5.

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Ha il volto bagnato dalle lacrime.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui.
Seguo ciò che mi dice il cuore e lo abbraccio.
Continua a piangere sul mio petto, non sembra aver intenzione di smettere. Sta davvero male.
《Alvaro, ti va di dirmi cosa è successo?》Dico piano. Ha bisogno di sfogarsi, e io sono disponibile ad ascoltarlo. Voglio farglielo capire.
Passo il pollice sotto i suoi occhi per asciugargli le lacrime, mentre lo incito a parlare con un gesto del capo.
Lui fa un respiro profondo.
《Abbiamo litigato.》È tutto ciò che mi dice, ma io capisco. Non so cosa sia successo, ma non sembra una cosa da niente.
《Perché?》Dopo questa domanda continuo. 《Vi ho sentito oggi. Paulo stava urlando.》
Sembra sorpreso. Forse non pensava che qualcuno li avesse sentiti.
《Beh.. gli ho mentito e lui si è incazzato, e anche di brutto. Non so perché l'ho fatto. So solo che speravo mi perdonasse o almeno che capisse.
Invece le parole che sono uscite dalla sua bocca erano il contrario di ciò che volevo sentirmi dire. Forse me lo sono meritato.》Fa una breve pausa.《Non vuole parlarmi. Non so come fare adesso. Il mio migliore amico non mi parla. Stefano gli da gran parte della ragione e si è allontanato un po da me. Sono rimasto solo.》Le lacrime tornano a bagnargli il viso.
《E gli altri?》Mi limito a dire, per lasciarlo sfogare.
《Gli altri?》Fa una risata amara. 《Io non voglio altri. È lui il mio migliore amico, il mio hermano. O almeno lo era fino a oggi.》
《Alvaro, non sei solo. Ci sono io se vuoi. Di certo non potrò sostituirlo, però ci sarò, farò del mio meglio per farti stare bene. Ci conosciamo da poco, ma io ci tengo a te. Vedrai che tutto si rimetterà a posto.》Lo stringo a me.
Da quanto siamo qui fuori? Una mezz'oretta? Bu non lo so. Ho perso la cognizione del tempo.
Stiamo guardando le stelle e Alvaro sembra essersi calmato.
《Ti va di andare a casa?》Ho voglia di andarmene da qui e infilarmi sotto le coperte.
Lui annuisce e ci alziamo.
Andiamo verso la sua macchina.
Mentre stiamo passando davanti l'entrata del locale vedo Paulo.
Mi sta guardando. Poi sposta lo sguardo sulla persona accanto a me. Si stanno guardando e vedo che ad Alvaro fa male questa situazione. Insomma sì, l'avevo capito già prima, però ora che lo guardo lo avverto internamente.
E come se riuscissi a provare un po del suo dolore.
Mi accorgo solo ora che ci siamo fermati. Si stanno ancora guardando attraverso una porta di vetro, trasparente.
Guardo prima Paulo, poi Alvaro. Ha il dolore negli occhi, sta per scoppiare lo so.
Decido allora di mettere fino a questa cosa e riesco a farlo andare via da lì.

In macchina nessuno dei due ha detto niente. In questo momento la cosa migliore è il silenzio.
Siamo quasi arrivati quando vedo scendere delle lacrime dai suoi occhi. Voglio abbracciarlo ma non aspetterò di certo di arrivare a casa.
Gli dico di fermarsi. Scendo dall'auto. Lui fa la stessa cosa. Mi avvicino a lui e lo circondo con le mie braccia.
Ho tanta voglia di rimanere così per sempre. Consolarlo, tenendolo stretto e accarezzando i suoi capelli.
Non ha detto niente. Ancora una volta silenzio.
Dopo un po si decide a parlare.
《Stanotte tu dormi con me.》Non è una domanda. È un obbligo e a me sta bene così.
Ci guardiamo per qualche secondo e annuisco prima di rimettermi in macchina.

La casa è silenziosa, segno che i ragazzi non sono ancora tornati.
Io e Alvaro andiamo nella sua camera.
《Vado a cambiarmi.》Lo avviso. Non ricevo nessuna risposta. Faccio per andare in camera, ma mi afferra per un braccio delicatamente.
《Non ce n'è bisogno. Ti presto io qualcosa.》Fa un sorriso leggero.
Accetto e lui mi passa una sua maglia e un pantalone della tuta. Vado in bagno a cambiarmi. Mi stanno un po grandi, però mi piacciono. Profumano di Alvaro.
Esco dal bagno e lo trovo già coricato.
《Ti stanno bene i miei vestiti!》
《Lo so.》Dico con tono modesto.
《Poco modesta la ragazza.》 Scoppia a ridere e io lo seguo.
Mi butto sul letto e mi stendo vicino a lui con un suo braccio che mi circonda.
Nascondo la testa nell'incavo del suo collo e chiudo gli occhi.

Alvaro
Alice si è già addormentata.
Io invece non riesco a prendere sonno. Continuo a pensare al modo in cui mi ha urlato contro o quando mi ha guardato con gli occhi di chi vuole ucciderti.
L'ho deluso. Gli ho mentito e non so neanche il perché. Mi aspettavo che capisse. Ma capire cosa? Non lo so neanche io.
Forse non gli ho detto la verità per paura della sua reazione. A lui da fastidio che io stia con loro. Non li sopporta. Sicuramente mi avrebbe impedito di andare.
Simone mi aveva pregato di andare con lui così ho accettato e ho inventato una scusa per non farglielo sapere.
Non so come l'abbia scoperto. Ma di certo non è stupido. Dovevo aspettarmelo.
Sto una merda. E la colpa è solo mia.
Lui si fidava di me e io l'ho deluso.
Lo so che ci sta male anche lui, ma come potrebbe perdonarmi? Anche io se fossi al suo posto non mi parlerei.
Alice mi ha detto che si rimetterà tutto a posto, ma non sono molto sicuro che le cose torneranno come prima.
Oggi, quando sono entrato in camera sua, non potevo aspettarmi niente di tutto quello che è successo. Mi ha domandato ancora una volta dove fossi stato quella sera e io ho continuato a mentire, ignaro del fatto che lui sapesse tutto. Mi ha messo alla prova e io ho fallito.

Non ce la faccio. Questa cosa mi sta uccidendo e sono passate solo poche ore. Le lacrime minacciano di scendere e io le lascio fare. Non ho forza. Non posso trattenermi per sempre. Ci ho già provato davanti ad Alice e non ce l'ho fatta.
Ho perso il mio hermano e non è una cosa da niente.

Angolo autrice
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Stasera Fiorentina-Juventus✖
Dobbiamo lottare per altri tre punti💪 ormai lo scudetto è vicino!





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