Capitolo 7.

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VACE'S POV
Ora sono a casa, sono nel mio letto e sto pensando al pomeriggio di oggi.
Com'é possibile che un giorno, per caso, mi scontro con un ragazzo e due giorni dopo viene nel posto dove ci andavo io e che era segreto? Solo a me capitano queste cose. Questo pomeriggio è stato diverso e a me le cose non uguali mi fanno paura però era bello, mi sono divertita, da una parte ringrazio a Sis per aver combinato quel casino sennò Harry non sarebbe venuto al club, non mi avrebbe parlato di un suo problema, non ci saremmo divertiti, pitturati e colorati..quel posto l'ho sempre definito come un semplice edifico e dei semplici muretti che potevo disegnare in essi, ma solo per lo sfogo quando ero triste, quando provavo dolore, quando volevo stare sola, invece, in questo pomeriggio é cambiato quel posto, in quell'edifico c'erano le risate che bombardavano la stanzetta, il "paam" delle manate, le urla degl'insulti, in meglio è cambiato, la cosa più strana è che c'è stato un ragazzo e addirittura che non conosco.. E poi.. Perché non l'ho cacciato? Ho sempre cacciato le ragazze quando venivano lí a trovarmi , invece il fatto che lui era con me, in quel posto, mi rendeva stranamente felice (?).
BRRRRRR-BBBRRRR..
Ero concentrata nei miei pensieri che non me n'ero accorta manco che il telefono stava vibrando e che mi stavano chiamano. Apro la chiamata ma nessuno parla.
"..s-sis.." é lei.
"Che vuoi?" chiedo in modo freddo ma il cuore mi si è spezzato e davanti agli occhi mi comprare tutta la scena, in testa mi bombardino le parole che mi ha detto, un Flashback. Non posso credere che lei ha potuto fare una cosa del genere.
"Sis..senti.." é davvero triste e lei non è la classica persona che lo dimostra, lei più sta male più si nasconde, sta volta no, sta volta me lo sta dimostrando.
"Pretendi pure che io ti ascolti Johana? Ma come? Vabbene, vediamo che dirai.." do una chance.
"Non f-fare cos-sí.." continua a fare la vittima.
"Così come Johana? Tu dimmi come sono e come mi sto comportando così cerco di cambiare atteggiamento e non ti faccio stare male, cosa che tu non hai fatto..lascia stare ora come mi sto comprando IO, ma cosa mi vuoi dire TU. Ti ascolto..parla pure" dico in modo ironico la prima frase e poi inverto l'argomento ma non del tutto, in tanto ha detto che mi voleva parlare.
"Sono gelosa" sussurra. Cosa? Ma che cazzo però, sempre io me li devo lavare le orecchia.. Non ha detto questo, vero? Rimango pietrificata e infatti non faccio altro che stare zitta.
"Sono gelosa di te ed Harry..ceh, non so.."
"Ti piace" dico secca e tanto so che non lo negherà.
"S-sí.." inizia a tremare e di sicuro sta iniziando a muovere i piedi dal nervoso.
"Lo sa?"
"No"
"Perché?"
"Non ho avuto il coraggio"
"E perché?"
"Ma perché io e lui ci conosciamo praticamente da sempre, mio fratello Zak, con lui sono migliori amici e sono come dei fratelli, io sono un'amica cara di Emily, sua sorella, sono stata in classe con lui e Mad per 3 anni alle medie, io ho sempre avuto una simpatia nei suoi confronti ma non pensavo..ceh.. no.. Uff " ora ho capito perché lei si è arrabbiata quando ci ha visto assieme entrare nel negozio, oppure quando ha detto " e perché non se ne va ora"..le dava fastidio il fatto che lui stesse incominciando ad avvicinarsi a me. Come ho fatto a non capirlo? Come? Sono una deficente.
"Senti Johana, non capisco il perché sei invidiosa di "noi" quando un "noi" non c'è stato e non ci sarà , e poi dai, io a malapena so che si chiama Harry e dovrei avere qualcosa con lui? Maddai no, invece tu, lo conosci da una vita, sai come ragiona, come si comporta in certi casi, ceh, vah, di sicuro pure la marca dell'intimo sai.."
"Sí" riesco solo a percepire dal cellulare e mi sa é stato un problema di rete. Ceh..lei sa pure che mutande si mette lui? Ma questo è stalkeraggio..che crimine.
"Ma tu, tu brutta Zoccolå, mignotta, puttana, tappa, Sis mia..ti aiuto io con lui, notte" stacco la chiamata perché davvero sono scioccata e ho sonno, questa giornata è stata davvero pesante.

