Capitolo 21

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Mattia's Pov

Ora come ora, seduto a questo tavolino potrei rimanerci tutta la vita.
E non tanto per la posizione, anche se devo dire che questi tavoli con le panche stile film americano sono davvero comodi, ma per la persona che ho davanti.

Dio quant'è bella.
È perfetta.
È ancora mezza addormentata ed è immersa nei suoi pensieri i forse sta semplicemente dormendo ad occhi aperti.
Sta guardando in alto con la bocca leggermente aperta mentre con il dito giocherella con i capelli biondi e arricciati.

Non posso fare a meno di fissarla.
E lei se ne accorge e con la sua dolcezza di sempre mi rivolge un bel "che cazzo ti guardi?"

La finezza, già alle 8 del mattino, è proprio il suo forte.

Io le scoppio a ridere in faccia e lei un po' per questo e un po' perché forse si è resa conto di essere stata troppo stronza e diretta, arrossisce.
Poi, proprio come uno struzzo, infila la testa tra le braccia che tiene incrociate sul tavolino.

Vedendola così mi viene spontaneo spostarmi dal mio posto e sedermi affianco a lei, che subito alza la testa e la riaffonda questa volta nel mio petto ed io la stringo con le braccia.
Sussurra uno "scusa", senza però guardarmi negli occhi.

È proprio una bimba di mattina.

Ma non posso negare il fatto che adori questa posizione e che la terrei così stretta a me per sempre.

Ad interrompere questo momento è la cameriera sorridente che viene a prendere le ordinazioni.

Poco dopo abbiamo davanti a noi la nostra colazione: due cornetti, un caffè ed un cappuccino.

Osservo Emma in silenzio che ancora appoggiata con un lato della testa a me, mangia il suo cornetto alla crema sporcandosi, inevitabilmente, di zucchero ai lati della bocca.

Dio cosa ci farei in questo momento a quella bocca.

No Mattia, rilassati, conta fino a dieci, respira ed inspira.
Pensa ad altro. Impegnati cazzo!

M: Penso ti serva uno di questi.
Dico prendendo uno dei tovaglioli appoggiati al tavolino.

Lei alza il volto e mi guarda confusa, non capisce ed io sono più che tentato di approfittare della situazione.

So che a quel mio gesto ipotizzato si sveglierebbe di colpo e mi prenderei una bella cinquina sulla guancia e riflettendoci penso che non sia il caso ed abbandono ogni tipo di idea.

Finalmente si decide a prendere il tovagliolino dalle mie mani e si tampona al bocca.

E: Grazie..

M: Niente Tesó!

E: Lo sai che sei proprio comodo..Da oggi sarai il mio cuscino portatile personale.

M: Ma quale onore Miss Brown! Dico sfottendola

E: Ecco appunto ritieniti fortunato!

M: Ma io sono fortunato ad avere una bellezza di questo calibro sempre al mio fianco!

E: Smettila di fare il ruffiano e il paraculo, anzi muoviti che è tardi. Se continuiamo di questo passo non entriamo davvero manco alla seconda ora!

Tra Passione e Lacrime • Emma e Mattia •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora