Superwholock x Reader (ita) pt.2

Sam | Do not stand at my grave and weep...

Sam è in ginocchio davanti alla piccola croce di legno che hanno piantato a terra in corrispondenza del punto in cui ti hanno sepolta -Sam non ha voluto bruciarti, come da rituale dei cacciatori-, è ricoperto di fango e triste. Alcune lacrime stanno tracciando solchi più chiari sul suo viso, anch'esso sporco di terra. "Mi ricordo di quella poesia che ti piaceva tanto... Non ho mai capito perché ogni tanto la ripetevi, totalmente senza un contesto... Ora sì--" Singhiozza. "Tu non volevi che, in una situazione come questa, stessi male per--" Scuote la testa. "Non posso farlo, capisci? Non posso semplicemente lasciarti andare... Non dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme!" Resta in silenzio per qualche secondo. "Ve--Vediamo se mi ricordo quella poesia... Mi-- Mi pare iniziasse così:
Do not stand at my grave and weep./ I am not there; I do not sleep.-- Non so se ricordo come continua, ma ci provo, okay? Do not stand at my grave and weep./ I am not there; I do not sleep./ I am a thousand winds that blow./ I am the diamond glints on snow./ I am the sunlight on ripened grain./ I am the gentle autumn rain./ When you awaken in the morning's hush/ I am the swift uplifting rush/ Of quiet birds in circled flight./ I am the soft star that shines at night./ Do not stand at my grave and cry;/ I am not there; I did not die."

Appena finito di recitare la poesia, scoppia a piangere, non riuscendo a trattenere i singhiozzi. "Vorrei tanto che tu non fossi morta, dannazione!" Tira un pugno a terra. "È colpa mia! Tutta colpa mia! Il mio istinto mi diceva che qualcosa sarebbe andato storto... Ed eccomi qui." Singhiozza. "Ti abbiamo appena sepolta, e io sto parlando con questo stupido pezzo di legno che dovrebbe essere la tua lapide." Il suo sguardo pieno di tristezza fissa per qualche secondo un punto imprecisato davanti al suo viso. "I--Io--" Qualunque cosa avesse voluto dire non la dice, probabilmente per il groppo in gola che gli è salito. Si alza in piedi, tira fuori un coltello -il tuo coltello- dalla cintura dei suoi pantaloni e lo lascia cadere sulla terra appena smossa, si gira e se ne va con la pala in mano.

Appoggiato all'Impala, con lo sguardo basso e triste, c'è Dean che lo aspetta. Sam non lo calcola neanche, va a sistemare la pala nel bagagliaio della macchina e, prima che potesse andare a sedersi, il fratello maggiore è al suo fianco. Gli poggia una mano sulla spalla, pronto a tentare di fornire alcune parole di conforto, ma a Sam non interessa: sposta in malo modo la mano del fratello dal suo braccio e chiude il bagagliaio, per poi andare a sedersi in macchina, seguito a ruota da Dean. Appena messa in moto l'auto, Sam alza il volume di qualsiasi canzone avessero lasciato in sospeso dall'ultimo viaggio: magari avrebbe sovrastato il suono dei suoi soffocanti e tristi pensieri.

Sam si limita a guardare il paesaggio che cambia sotto i suoi occhi fuori dal finestrino, fino a quando, dopo parecchi minuti, Dean non esordisce con un:"Andremo al motel più vicino e resteremo lá, almeno per questa notte. Domattina decideremo dove andare." Sam annuisce velocemente e torna a guardare il panorama fuori dal finestrino.

Arrivati al motel si sistemano nella prima camera disponibile sotto l'ultimo nome che hanno usato sotto copertura, nella caccia in quella città poco distante, durante la quale tu sei morta. Sam insiste per prendere una stanza a tre letti, non sa neanche lui per quale preciso motivo.

A tarda notte, quando nessuno dei due si sarebbe riuscito ad addormentare neanche pagandolo parecchi soldi, qualcuno bussa pesantemente alla porta e Dean si trascina ad aprire, irrigidendosi non appena la apre. Sam, incuriosito e con scarsa visuale di chi potrebbe essere sull'uscio, si avvicina al fratello.

"T/N...--" Sussurra.

Dean scatta in avanti e ti prende per il bavero della tua giacca, tirandoti dentro la stanza e bloccandoti contro la parete con l'avambraccio, mentre con un calcio chiude la porta. "Cosa diavolo stai facendo Dean?!" Esclama Sam, cercando di allontanare il fratello da te.