I'm Drunk.

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ANGOLO AUTRICE.
I'm baaack, dopo 8262518 anni!
Ho letto tutti i commenti sotto l'ultimo capitolo che ho postato e ho notato che aspettavate con ansia il nuovo..non potevo lasciarvi così per tanto altro tempo.
Scusate l'attesa snervante, ma finalmente è qui.
Spero vi piaccia!
P.s
Volevo ringraziarvi per le views e le stelline che lasciate ad ogni capitolo.
Grazie, grazie, grazie
-Mariantonietta🌺
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Justin's pov.
Quell'aria fresca, la luce del sole che pian piano si iniziava a intravedere, mi conciliavano il sonno. Mi addormentai, così su quel prato verde.

"Anch'io." Uscì d'istinto dalla sua bocca.
"Cosa?" Le chiesi.
"Ti amo,Justin,ti amo." Rispose.

All'improvviso aprii gli occhi ed emisi un sonoro sbadiglio.
La luce del sole mi dava un grande fastidio, per poco non persi la vista.
Feci una smorfia quando iniziò a farmi male la testa.
"Uff, che stress!" Sbuffai.
Respirai profondamente incrociando le braccia sul petto, rimanendo sempre steso sul prato.
Misi una mano sulla fronte per via del sole, poi parlai sofferente:
"Tu che sei lassù, ti prego fai qualcosa! Dimmi che tutto ciò si risolverà..non riesco a sopportare tutto ciò!"
Mi iniziai stropicciare gli occhi per il nervosismo.
"STO DIVENTANDO PAZZO!" Sbottai, coprendomi la faccia con tutte e due le mani.
Quando mi calmai, sentii che il mio orecchio leggermente bagnato, e non mi spiegavo il perché.
"Tanto che sono nervoso mi sanguina anche l'orecchio! Ora mi rinchiudono in un manicomio!" Pensai.
Tolsi le mani dal mio viso e notai il mio cane intento a leccarmi la faccia.
"Aron, che schifo." Lo scostai, lamentandomi.
Mi misi seduto,asciugandomi l'orecchio con il giubbotto.
"Devo farti un recinto più alto." Mi rimproverai, per poi accarezzarlo.
Presi il guinzaglio in mano e ritornai verso casa con il mio fedele compagno.
Non avendo cenato la sera prima, e non avendo fatto nemmeno colazione,il mio stomaco continuava a brontolare senza sosta: stavo morendo di fame.
Volevo entrare dentro casa e mangiare qualcosa,per poi tornare da dove ero venuto.
Suonai più volte il campanello.
Come mi aspettavo i miei non erano ancora tornati.
Imprecai silenziosamente.
Tornai sul retro richiusi il mio cane nella sua cuccia,infilai le mani in tasca, e mi allontanai per la seconda volta da casa.
🍃🍃🍃
L'ospedale era piuttosto lontano da casa mia; mi accorsi quindi che l'idea di cambiare aria e di allontanarmi da quel posto, senza spostarmi con la macchina, fosse stata pessima.
Il mio respiro era molto affannato, senza motivo.
Forse per la fretta di rivedere la mia Destiny.

Mi stavo avvicinando verso scuola.
Non avevo intenzione di farmi vedere da qualche professore: non volevo sentire nessuna ramanzina e nessuna minaccia di chiamare i miei genitori,per non essermi presentato a scuola.
Pensandoci bene i miei genitori non sapevano niente dell'incidente di Destiny.

Il cancello era aperto e vidi tutti gli studenti catapultarsi fuori all'improvviso: l'intervallo era arrivato.
Tra quella massa di teste vaganti, intravidi Emma insieme a Harry e le gemelle.
Si voltarono anche loro verso di me, e mi fecero segno con la mano di avvicinarmi.
Senza pensarci due volte lo feci.
"Hey Justin!" Dissero quasi in coro.
"Hey." Mi feci scappare un'altro sbadiglio.
"Nottataccia eh?" Pronunciò Emma.
"Sono stanchissimo e affamato.." Affermai grattandomi la nuca.
"Vuoi il mio panino? Io ne ho un altro nell'armadietto." Disse Cara.
"Grazie!"
"Lei come sta?" Continuò Emma.
"Il dottore dice che presto si risveglierà."
Sui loro volti apparve un'espressione di sollievo.
"Io sto tornando in ospedale,volete che dica qualcosa da parte vostra?"
"Solo di a Jeremy che lo raggiungo più tardi." Disse Allison.
Annuii.
Feci per voltarmi, però mi sentii chiamare da una voce femminile.
"Oddio.." Alzai gli occhi al cielo.
Era la mia prof di matematica, la signora Morgan.
Da lontano mi intimò di avvicinarmi, mentre mi guardava in modo accusatorio.
Mi portò in classe.
Mi fece sedere su un banco e iniziò a parlare.
"Justin.."
"Si, mi dica prof."
"Perché oggi non ti sei presentato a scuola?"
"Prof..io.."
"Sapevi che oggi c'era il compito!" Mi interruppe.
"L'ho completamente dimenticato!"
"Professoressa Morgan, io posso spiegare tutto." Insistetti.
"Avanti, sentiamo."
"Lei è anche la professoressa di Destiny Ross,l'alunna del 3E.."
Annuì intenta ad ascoltarmi.
"Non vorrei raccontarle tutto..io e Destiny stavamo insieme; forse lei non lo sa ma ha avuto un incidente e adesso è in coma, ricoverata in ospedale.."
La donna si portò una mano alla bocca e spalancò gli occhi: probabilmente non ne sapeva niente.
"Ecco perché oggi sono mancato, sono stati tutta la notte in ospedale. Non sarei mai mancato di proposito per il compito."
"Mi dispiace tanto, adesso capisco tutto." Disse lei.
🍃🍃🍃
Decisi di tornare all'ospedale verso le nove di sera, dopo essermi riposato per bene.
L'ascensore finalmente arrivò al quinto piano.
Ero in cerca del dottore che si occupava di Destiny per chiedergli informazioni.
Avevo bisogno di sapere se si fosse svegliata o se dava segni di miglioramento.
Arrivai al reparto della mia piccola e aprii lentamente la porta.
C'era il dottore che parlava con Jeremy e il padre di Destiny.
I due avevano facce tristi e piene di sconforto.
Provai ad ascoltare la conversazione.
"..mi dispiace di non averlo detto prima,o meglio..di avervi fatto credere che ci fossero possibilità di un risveglio immediato.. purtroppo non è così; Destiny resterà così a tempo indeterminato, deve volerlo lei, lei si deve svegliare. Noi la terremo sotto controllo tutto il tempo.
Mi scuso per il mio gesto immaturo."
Chiusi la porta.
Non sapevo se piangere o arrabbiarmi.
"Era una bugia..quel coglione mi ha illuso.." Il mondo intero mi cadde addosso.
"È come se si fosse preso gioco dei miei sentimenti..anzi non è proprio così, si è preso gioco di me! Destiny non si risveglierà chissà per quanto tempo, non riesco ad aspettare, diventerò matto davvero!" Stavo impazzendo.
"Jeremy mi aveva avvertito..è proprio vero che l'amore rende cechi."
"Non voglio più pensare a niente."
Ritornai in macchina.
Girai la chiave e partii.
🍃🍃🍃
Parcheggiai difronte a un bar.
Entrai e chiesi al barista quasi urlando:
"Un bicchiere di whisky!"
Continuai così per altre otto volte finché non mi feci lasciare l'intera bottiglia.

Confident ||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora