Capitolo 41

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Piove.

Piove e il rumore della pioggia che picchietta mi snerva. Cade impetuosa e bagna ogni cosa, rende umido il paesaggio.

Oggi è il mio compleanno ma non me ne importa granchè, starei sotto le lenzuola anche per tutto il giorno, a pensare. Decido di alzarmi invece, andando contro me stesso e contro la voglia sfrenata di rimanere sotto le coperte ad abbandonarmi all'immensità del mio pensiero.

Ho una strana sensazione addosso, che mi ricopre da capo a piedi, ma, per il momento, non voglio farmi domande o analizzare ossessivamente quello che provo.

Mi lavo la faccia, la leggera peluria sul mio viso ad accarezzare le mie dita.

Non ho voglia di sbarbarmi, nè tantomeno di rendermi una persona decente solo perchè oggi dovrebbe essere il mio giorno. Guardo le mie occhiaie, solchi visibili che abbracciano i miei occhi, che mi fanno apparire stanco, depresso. Non so in realtà se sono stanco. In realtà non so niente. Sono ignorante. Io, non mi conosco piu'. Non mi riconosco piu'. Indosso i miei soliti jeans neri strappati, mi vanno larghi. Sono dimagrito?

Non mi preoccupo di queste cose, non lo faccio mai, ma forse dovrei. Forse dovrei prendermi piu' cura di me stesso e anche del mio aspetto: dei miei capelli arruffati e sempre fuori posto, della barba incolta, dei miei vestiti scialbi e stropicciati.

È ormai quasi ora di pranzo, sono solo a casa, e non ho particolari progetti per la giornata, così mi sdraio sul letto di nuovo, e metto le cuffie. Enjoy The Silence dei Depeche Mode riecheggia nelle orecchie, e finalmente mi rilasso. Potrei arrivare ovunque ascoltando questo brano, ovunque io voglia. "All I ever wanted, all I ever needed, is here in my arms. Words are very unnecessary, they can only do harm." adoro il testo di questa canzone.

Mi perdo completamente, tanto che quando il cellulare vibra, mi sembra di svegliarmi da un sogno. Il nome di Alessia compare sullo schermo, e un sorriso mi colora le labbra.

"Mi apri si o no?" recita il messaggio. Il cuore inizia a scalpitare nel petto, come ogni volta.

Mi alzo dal letto e scendo le scale con la solita ansia, e quando arrivo davanti alla porta, la apro con un nodo in gola.

Lei è davanti a me, bella e raggiante, con una scatola tra le mani.

"Ce l'hai fatta" -mi dà un buffetto sulla guancia-"Posso entrare?"

Mi scosto di lato e lei entra, in tutta la sua leggerezza. Si, vorrei essere leggero come lei, a volte. Invece sono così tremendamente pesante, da pesare a me stesso.

"Non ti stai chiedendo cosa c'è in questa scatola?" chiede.

Sbuffo un sorriso e mi passo una mano tra i capelli.

"No."

"Sei di molte parole oggi." mi si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.

"Buon compleanno." le sue labbra rosse si aprono in un sorriso, mentre mi porge la scatola.

"Aspetta, andiamo di sopra." La prendo per mano, e mi segue in silenzio, stringendo la presa.

Stare qui con lei, ancora una volta, mi fa sentire tremendamente bene. Non mi manca niente, quando sono con lei, potrei trovarmi ovunque e non avere nulla intorno, non mi importerebbe.
La mia camera è completamente sottosopra, e per un attimo me ne vergogno, ma so che a lei non importa.

Mi siedo sul letto e poggio la scatola in grembo.

"Aprila" sorride dolcemente del suo sorriso che mi fa sciogliere ogni cosa.

Sorrido, quando alzo il coperchio e mi trovo davanti un muffin gigante, con una candelina poggiata al centro. Ma non è l'unica cosa che occupa il piccolo spazio. C'è una busta bianca di fianco, e credo che le mie mani tremino, quando la prendo tra le dita. Il suo sguardo è ancora su di me, attento ad ogni mio gesto, ad ogni mio respiro. Lo so che mi sta osservando cercando di cogliere ogni mia minima espressione. Cresce l'aspettativa, mentre apro la busta, e mi ritrovo tra le mani quella che ha tutta l'aria di essere una lettera.

La sua calligrafia, quella è la sua calligrafia. Dolce ma decisa, fiera e leggiadra.

I miei occhi iniziano a vagare furiosi e bramosi sulle poche righe scritte:


"Per tutti i momenti nostri

Per tutti i piccoli istanti

Per la rabbia e l'odio iniziale

Per i sentimenti

Per i viaggi

Per i brividi sulla pelle

Per i mille sorrisi

Per gli sguardi

Per le note disperse nell'aria

Per ogni notte insonne

Per ogni emozione

Per ogni abbraccio

Per il tuo cuore contro il mio

Per ogni bacio .

Grazie.

Tua Alessia. "


Non riesco a fare altro, altro che non sia poggiare le labbra sulle sue.

Mi fa tremendamente male e bene assieme rendermi conto che sono così piccolo e insignificante in confronto a quello che sto provando.
Mi fa tremendamente male e bene assieme rendermi conto che non posso fare piu' nulla.
Se fosse una canzone, la chiamerei "Senza via d'uscita."
Ma non è una canzone.
Si arresta il mio pensiero, quando improvvisamente ogni cosa appare chiara e limpida.

Io, mi sto innamorando.

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