Scomparse

15 1 0
                                    

P. O. V. Viola
Quei giorni dopo l'avvento erano stati di completo silenzio fra me Mattia ma di pieno orgoglio con Giulia.

Si, lui era lì ma era come se non ci fosse, ero meno triste quando era lontano, che anche se ci sentivamo su whatsapp solo e per una volta al giorno almeno mi si faceva un sorriso in faccia quando mi inviava quel messaggio con scritto "Amore" e qualche faccina.

Restavano li a parlare per ore, arrivavo a notte fonda che mia mamma mi diceva di andare a dormire, mettevo il mio telefono sotto il cuscino, facevo finta di addormentarmi e mi rimettevo a parlare con Mattia.

Ma adesso ero tipo lì che cercavo di parlargli e lui rispondeva con parole monosillabiche.

Fu così che il giorno prima che partisse, precisamente prima che andassi a dormire mi disse"Viola io...ti lascio, mi piace in altra" in quel momento mi crollò il mondo addosso rimasi in silenzio con una faccia indifferente per non scoppiare in lacrime e dissi "Ok" l'ok più freddo che avessi mai detto poi lui fece per riaprire la bocca ma io gli dissi quasi urlando datosi che non avrei mai potuto resistere ad una sola altra parola "VAI VIA" lui abbassò lo sguardo e uscì chiudendo la porta.

Io mi misi rannicchiata nel mio letto a piangere, credo che lui mi sentii ma ormai non importava, non importava niente.

Volevo andare via da quel posto, volevo lasciarmi tutto alle spalle.

Scrissi un messaggio su Whatsapp a Giulia che sapevo andava a dormire tardi e le dissi
"Vogliamo scappare?"
"??"
"Mattia mi ha lasciata voglio andarmene via ,lasciarmi tutto alle spalle, se non sei con me parto da sola"
"Ma sei pazza?!"
"Si,hai una amica pazza,allora vieni o no"
"Ci devo pensare"
"Non c'è tempo, sì o no?"
"Ok,vengo"
"Vediamoci furori alla stazione del pullman fra mezz ora,porta i tuoi risparmi e qualcosa in cui dormire"
"Ok"

Preparai la borsa, avevo il mio piumone, il sacco a pelo, merendine e i miei soldi.

Poco dopo arrivai lì insieme a Giulia.

Sei pronta, lei alzò un sopracciglio e disse "l'ho sempre voluto fare" ci battemmo il pugno e salimmo sul primo autobus che passó.

"Dove andiamo?" Disse Giulia
"Dove ci portano i pullman"

Il primo giorno andammo in giro, ignorando le chiamate e i messaggi dei nostri genitori.

Passando il tempo cazzeggiando nei parchi e facendo spaventare le vecchiette agli angoli delle strade.

Mi risentivo viva, ero rinata non ero così felice da prima di innamorarmi di Vincendo, avevo dimenticato quasi Mattia, avevo fatto bene, avvolte fare follie è vantaggioso.

Quella notte dormimmo su di una panchina come due barbone mangiando merendine ogni giorno.

Prendevano il pullman ogni giorno e andavamo sempre in un posto diverso, poi un giorno entrammo in un supermercato per prendere una bottiglia d'acqua, non eravamo mal messe ogni giorno andavamo ai bagni pubblici ci lavavamo, ci cambiavamo con i vestiti che avevamo portato e andavamo in giro. Ma quel giorno entrate nel supermercato il proprietario ci squadrò e disse "ma voi siete le ragazze scomparse a Napoli, pensavo che foste in condizioni peggiori, forza datemi il numero dei vostri genitori che li chiamo e che vi vengono a prenderle.

Io e Giulia ci guardammo per un attimo negli occhi. Giulia mi prese la mano e correndo uscimmo dal negozio. Mentre correvamo ci mettemmo gli enormi cappucci che ci eravamo portate pensando a questa possibilità e mentre il tizio ci inseguiva gridando "FERMATELE SONO SCAPPATE" le persone non capendo c'era chi diceva che fosse un pedofilo e chi diceva che eravamo ladre ma in mano non avevamo niente e gli zaini erano rimasti tutto il tempo dietro perciò l'idea era subito scomparsa e noi salimmo di corsa sopra un pullman o che stava partendo e visto che era tardi rimanemmo lì a dormire, il guidatore o era idiota o ci comprendeva comunque lasciò il pullman aperto nella stazione e se ne andò, quando ci svegliammo eravamo davanti alla metro. Decidemmo di prenderla, di andare alla stazione e di infilarci in un treno a caso.

La metro la pagammo, una sola ma la pagammo. Per entrare nel treno invece era stato un tutto scappa e fuggi.

C'eravamo Messi d'accordo con un barbone che lui doveva gridare aiuto così il tizio della metro di sarebbe girato e noi saremmo entrate.

Allora il piano ebbe inizio eravamo le prossime, Gianni gridò "AIUTO!!!" La guardia giró la testa, fu in quel momento che iniziammo a correre come due lepri salendo nel treno che stava passando.

Avevamo fatto particolare attenzione a non prendere i freccia rossa che quelli hanno più sorveglianza, ne prendiamo uno a bassa velocità.

Ci eravamo sedute su di uno scalino pet non disturbare i passeggeri che avevano pagato. Sbiancammo nel momento in cui la voce elettronica disse "prossima fermata Salerno" perciò con la sfortuna che avevamo abbiamo beccato il treno per Salerno e allora iniziammo a parlare e decidemmo che saremmo scese alla fermata di dopo che era quella di Napoli e che saremmo tornate a casa, che questa avventura poteva finire.

Arrivate a Napoli come avevamo fatto da quell'altro posto che non sapevano neanche dove eravamo. E prendemmo vari pullman per arrivare a casa mia.

Appena saliamo bussiamo alla porta e mi ritrovo mia mamma che spalanca la porta e la mamma di Giulia che fa lo stesso.

In casa c'erano solo loro i nostri padri erano a casa di Giulia. 

Mattia non c'era più come se io fossi stata una sua lontana amica, non solo mi hai lasciata, non solo per colpa tua scappo ma te ne vai, TE NE VAI.

Comunque a me non importava ero rinata e adesso ero più forte che mai e vedevo anche nello sguardo di Giulia qualcosa di diverso.

Da quel momento la nostra vita cambiò.

WOW quanti capitoli 😂
È solo perché ho la varicella e perché Giulia mi tartassa.

Questo capitolo è arrivato anche grazie a lei che mi ha ispirato😘

E non so che dire ma

Ciauu❤️

Martin & GiuliaWhere stories live. Discover now