"Ritorno a casa" [REVISIONATO]

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Finalmente a Buenos Aires,dopo sei anni lontana da casa.
Avevo vissuto fin dall'età di undici anni da mia zia Carlota,a Los Angeles,mentre mio fratello è rimasto qui.

Non voleva stare lontano dai nostri cugini,che vivevano a casa nostra per via della scuola e i loro genitori sempre in viaggio,e dal suo migliore amico Jorge,nonché il nostro fratellastro. Neanche io sarei voluta andarmene...
È stata dura stare lontana da Federico, ma non ce la facevo più a stare con quella strega di Arianna.

Mio padre purtroppo è morto sei anni fa,dopo essersi risposato con quest'ultima,mentre mia madre è morta quando avevo quattro anni e non ricordo quasi nulla di lei.

Arrivata davanti la porta di casa mi ritrovo a fissare la porta,inerme mentre dentro di me circolano mille emozioni contrastanti.
Sto ritornando nella casa che per anni è stata il mio incubo,il mio cappio al collo,ma dentro ci sono le persone che amo,per cui ho deciso di ritornare.

Mentre allungo la mano tremolante verso il campanello penso all'eventualità di scappare in qualche località sperduta,ma l'idea di rivedere la mia famiglia me lo fa premere.

Che ansia. È da anni che non li vedo,che non li abbraccio. Li ho visti per l'ultima volta quando arrivavano a superare a stento un metro e cinquanta e adesso,detto da loro,hanno la statura per fare i modelli.

«Vado io!» Sento urlare,la voce arriva attutita alle mie orecchie non permettendomi di riconoscerla.

La porta si apre e mostra un ragazzo a petto nudo. Capelli castano chiaro e occhi verde smeraldo.
Abbasso gli occhi sul suo corpo scoperta constatando meravigliata gli addominali ben definiti che si ritrova.
Davvero messo bene!

Il ragazzo appena mi nota assume un aria stupita come se fosse sorpreso di vedermi. Mi acciglio corrugando la fronte.
È per caso un amico d'infanzia di Federico?

" Principessina non mi riconosci?" Mi chiede con un sorrisetto sghembo.

Oh,per tutti i santi.

Principessina era il modo in cui mi chiamava sempre mio padre.
Quando morì,Arianna cominciò a chiamarmi così per infastidirmi,poi Nicole ed infine,Jorge... D'altronde quegli occhi sono così rari da non poterli dimenticare. È lui,come ho fatto a non riconoscerlo prima?

«J-Jorge?!» balbetto sbalordita. Incontrarlo dopo tutti questi anni mi provoca un tuffo al cuore. Rivedere gli stessi occhi in cui mi perdevo ad ogni parola,le stesse labbra che mi dicevano di stare tranquilla...

«Capisco che rimanga scioccata dalla mia bellezza ma chiudi la bocca sennò entreranno i moscerini» ridacchia poggiando le braccia alle estremità della porta.

Il suo petto vibra mettendo in risalto i suoi pettorali che credo di star fissando con troppa intensità.

«Come dici tu,ora fammi entrare»
Lo spintono facendomi spazio per passare ed entro in salotto.

"Come siamo scontrose"borbotta seguendomi.

La casa è quasi uguale a prima,i mobili sono quasi tutti al loro posto e questo mi fa sorridere. Tutto è come prima tranne per la grande tv che adesso è attaccata al muro e i divani di pelle bianchi.

«Dov'è mio fratello?»

Lo cerco con lo sguardo attraversando la stanza. Forse non è in casa,per lui sarei dovuta tornare fra tre giorni.

«Sai Martina,mi dispiace ma...» Il suo viso diventa cupo mentre si posiziona davanti a me poggiandomi una mano sulla spalla.

«Ma cosa?» Lo incito a parlare.

Non lasciarmi mai più Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora