiamavano sempre, allora decisi di cambiare numero e non farmi viva mai più. A Los Angeles ho trovato la vita che volevo e ne sono orgogliosa.

Non mi aspettavo di perdere la verginità in quel modo, volevo che fosse speciale, invece l'ho fatto su un tavolo di un locale con il ragazzo che mi piace da un anno. L'avevo sempre sognato,lo ammetto, ma non in quel modo.

Trovai lavoro in un centro commerciale e sapevo mantenermi,nonostante io fossi minorenne ancora.
Compii 16 anni il 25 Agosto, ma nessuno mi diede gli auguri. Cambiai il numero,ma anche perché nessuno a Los Angeles mi conosce, a parte il mio capo. La Mrs Robinson.

2 anni dopo.
Mi svegliai, ormai stare a Los Angeles era diventata un'abitudine.
Ogni giorno era la stessa cosa: svegliarsi presto la mattina,andare a lavoro,pranzare,dormire e andare a lavorare di nuovo.
Questo accadeva ogni giorno.
Fin quando non decisi di ritornare nella mia città:Manhattan.
Ho sbagliato a scappare,ma secondo me era la cosa giusta da fare.
Mi licenziai dal lavoro,la casa in cui abitavo l'ho ridata al proprietario.

Era il 16 Giugno e ritornai a Manhattan.
Era sempre la stessa e capii che mi mancava così tanto. Sicuramente nessuno mi vorrà vedere, soprattutto Barbara che l'ho abbandonata in un periodo molto difficile per lei.

Andai a casa mia, oggi era il compleanno di mia madre e sicuramente starà festeggiando a casa sua.
L'ascensore si aprii e sentii la musica e tante persone che parlavano tra loro. Mi girai e vidi tanta gente che conoscevo, era una sensazione fantastica.

Ho 17 anni e tra un pò ne faccio 18,diventerò maggiorenne.
Intravidi Barbara,Bart e Roberto che brindavano.
E un pò più vicino a loro vidi mia madre con un uomo diverso che si stava scambiando qualche parola e mi incamminai verso di lei.
"Sono tornata mamma!"dico sorridendo per poi vedere i miei amici guardarmi sorpresi e anche un pò delusi.
"Serena,mi sei mancata così tanto."dice mamma abbracciandomi forte.
Io continuavo a fissare i miei amici,so di averli delusi e sicuramente non saranno più i miei amici.
"Dove sei stata? Stai bene? O mio Dio sono felice che tu sia tornata."dice piangendo e accarezzandomi il viso.
"Sono stata a Los Angeles e sto bene."dico piangendo e sorridendo allo stesso tempo.
Vidi Barbara,Bart e Roberto che stavano prendendo i cappotti e stavano per andarsene e andai di corsa verso di loro.
"Ragazzi so che non volete più vedermi e vi comprendo,sono andata via senza avvisarvi dopo la festa,non so cosa mi sia preso. Ho passato due anni bruttissimi senza di voi,ma non volevo tornare...non ancora. Non riuscivo ad affrontarvi e scusate se non mi sono fatta sentire,ma questa pausa mi è servita per ragionare sugli errori che ho fatto in passato, sono cambiata e ne sono contenta."dico piangendo.
"Tu mi hai abbandonato in un periodo bruttissimo per me."dice Barbara piangendo per poi incamminarsi verso l'ascensore.
"Non sai cosa ho passato quando mio padre è morto e volevo che mia sorella fosse vicino a me e che mi avrebbe aiutato ad affrontarlo."dice Bart per poi andare verso Barbara.
"Abbiamo perso la verginità insieme e tu l'unica cosa che hai fatto è stato scappare via,invece di parlarne. Mi piacevi molto e hai voluto rovinare tutto." dice Roberto per poi andare verso l'ascensore.

Prima che l'ascensore si chiudesse entrai dentro anche io così potevamo avere l'opportunità di parlare assieme un pò più a lungo.
"So che vi ho abbandonato nei momenti più difficili per voi."dico piangendo cercando di far cessare le lacrime.
"Siamo stati bene in questi due anni senza di te, siamo sopravvissuti...riusciremo a superarlo per i prossimi anni."dice Barbara con lo sguardo pieno di odio.
"Sono una persona orribile."dico sedendomi nell'ascensore e coprirmi il viso.
"Si,lo sei."dice Roberto.
L'ascensore si aprii e uscirono. Rimasi dentro piangendo tantissimo,poi decisi di andare verso di loro,ma li persi e non li vidi più.
Tornai a casa e vidi Ed che stava sulle scale.
"Mi odi anche tu,vero?"dico piangendo tantissimo.
"No,sono tuo fratello...non potrei mai odiarti."dice abbracciandomi forte.
"Sono una persona orribile, ho abbandonato i miei migliori amici quando avevano molto bisogno di me."dico abbracciandolo molto più forte e piangere ancora peggio.
"Non lo sei Serena, tu li hai sempre aiutati a risolvere i loro problemi, ma loro non hanno mai aiutato te. Io persone così non li definirei amici."dice continuando ad abbracciarmi e iniziare a piangere anche lui.
Mi stacco dall'abbraccio e mi incammino verso mamma.
"Mamma scusa se prima ti ho lasciato,ma dovevo parlare con..."dico ma vengo interrotta da lei.
"Serena,sono abituata."dice per poi andare in camera sua.
Mi volto e vedo Ed piangere.
"Forse è meglio che ritorni a Los Angeles. Starò meglio lì"dico asciugandomi le lacrime e incamminarmi verso le mie valige seguita da Ed.
"Non te ne andare di nuovo Serena, affronta le cose e non scappare ogni volta che succede qualcosa!"dice Ed per poi salire in camera sua.

Ed aveva ragione,devo iniziare ad affrontare le cose,altrimenti perderò anche lui.

Vado in camera mia,mi faccio un lungo bagno e mi misi sul letto e iniziai a piangere di nuovo.
"Sono uno sbaglio e uno sbaglio non deve vivere."penso per poi addormentarmi piano piano.

Senza te non ha senso vivere.Where stories live. Discover now