Capitolo 34

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I corridoi della scuola sono vuoti e silenziosi, durante le lezioni. Sembra che tutto taccia, ma in realtà dentro le aule molte cose prendono vita, forma. Posso immaginare ogni singolo tipo di studente: quello con la testa poggiata sul banco che vorrebbe trovarsi nel proprio letto, quello che non si perde una parola del prof, quello che fa casino, quello che sta al cellulare, quello che guarda fuori dalla finestra, quello che disegna scarabocchi sul diario o sui libri. Le voci attutite che provengono dalle classi mi danno un senso di tranquillità, mentre cammino verso i bagni. Ho bisogno di darmi una sciacquata al viso e ravvivare i capelli, che non sono mai in ordine. Sorrido, mentre penso a quanto li odio e amo allo stesso tempo: non stanno mai al loro posto, e mi rappresentano perfettamente. Hanno vita propria e vanno per conto loro, senza che io possa fare nulla per domarli. Sono proprio come me: indomabili. Sono perso nei miei pensieri, quando mi imbatto nell'ultima persona che avrei voluto vedere: Lele.

Sta uscendo dal bagno e, appena mi nota, il suo sguardo cambia.

C'è qualcosa di diverso nei suoi occhi, qualcosa che riesco a catalogare solo come rabbia, mentre mi trafiggono. Credo che potrebbe uccidermi con questo sguardo, se potesse. Sorride, mostrando le sue fastidiose fossette, mentre si avvicina pericolosamente a me.

"Non ho nemmeno avuto bisogno di cercarti." che? il suo sguardo cambia, e giuro che posso leggergli l'odio negli occhi scuri.

"Hai bisogno di qualcosa?" il mio tono è strafottente, ma non mi importa.

"Ho bisogno che stai lontano dalla ragazza che amo." le sue parole mi trafiggono, e il battito inizia ad accellerare assieme all'adrenalina.

"E io dovrei darti ascolto perchè?" Alzo un sopracciglio, mentre lo guardo perdere la sua solita calma. Dio, quanto è noioso.

"Perchè so tutto." cosa? sa tutto?

Il mio cervello inizia a girare, mentre Lele si avvicina ancora di piu' a me.

"Lei ama me Cristiano, è solo confusa. Fammi il favore di toglierti dalle palle e finirla con questo giochetto."

"Per me non è un gioco." mi sorprendo quando le parole escono dalle mia labbra, sprezzanti. Non è mai stato un gioco, mai. In questo momento non provo dei sentimenti precisi verso il ragazzo di fronte a me. L'ho sempre odiato, ma ora mi fa pena. Crede davvero di potermi dire cosa fare e di decidere il corso delle cose? Crede davvero di poter fermare quello che c'è tra me e lei? Non ho idea di quanto sappia e di cosa sappia, ma l'adrenalina mi scorre nelle vene, mi sento forte ora.

Mi sento forte perchè se Lele sa tutto, e sicuramente perchè lei gliene ha parlato. Non posso credere che sia arrivata a questo, per me.

Lele mi guarda sprezzante.

"Lo è invece, tu sei così."

"Ti sei mai posto il dubbio che forse non ti ama abbastanza? non abbastanza da rinunciare a quello che ha con me." sorrido, mentre il suo sguardo si fa duro.

"Vi conoscete da due mesi e credi che quello che prova per te sia superiore? sei un'illuso. "

"Ci conosciamo da due mesi ma forse le ho dato quello che tu non gli hai dato in piu' tempo." sono convinto delle mie parole, perchè sono convinto di conoscerla meglio di lui.

Lei mi ha sconvolto tutto è vero, tutto, dalla prima all'ultima cosa. Ma anche io sono sicuro di averle sconvolto qualcosa. Posso sentire l'attrazione che prova per me quando mi è vicina, posso sentire il suo battito accellerare quando la sfioro o la bacio, posso vedere i suoi occhi sinceramente sereni quando sta con me, belli come non mai. Se potessi, parlerei dei suoi occhi sempre. Parlerei di ogni cosa che li caratterizza, ma soprattutto parlerei del luccichio che ci vedo quando sta con me, e voglio illudermi che sia qualcosa di solo mio, perchè non potrei sopportare altra opzione. Non potrei sopportare di vedere quella luce anche quando sta con qualcuno che non sono io. Io la voglio, la desidero, la bramo. Voglio scoprire ogni cosa di lei, piano piano, standole vicino, osservandola. Voglio guardarla ancora svegliarsi la mattina e rivolgermi quello sguardo dolce e assonnato, voglio guardarla spogliarsi e vestirsi, voglio vedere ancora il mascara colato attorno agli occhi, e voglio sentire ancora le sue labbra sulle mie. Voglio ogni cosa, necessito ogni cosa, e sono sicuro che per lei è lo stesso. Dio, se ne sono sicuro. Non avrei mai creduto mesi fa di poter provare quello che sto provando ora, e ogni cosa mi sembra capovolta, ribaltata. È così giusto. È così giusto provare questo per lei. Lele mi guarda, ma non lo vedo. Mi sono perso nel mio mondo, pensando a lei, e pensando alle parole del suo ... ragazzo?

Ho bisogno di parlarle, di sapere cosa gli ha detto, e di sapere cosa ha intenzione di fare. Voglio guardarla negli occhi e leggerci ancora il suo desiderio per me. Se dovesse scegliere me, dovrei scoprire ogni mia carta, e non credo di essere pronto a questo.

Lele mi guarda, e io non vedo niente che non sia un'ombra ormai.

Non lo odio piu', non lo odio, perchè probabilmente se non fosse stato anche per lui lei non sarebbe mai entrata nella mia vita. Sono un pazzo a pensare questo, perchè lui è il mio rivale numero uno, eppure, eppure non posso nemmeno pensare di tornare a due mesi fa, quando la mia vita era solo musica e poco altro.

Lo guardo ancora negli occhi, e non vedo altro che non sia rabbia e odio nei suoi, ma sorrido, perchè lui sa che ho ragione. Sa che le ho dato qualcosa in piu' di quello che le ha dato lui, sa che ormai non si può tornare indietro.

Non gli permetto di rispondere, mentre mi butto alle spalle il suo sguardo d'odio, e lascio che l'acqua mi rinfreschi il viso.

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