Gala

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Come tutte le mattine vengo svegliata dal suono orribbile della sveglia.

Ieri sera dopo aver finito di guardare il film ho salutato Luke dandogli appuntamento alle diciotto a casa mia, cosí da aspettare insieme i nostri genitori per poi andare al Gala.

Mi alzo dal letto e vado in cucina.

Dato che non devo andare all'università decido di fare una colazione come i vecchi tempi, ovvero pancakes alla nutella e una tazza di latte.

Preparo l'impasto per i pancakes e poi li cuocio, appena sono pronti li spalmo con della crema di nocciole e la mia colazione é pronta.

Mangio il tutto e salgo in camera per riordinarla.

Il rombo di un auto però mi distrae da ciò che sto facendo, infatti in meno di un minuto mi ritrovo affacciata alla finestra a fissare quel ragazzo che tanto odiavo ma che ora mi provoca milioni di sensazioni con un solo sguardo.

Resto imbambolata a fissarlo mentre scende dall'auto e scarica le buste della spesa.

Quella maglietta bianca da un tocco ancora piú sexy ai suoi muscoli scolpiti.

Smettila di fissarlo tanto lui vuole Lily.

Continua a ripetermi la mente e, per la prima volta decido di ascoltarla.

Infatti mi scosto dalla finestra e ricomincio a fare ciò che avevo iniziato prima di distrarmi, ovvero riordinare la camera.

Stranamente ho finito il tutto in pochissimo tempo, cosí ne approfitto per fare una telefonata alla mia amica Becky che non sento da un bel pò.

Stiamo al telefono per piú di un ora. Nella lunga chiacchierata con la mia amica ho anche scoperto che Jake e Manuel non si parlano da diversi giorni, e la cosa mi lascia abbastanza sbigottita.

Dopo la chiacchierata mi stendo sul divano e accendo un pò la tv con la speranza di trovare qualcosa di decente da guardare, ma nulla, solo programmi in cui parlano di politica, altri che trattano di televendite e altri che sono documentari su stranissimi animali.

Cosí mi accontento di vedere un documentario che parla della vita di una scimmia.

Ben presto però la visione del programma viene interrotto dal suono del mio cellulare.

Allungo la mano sul tavolino e afferro l'oggetto che squilla incessante, sulla schermata luminosa noto il nome di Manuel.

Rifiuto la chiamata e riappoggio il cellulare sul tavolino.

Dopo pochi secondi il telefono squilla ancora, ed io ancora una volta rifiuto.

Non ho voglia di sapere cosa vuole, mi ha proprio delusa. E poi non credo che voglia scusarsi dato lo stato in cui si trovava quando ha pronunciato quelle parole.

Il cellulare squilla una terza volta, poi una quarta e poi anche una quinta. Stufa lo prendo e lo spengo.

Controllo l'orario sul grande orologio appeso al muro e le lancette segnano esattamente le dodici e quaranta cosí decido di mangiare qualcosa.

Mi dirigo in cucina, apro il frigo e mi preparo una bella insalata.

Mangio e deposito i piatti nella lavastoviglie.

Non avendo nulla decido di mettermi a lavoro dato che a breve ci sarà anche la sfilata.

La camicia é quasi finita mentre il pantalone devo ancora crearlo, inizio cosí a cucire insieme la stoffa.

Senza neanche accorgermene sono già le sedici. Esco dalla stanza in cui sono stata per ben tre ore e mi reco in bagno per una bella doccia.

Finita la doccia mi asciugo velocemente i capelli ed indosso l'intimo e tiro su un vestito.

"Wow che eleganza" dico non appena vedo mio fratello spuntare da dietro la porta d'ingresso "Grazie" dice arrossendo.

Ha un bellissimo Smoking nero con una camicia bianca e un papillon  nero.

"Per che ora passano mamma e papà a prenderci?" domando "Per le diciotto e trenta" mi conunica "Bene allora comincio a prepararmi.

Decido di arricciare i capelli e poi ne lego alcune ciocche con delle forcine argentate che si abbinano perfettamente alle scarpe e alla pochette.

Mi trucco mettendo una base di fondotinta sul volto, applico un chiaro ombretto blu sulle palpebre e contorno gli occhi con il mascara nero, sulle labbra invece metto un lipp glos rosa chiaro.

Entro in camera e indosso il vestito, lescarpe, metto anche una stola e prendo la pochette.

Mi guardo allo specchio restando stupita dalla mia stessa immagine riflessa nello specchio.

Il vestito mi dona particolarmente perché mi facia benissimo il corpo e poi quel blu mi ricorrda il mare.

Su ma chi vuoi prendere in giro? Ti ricordano gli occhi di Manuel non il mare.

Beh anche questa volta, mio malgrado devo dar ragione alla vocina interiore. La evito e scendo giú in salotto dove c'é mio fratello che mi aspetta.

"Sei bellissima Amy!" esclama Luke "Grazie" rispondo.

"Perché non lo rispondi?" chiede mio fratello improvvisamente "A cosa?" domando non capendo a cosa si riferisce.

"Manuel, ti ha chiamato dieci volte e tu non hai risposto a nessuna delle sue chiamate" dice "Lunga storia" sospiro. "Abbiamo tempo, su dai sputa il rispo".

Nonostante odio i miei genitori in questo caso sono felice che siano arrivati prima, cosí da potermi risparmiare di parlare di Manuel con mio fratello.

"Buonasera" li saluto "Ciao tesoro" mi saluta mia madre "Buinasrra anche a te Amanda".

Oh andiamo bene, conincia già adesso a chimarmi Amanda, davvero perfetto.

Prima di salire in macchina, come al solito, do uno sguardo alla casa di fronte alla mia.

Il percorso é davvero noioso sia perché é molto silenzioso, sia perché la tensione tra noi é davvero alta.

Ovvimente mia madre, come d' abitudine spiega quelle odiosissime regole su come comportarsi e come mio solito, fingo di stare a sentire ciò che dice.

Quando mi accorgo che siamo arrivato mi lascio ad un sospiro di sollievo.

Scendo dall'auto e, seguita dai miei genitori entro in quello che sembra un castello.

"Amy" mi chiama qualcuno, mi volto e noto che colui che mi ha nominato é l'ultima persona che avrei voluto vedere.


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