Cap 46 (Emma's POV)

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PER CHI NON AVESSE CAPITO: IL NOME JACKE O JACK È SOLAMENTE IL DIMINUTIVO DI JACOB, NON È UN ALTRA PERSONA NON PENSAVO FOSSE DIFFICILE DA CAPIRE GRAZIE ORA VI LASCIO IN PACE.

Dopo il ritorno di mio fratello a casa tutto tornò a stare come doveva, molto era il tempo che ultimamente passavo con lui e Jacke.
L'arrivo di Courtney inoltre aveva rallegrato le giornate del piccolo Zac, che era sempre in suo compagnia e non vedeva l'ora di poter essere coccolato dalla sua amata mamma.
E infine ci siamo io e Ross, che abbiamo riniziato tutto da capo. E la cosa per quanto sia assurda mi va bene, usciamo la sera, ci vediamo a scuola, ma sento che comunque manca quel pizzico di brio che avevamo prima.

E ora camminiamo mano nella mano, sotto gli sguardi attenti delle persone, che ci scrutano da testa a piedi.
Mi piace passare del tempo così con lui, ma la paura di poter essere scoperti da una qualsiasi persona che frequenti la mia scuola,è tanta.

Tornammo poco dopo a casa, dove ad aspettarci c'erano Courtney e Zac, e fra meno di qualche minuto sarebberò arrivati anche mio fratello e Jacke.

"Hey Courtney! Cosa prepari?" Le sorrisi avvicinandomi a lei, che era intenta ai fornelli.
"Nulla di speciale"

Sentì suonare il campanello e andai ad aprire.
Mio fratello e Jacke sulla soglia, fradici, per la troppa pioggia.
"Ma non siete venuti in macchina?" Gli Chiesi con gli occhi stupita.

"Si, ma abbiamo dovuto parcheggiare a circa due isolati da qui!" Entrono in casa

"Come due isolati da qui?" Chiusi la porta e li accompagnai fino al bagno di casa di Ross.

"Non c'erano posti liberi qui intorno" mi disse mio fratello stringendosi nell'asciugamano appena porsi gli da me.

"Ma Ross ha un garage" dissi con fare ovvio.

Si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata.
"Idiota te l'avevo detto" disse Jacob rivolto a mio fratello.
"Scusa allora" ridevano.
E poi si scambiarono un casto bacio sulle labbra.

Così sbagliato e esatto nello stesso instante, unicamente, imperfettamente, bellissimi.
Li lasciai soli e tornai in cucina dove trovai Courtney con Zac sulle gambe, mentre giocavano con un trenino.
Sorrisi alla scena e senza farmi notare andai via.

Mancava meno di una settimana alla maturità e al ballo, e io dovevo ancora trovare il modo di dire a Ross, che sarei andata a vivere sull'altro capo del mondo.
Tenevo stretta la mia lettera di accettazione all'Oxford University, 10 anni di impegno per riuscire ad ottenere questo risultato, e ora che l'ho fra le mani, mi sembra di aver sbagliato qualcosa.

Per ora l'avrei tenuto nascosto a Ross, al momento giusto gli avrei detto tutto.

"Piccola, cosa metto secondo te al ballo di fine anno?" Mo chiese Ross appena varcai la soglia della sua camera da letto. "Questo, da vecchio professore rimbambito, oppure questo, da acchiappa ragazze" teneva in mano due vestiti, e non potei non notare il suo tono al quanto stuzzicante e divertito quando pronunciò le ultime parole.
Se voleva stuzzicarmi, l'avrei fatto anche io.
"Bhè caro Ross" mi avvicinai a lui, in modo provocatorio "se quella sera vuoi rimorchiare le mie professoresse, opterei per questo" presi il vestito che aveva nominato come vecchio professore rimbambito, e lo buttai a terra " ma se vuoi far urlare qualcun altro quella sera" mi morsi il labbro e presi il vestito grigio che aveva nell'altra mano "dovresti indossare questo, tu che dici?" Sorrisi maliziosamente. "Provalo no" gli slacciai la cintura e andai casualmente  a sfiorare il cavallo dei suoi pantaloni, lo vidi deglutire e un altro sorriso malizioso spuntò sulle mie labbra.
Buttai a terra la cinta e iniziai a sbottonargli la camicia. Rimaneva immobile ad ogni mio tocco.

"Cazzo muoviti" mi disse con i denti stretti
Sorrisi per l'ennesima volta.
Gli presi la guancia e la accarezzai.
Lo vidi avvicinarsi, per cercare di baciarmi, eravamo talmente vicini, le nostre labbra si sfiorarono e io non potei fare a meno di girargli la faccia e leccargli l'altra guancia.
Mi allontanai un secondo dopo ridendo fragorosamente.
Ma lui era serio, un po' mi metteva paura.
Mi allontanai di più, ma incontrai il freddo legno della porta.
Il sorriso malizioso che prima avevo io, ora l'aveva lui.
Si avvicinò a me, facendo scontrare i nostri petti.
Sobbalzai sentendo lo scatto della porta che si chiudeva a chiave.
"Mi hai leccato una guancia?" Disse con fare serio e divertito contemporaneamente.
Annui deglutendo.
"Mi spiace signorina, ma urlerà un po' prima del previsto"
Oh cazzo.

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Dio mio, scusate il ritardo...perdonatemi, spero che comunque vi sia piaciuto il capitolo, manca poco alla fine circa 4 o 5 capitoli...quindi lasciate un bel mi piace e un commento...

Spero che comunque la storia de nome Jacke ,Jack e Jacob sia risolta, anche se credevo fosse ovvia.

Continuo a 10 stelline e 8 commenti

Kiss Kiss a tutti...

Teacher /R.LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora