Capitolo 15.

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Canzone per il capitolo :
Ed Sheeran - Lego house


Pov Christina.

È strano come un secondo prima credi di poter superare qualsiasi cosa e un secondo dopo scopri di non poterlo più fare.

Questo è ciò che mi è successo.
Poter credere e fidarsi di una persona, poter credere e fidarsi del proprio padre per poi vederlo uccidere la propria madre davanti a te.

Perché non saprei come altro spiegarlo.
Se non così, non saprei in che altro modo.

Flashback.

Apro la porta di casa.
Mi dirigo immediatamente in camera mia, voglio concedermi la mia privacy.
E questo è l'unico posto in cui lo posso fare.
Decido si sdraiarmi sul letto, consapevole del fatto che non mi devo addormentare. Altrimenti durante la notte chi avrebbe dormito?
Dopo pochi minuti calo in un sonno profondo senza accorgermene.

Vengo svegliata da delle urla infernali provenienti dal piano di sotto.
Ma chi diavolo è?
Senza pensarci due volte scendo le scale.
Vedo mia madre appiccicata al muro, talmente sudata che sembra abbia appena fatto una maratona, quanto vorrei che fosse così, di fronte a lei c'è mio padre.
Non ho mai visto mio padre così, ha gli occhi fuori dalle orbite.
Noto dei segni lasciati da delle piccole mani sul suo collo, sembrano quasi le mani di mia madre, evidentemente avrà cercato di difendersi.
Non sono ancora completamente entrata in salotto, sono appoggiata con la testa allo stipite, il resto del mio corpo viene nascosto dal muro.

D'un tratto mia madre mi vede, nei suoi occhi si legge il terrore.
Il terrore di una persona che ha lottato con le unghie per stare con la persona che ama per poi vederla davanti a sé pronta per ucciderla.

Non parla, non mi dice niente, vedono solo le lacrime rigarle il volto.
Ed è così strano.
Perché mia madre non ha mai pianto, se non per Ashley.
Ma fino a lì dio, la capisco.

Mio padre coglie l'occasione della sua distrazione per conficcargli il coltello dritto nel polmone destro.

Non riesco a guardare.
Non posso vedere mia madre morire.
Non posso vederla morire a causa di mio padre.
Non posso vederla venire uccisa dall'uomo che ha sempre amato e mai tradito in tutta la sua vita.
Che poi vita non è stata. Nessuno merita tutto questo.

L'istinto dopo aver visto questa scena di mi dice di correre. Di scappare. Di fuggire via, se non lontano, in un posto che so potrà mantenermi al sicuro.
Quale altro posto se non a casa di Allie?

Mio padre non ha notato la mia presenza.
Quindi decido di camminare in punta dei piedi, piano piano verso la porta, ma ad un certo punto.
Come i cani fiutato la presenza di un altro cane, mio padre nota la mia presenza.

E senza nemmeno pensarci si dirige verso di me.
Aumenta il passo. È così veloce.
Io rimango impassibile.
Non riesco a muovermi.
Le mie gambe non me lo permettono.
Anche se vorrei tanto che lo facessero.

Lancia il coltello dietro di sé.
Che si va a conficcare dritto nel muro che c'è di fronte a me.

Mi prende di peso.
Mi trascina sul divano.
Mi solleva la maglietta fino a sotto il reggiseno.
Lo vedo cercare un qualcosa nel cassetto del mobile che si trova sotto la tv, ne estrae un taglierino per carta.

Mi preparo al peggio.
E quando realizzo ciò che sta succedendo.
Un panno bianco mi copre la bocca.
E in meno di 5 secondi.
Perdo i sensi.

Fine flashback.

Come all'improvviso sento qualcuno prendermi la mano.
È sento una testa appoggiarsi alla mia spalla.
Un profumo fin troppo familiare invade le mie narici.
Questo è il profumo dello shampoo di Allie.

Lei è qui?

Non ero morta?

Mi ritrovo con gli occhi aperti.

La mia amica è davanti a me.
E credo che stia piangendo.
Diamine si eccome se sta piangendo.

Sento un movimento brusco accanto a quello che deve essere il mio letto d'ospedale.

Come quando sposti una sedia in malo modo.
Ebbene si era proprio quello.

Zac Efron.

Ringrazio questo ragazzo per essere stato con Allie , ringrazio questo ragazzo per non averla fatta esplodere o cadere in depressione.
Gli devo tutto.

Anche se il primo passa falso che farà con lei sarà fottuto.
Non gliela farò passare liscia.

Abbraccio la mia amica.
Mi è mancata. Non lo ammetto quasi mai.
Io e lei non ci scambiamo mai gesti "affettuosi", anche perché a lei non è che piacciano così tanto gli abbracci.

- Chris, sei viva cazzo, stavo per andare in panico, non sapevo più che cosa fare della mia vita, credevo di impazzire, mi avrebbero rinchiusa in manicomio se non ti fossi più svegliata..-
Inizia a dire Allie.

La fermo con la mia risata.
Si questa ragazza mi è proprio mancata.

A forza di ridere sento delle fitte provenire dal mio addome.
Dio se mi fa male.
Noto una fasciatura perfetta.

Faccio finta di niente. Anche se sembra essersene accorta.

Così si viene a sdraiare accanto a me, ancora una volta, si fa spazio da sola, senza farmi male.

Prima però lascia un leggero bacio sulle labbra a Zac, che prima di uscire mi sorride e dice : - Bentornata fra di noi Christina. Ora vi lascio sole, ehm Allie, chiamami quando vuoi, io torno un po' a casa a riposarmi -
Detto questo mi sorride e mi saluta con la mano per poi andarsene.

Quando il ragazzo esce dalla stanza chiudendo dietro di sé la porta , iniziamo a parlare e le dico tutto. Soffermandomi sui dettagli. Senza dimenticare nulla.
Perché so chi è lei per me.
E questo mi basta.

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Hei.
Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma da oggi in poi volevo dirvi che aggiornerò una volta la settimana.
Sarà solitamente di sabato sera o pomeriggio, dipende dagli impegni.
Spero di avervi accontentati con questo capitolo.
Aspetto i vostri commenti qui sotto. Un abbraccio.

As long as you love me. - Zac Efron [IN REVISIONE].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora