Scossi il capo. "È troppo deficiente non merita affatto la mia pazienza né il mio tempo".

- Dammi un cornetto al cioccolato, va. -sputai indicando la vetrina dei dolci.

-Li abbiamo finiti. - asserì lui con fare da pallone gonfiato, incrociando le braccia.

-Ma se c'è n'è ancora uno! Dammelo e basta!-

- Lo vuoi eh,Sofia?-

- Piantala di fare l'idiota, lasciami fare colazione in pace.- dissi ormai stufa di discutere.

-È prenotato.-

Sbuffai sonoramente.

-E da chi?-

"Sentiamo la volgarità delle nove e trenta."

-Dalla ragazza che mi sono scopato tre volte stanotte. Si è svegliata affamata, Ferrari.-

-Ewwww.-

- Fossi in te non farei quella faccia schifata!-

Non ne potei più del suo modo di fare, era sfiancante. E non si stufava mai, continuava all'infinito.

- Perché c'è l'hai con me?? Me lo vuoi dire una benedetta volta???-

Persi le staffe ma lui mi rivolse uno sguardo freddo.

-Non so di che parli, Ferrari. -

Si voltò ed ignorandomi totalmente prese a parlare con la ragazza che preparava i cocktail.

Odio puro.
Ecco cosa rappresentava Lorenzo Gherbini per me.

🐸

Nel pomeriggio mi unii ad Alice, Jack e Nash.
Dopo una partita a minigolf ci stendemmo sotto il sole a cuocere come delle aragoste e all'una ci dirigemmo a prendere un panino al bar.

- Sofi vieni a giocare a biliardo??-
Mi chiese Alice subito dopo pranzo.

- Non sono capace.. Rimango ancora un po' qui- dissi appoggiandomi al tavolino del bar, felice di aver portato con me un buon libro.

Mi stavo godendo una delle mie letture preferite, ma quando Mr. Darcy descrisse Elizabeth Bennet in maniera fredda e distaccata, mi venne il nervoso.
Ne parlò come una ragazza 'appena passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi'.

"Guarda un po' sto stronzo!"
pensai, incavolandomi come una stupida per l'atteggiamento strafottente di un personaggio immaginario, che neanche non esisteva nella realtà.

Peccato che poi ci pensò Gherbini a materializzare l'odio che provavo per i personaggi rozzi e maleducati dei romanzi.

-Hai detto che dovevamo parlare, no?-

Arrivò con il suo sorriso smagliante, gli occhi stropicciati e i capelli disordinati come se si fosse appena svegliato.

- Si, siediti.- affermai tentando di non perdere la pazienza sin da subito.

-Mhm. No. Ora non posso.-

Asserì lui divertito.
E io sì che persi la pazienza.

-Mi prendi in giro?!!-

-No, devo andare a farmi una nuotata. - disse sfilandosi la maglietta, rimandendo con i pantaloni del costume blu scuro.
I suoi addominali si inturgidirono.
E mi diede fastidio.
I suoi capelli castano chiari non ne vollero sapere di stare in posa, così si passò una mano in mezzo.
E mi diede fastidio.

#ODIetAMOWhere stories live. Discover now