Castiel | No more wings.

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[Premessa: è un po' esplicito... E non pensate subito a una Smut!]

"Dean, piantala!" Dici, interrompendo quella specie di lite che era in corso da un buon quarto d'ora. Più che lite era Dean che urlava addosso a Castiel per quello che quest'ultimo aveva commesso.

"T/N, non metterti in mezzo." Dice lui.

"No." Pianti i piedi per terra e incroci le braccia.

"Togliti, ti ho detto." Ripete, avvicinandosi minaccioso.

"T-- T/N, non c'è bisogno di...--" Cerca di intervenire Cas.

"No." Dici, rivolta ad entrambi. "No, perché tu la devi finire di spadroneggiare, che sia su Castiel, su di me o su tuo fratello." Inizi. "So che lo fai per il nostro bene. Ci dici di non fare alcune cose perché sai che poi finiranno male, a volte noi le facciamo lo stesso, sí, ma non c'è bisogno che arrivi a fare così. Non siamo affatto dei bambini."

"T/N, basta." Dice Castiel, consapevole del fatto che stai dicendo quelle parole per proteggerlo.

"No, Cas. Deve capirlo." Gli dici.

"Cosa, di preciso, dovrei capire?" Ringhia Dean, decisamente spazientito.

"Che in questo modo rischi di ferire le persone che ti stanno attorno." Rispondi, sostenendo il suo sguardo.

Ti guarda stupito e arrabbiato. "Cosa intendi?"

"Intendo dire che, forse, é abbastanza la vista delle cose che abbiamo combinato, per capire che abbiamo incasinato tutto mica male. Che, forse, bastano i sensi di colpa nel vedere altre persone che soffrono e che, sempre forse, tu non dovresti infierire." Dici, alzando la voce, lui ti guarda incredulo. Esci dalla stanza con passo veloce e pesante e vai in camera tua. Mentre cammini senti qualcuno che chiama il tuo nome, ma lo ignori, rimanendo sui tuoi passi. Entri in camera tua e ti sbatti la porta alle spalle, poi ti metti qualcosa di più comodo -canotta larga e pantaloncini sportivi- buttando nella cesta i vestiti sporchi di terra e sangue. Ti siedi sul letto, nel tentativo di darti una calmata.

Senti bussare lievemente alla tua porta e la voce di Castiel sussurra un timido "Posso?"

"Sì, Cas, entra." Ti affretti a dire, alzandoti in piedi.

"Grazie per quello che hai fatto, anche se credo che non fosse necessario." Dice, chiudendosi la porta alle spalle.

"Lo era, Castiel." Dici. "Non sei stanco di essere trattato così da Dean?" Castiel ti guarda con i suoi grandi occhi tristemente blu. "Mi dispiace, so che te la saresti benissimo potuta cavare da solo ma... Ora che sei umano mi sembri così fragile..."

Il suo sguardo si rattrista ancora di più alla parola 'umano' e vedi qualcosa scintillare nei suoi occhi. "Non-- Non volevo." Dici, fiondandoti ad abbracciarlo. Gli passi le mani dietro la schiena e lui si inarca all'indietro, trattenendosi dall'emettere un qualsiasi verso di dolore e facendo uscire solo un sibilo.

Ti allontani di scatto e lo prendi per le spalle. "Castiel? Cas? Che hai?"

"N-- Niente." Dice flebilmente.

"Cas, non mentirmi, tu hai qualcosa che non va." Gli dici preoccupata, continuando a tenerlo per le spalle, la faccia gli era sbiancata e avevi l'impressione che sarebbe potuto svenire da un momento all'altro.

"Sono...-- Sono le mie ali." Dice, con la voce rotta. "Non le ho più e... Hanno lasciato la cicatrice." Una lacrima gli scivola sul viso.

"Dovevi dirmelo." Gli dici.

"Perché? Tu non puoi fare niente." Dice, abbassando lo sguardo.

Gli accarezzi il viso e ti allontani, per andare a recuperare l'occorrente per sistemare una ferita. "Vieni, siediti." Gli dici, indicandogli il letto.

Superwholock x Reader (ita) pt.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora