Capitolo 31

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Cristiano mi guarda, e mi sorride sfacciatamente.

Non so se amo o odio quando fa questa faccia da schiaffi, so solo che vorrei non essere venuta qui con Michele. Non potevo starmene a casa? Il mio piano di stargli lontano è fallito ancora prima di iniziare. Non è colpa mia, ma me la prendo lo stesso con me stessa, perchè se non mi fossi messa in questa situazione ora non dovrei preoccuparmi di dove vado e di cosa faccio. Ignoro il suo sguardo, e vedo Michele nascondere un sorrisetto.

Lo seguo al tavolo, e so che devo aspettarmi qualche frecciatina da parte sua.

"Non dire niente." lo anticipo, e sono terribilmente tesa.

"Ho scelto proprio il posto giusto vedo." Michele ride, mentre mi siedo. Mi metto seduta di spalle al bar, non voglio incontrare di nuovo i suoi occhi e spero davvero che se ne vada. La mia serata con il mio migliore amico è ora totalmente rovinata. Solo sapere che è nella mia stessa stanza mi mette in agitazione, e questo non dovrebbe succedere. Ogni parte del mio corpo è tesa, e non trovo nessun modo per rilassarmi o semplicemente non pensare che lui è qui. Il mio pensiero corre a questa mattina, e alle sue labbra morbide sulle mie. Il modo rude in cui mi ha baciata mi ha sorpresa, e in qualche modo forse ho preferito questo bacio agli altri. È stato piu' passionale e piu' sentito, e dentro di me si è acceso qualcosa. Siamo nello stesso posto, poche ore dopo esserci baciati, e tutto quello che vorrei fare in realtà è baciarlo di nuovo e andare via con lui. È per questo che devo assolutamente stargli lontano: non riesco a resistergli, non dopo averlo baciato, e non dopo aver ammesso che lo voglio. Cerco di distrarmi sfogliando il menù, ma non funziona.

"Nervosa?" alzo lo sguardo, e come sospettavo, a Michele non sfugge mai nulla.

"No, per niente." sorrido, e dio, non so proprio nascondere le mie emozioni, devo lavorarci di piu'.

"Perchè non vai da lui?" spalanco gli occhi, sta scherzando?

"Non dire sciocchezze."

"Se devi stare tutta la serata così preferisco lasciarvi soli." mi fa l'occhiolino e inevitabilmente rido, non era il primo contrario a questa cosa fino a pochi minuti fa?

Una cameriera si avvicina a noi, e sia io che Michele prendiamo un hamburger con patatine. Abbiamo quasi gli stessi gusti in tutto io e lui, e ho sempre trovato questa cosa come una delle cose piu' belle della nostra amicizia.

Il nostro cibo arriva piuttosto in fretta, e Michele mi racconta un po' della ragazza con cui si sta frequentando. Adoro ascoltarlo e dargli dei consigli, sono piuttosto brava in questo. Peccato io non riesca a fare lo stesso con me stessa.

Quando finiamo di mangiare, Michele mi sorride dolcemente.

"Non se n'è ancora andato, e ti sta fissando. Credo sia combattuto tra il venire qui o lasciar perdere."

"Non ho niente da dirgli comunque, devo stargli lontana."

"Conoscendoti non credo ci riuscirai." sorride, guardando alle mie spalle.

"Possiamo non parlare di lui?"

Mi accorgo troppo tardi della persona in piedi davanti al nostro tavolo.

"Posso rubartela un attimo?" alzo lo sguardo, e Cristiano sta sorridendo a Michele. Dio, che faccia tosta.

Guardo il mio migliore amico in cerca di aiuto, ma noto con orrore che sta annuendo. Traditore. Mi alzo silenziosamente, mentre Cristiano sposta lo sguardo da me a Michele.

"Vi ho offerto la cena, niente ringraziamenti." sorride sfacciatamente e mi guarda.

La deve smettere di guardarmi in questo modo, o i miei buoni propositi non avranno mai vita. I suoi occhi sono talmente penetranti e profondi, e mi rendo conto ormai di essermici già persa dentro. Lo odio, lo odio così tanto. Lo odio per farmi provare quello che mi fa provare.

Cristiano mi conduce fuori dal locale, e credo che potrei morire d'ansia. Non ho niente da dirgli in piu' di quello che gli ho detto stamattina, e cioè che deve darmi tempo e che ho bisogno di stargli lontano. Sembrava così incazzato, rispetto ad ora. Ora è fin troppo tranquillo, e forse dovrei preoccuparmi. Questa apparente tranquillità nasconde sicuramente qualcosa sotto.

"Perchè te ne sei andata così stamattina?" mi chiede, mentre l'aria fresca mi fa rabbrividire. Avrei preferito rimanere al caldo dentro il locale, ma Cristiano deve sempre sconvolgere ogni cosa.

"Lo sai perchè."

"Se te lo chiedo è perchè non lo so, non credi?" è così irritante.

"Lo sai, vuoi solo sentirtelo ripetere." potrei davvero urlare ora.

Cristiano sorride del suo sorriso strafottente, e non potrei odiarlo piu' di così.

"Sei così bella quando sei incazzata." si avvicina, e io indietreggio.

"Non mi aspettavo una frase così banale da te." non riesco a sostenere il suo sguardo.

"È la verità." mi prende il viso tra le mani, e posso sentire il mio battito accellerare solo per questo gesto.

"No Cris." tolgo le sue mani dal mio viso, ma lui stringe la presa e allaccia le sue mani alle mie, mentre mi attira al suo corpo.

"Dovrei essere incazzato con te, ma non ci riesco. Ti voglio, anche se forse mi fai piu' male che bene." Mi fissa insistentemente, ma distolgo lo sguardo.

"Ti ho appena detto che mi devi dare tempo e che ho bisogno di starti lontana e la prima volta che mi vedi fai così? potresti collaborare."

"Perchè dovrei collaborare? io ti voglio, ho il diritto di giocare sporco." il suo viso è vicinissimo al mio e il suo profumo mi invade le narici.

Mi arrendo ancora una volta, quando posa delicatamente le labbra sulle mie. So che ha paura di un rifiuto, lo sento, sento la sua insicurezza, e questo mi fa male.

Come fa a non capire che lo voglio anche io?

Non ho piu' capacità di giudizio quando le sue labbra accarezzano le mie e non ho niente che non sia il desiderio che mi consuma.

So che è così anche per lui, per quanto poco lo conosco so che sta mettendo da parte il suo orgoglio per me, e questo mi riempe il cuore.

Proprio stamattina mi ha detto che se fossi tornata da Lele lo avrei perso, e io gli ho detto che deve darmi tempo e devo stargli lontano, eppure ora siamo qui, a baciarci. Ci vogliamo l'un l'altra, e il nostro desiderio cresce a dismisura con il passare dei secondi, dei minuti, delle ore. Posso sentirlo. Come faccio a districarmi dalla sua rete?

Quando ci stacchiamo siamo entrambi senza fiato, e gli occhi di Cristiano brillano sotto le luci artificiali provenienti dal locale.

"Quando ripeterai a te stessa che devi starmi lontano, ricordati di questo."

Mi sorride di nuovo, e se ne va.

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