************

"Ma non è veroo, quello piaceva a te.. A me piaceva l'altro" sono le 7 del mattino, siamo alla fermata e c'è Sis e Doa che si litigano per i vestitini di ieri e io ho una fame tremenda.
"Ho fame" dico secca e assonnata, stanotte non ho dormito propria, non riuscivo a cercare la marca dell'intimo di Harry, avevo pensato per Calvin Klein, ma costano troppo.. Non saprei.
"E ci mancasse, solo per quello vivi" mi dice Sis. Da quando ho parlato con lei ieri mi sento troppo bene, almeno, credo, non me la sarei mai aspettata da lei ma cerco di chiedere un occhio. Passa la ricreazione e ora abbiamo supplenza, colgo l'occasione di parlarci di presenza. Arriva il professore è appena si siede, mi presento con Sis davanti alla cattedra con dei volti da angioletti e sussurro piano ..
"Possiamo andare in bagno?" e il professore, di quanto é mongolo, accetta. Andiamo in bagno assieme e non diciamo nulla finché ci ritroviamo lá e ci sediamo entrambe per terra, nel pavimento, come facciamo sempre io e lei quando dobbiamo confessarci . Non mi guarda, sta fissando il pavimento e tace.
"Sis.." appena dico questa parola, me la ritrovo sopra di me col fiatone, e non abbiamo nemmeno corso, siamo rimaste solo ed esclusivamente,
se-du-te.
"S-scusa" trema nel dirlo. Non l'ho mai vista così, mai. Ceh non so, é solo da 6 mesi che la conosco e ci siamo legate molto, davvero molto e so com'é fatta, quindi vederla così, é troppo brutto.
"P-perché?.. " mi sto confondendo e mi sto facendo prendere dal panico pure io.
"Per non avertelo detto prima, per aver detto tutte quelle cose davanti a Doa ed Harry, per aver fatto la cazzata più grande e assurda che una sorella possa fare..scusami" nel iniziare a parlare, inizia a guardami e ogni parola che aggiunge i suoi occhi diventano sempre più lucidi.
"Va tutto bene, stai tranquilla" dico semplicemente.
"Vedi? Vedi? Vedi come sei buona? Come fai a perdonarmi? Come? Io non ti avrei mai perdonata.." dice.
Quelle parole mi s'inchiodano nel cervello, le ripeto, le ripeto, le ripeto di nuovo. *Mai? Perdonato?*
Ma allora, se lei non mi avrebbe mai perdonata, perché dovrei farlo io? Non ne vale la pena allora.
"Quindi, se io avessi fatto una cosa del genere tu non mi avresti perdonata?" dico con un tono duro e ora sono io quella che fissa il pavimento.
"Non ti avrei perdonata perché tanto so che lo faresti comunque, invece ceh, boh, ma cazzo Vace, perché sei così? "
non sto capendo nulla, ma cos'ho fatto di male? Non solo la perdono ma anche si arrabbia? Dio.
"Ma così come Johana? Io non ti capisco più. Ma cosa pensi? Come ragioni? Non ti conosco più" ma davvero non sto capendo più nulla.
"Ma me lo stai rubando cristo, Vace" Okok, ora sono pure ladra.
"Ma a chi? Cosa? Ma stai bene?"
"A lui Vace, a lui..quello si sta avvicinando a te, si preoccupata di te, sta con te, t'incontra per strada..e io?" ma questa è seriamente malata.
"Ma la vuoi smettere d'incolparmi in continuazione? Ma se non ho fatto niente, ma lo vedi come lo tratto? Manco questo riesci a capire? Mi sta antipatico, non mi piace come ragazzo e nemmeno a lui piaccio perché continuiamo senza fermarci a prenderci a parole, come cazzo dovrebbe nascere qualcosa grazie a dei litigi?" ora sono davvero arrabbiata perché sto venendo causata per : invidia, gelosia, sequestrazione di ragazzo, e di amore grazie alle liti. Questo è il culmine.
Lei non dice nulla, rimane in silenzio e riprende a guardare il pavimento. Ceh, si lo so che faccio cagare ma dai, preferisce guardare il pavimento e non a me? Che delusione.
"Scusa" dice dopo un po'.
"Ma perché Johana? Perché ti devo scusare? Mi hai pure detto ieri che eri gelosa di me e tutte queste cose e non so perché mi dovresti invidiare, ma ok, e poi, mi hai anche chiesto scusa..ma per cosa ? se poi l'indomani ci dovevamo di nuovo litigare? Che senso ha dire scusa se poi ne combini una ancora peggio? Ma io non so cosa devo fare, scusami tu" dico e mi alzo per andare nel lavandino.
"Ma come? Sono io quella che combina tutto e sei sempre tu quella che chiede <<scusa?>> Ma tu non sei un essere umano" dice lei ma più tosto é come un rimprovero.
"Scusa Johana, sbaglio io qui" dico abbassando il capo e me e vado da lei, esco da quel bagno col cuore lacerato. Ed ecco che iniziano le delusioni di nuovo.

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