9. Aiuto, Meghan!

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Ora di pranzo: la nonna ci chiamò per farci prendere posto.
Cosa? Aveva davvero cucinato la lasagna? Dalle mie vecchie conoscenze sapevo che il nonno odiava la lasagna, gliene disgustava anche l'odore.
Senza troppi pensieri mi affrettai nel prendere posto, ma l'espressione del volto mio e di Meghan erano ancora troppo afflitte dai pensieri di quella partenza.

«Senza Chris non è più lo stesso» dissi agitando la forchetta come per disprezzo.
Meghan annuì con sguardo perplesso.
«Forza ragazze, non è il diluvio universale, tra qualche mese potrete rivedervi» intervenne la nonna.
«Sì, ma macano ancora due mesi, 60 se non qualche giorno in più, e Christopher era parte fondamentale per questa vacanza».

Continuammo a mangiare, ma mille furono i pensieri divisi per mente.

Durante il pomeriggio io e Meg ascoltammo un po' di musica, nel mentre leggevamo Flare: la nostra rivista preferita, nonché magazine che seguivamo mese per mese.
Tutto d'un tratto squillò il cellulare, un vuoto si fece spazio nella stomaco, speravo fosse Chris. Mi alzo di scatto e raggiungo il cellulare; mi sbagliavo, ma era Davis.
Zittii Meghan con un cenno, e poi risposi senza esitare, ma leggermente emozionata.

«Pronto?»
«Ehi Kailey sono Davis, ti andrebbe di vederci questa sera?»
«Ehm, Davis, c-certo, è successo qualcosa?»
«Nono assolutamente nulla, avevo solo voglia di vederti, magari non so, possiamo uscire in centro?»
«Credo si possa fare dai»
«Va bene, allora a stasera, mi raccomando ore 8:00 fuori casa»
«Okay, ciao!»

«Ha detto che voleva vedermi! Meg aiuto, cosa mi metto, sono le cinque, come devo organizzarmi?» dissi impanicata.
«Innanzitutto, partirei con uno shampoo, seguito da una pettinatura alla Meghan, proseguendo con un velo di trucco e terminando con un outfit che sceglierò personalmente» quasi avesse la situazione già in pugno.
«Vorrei andare di jeans, quelli strappati che ho comprato prima di partire, devo ancora indossarli. Poi... ecco... puoi prestarmi quella maglietta bianca? e le scarpe alte nere?»
«Vacci piano, questa volta potrei chiudere un occhio, ma non andarci pesante la prossima.»
«Lo sai che sei la mia preferita!» dissi per adularla.
«Non avevo dubbi!» rispose in pieno orgoglio.

Per le sette e mezza circa ero pronta, non elegante, ma in uno stile classico che mi si addiceva perfettamente. Se non ci fosse stata Meghan sarei stata altamente spacciata; in questi casi era lei che mi aiutava, e lo faceva come nessun altro. Intanto il tempo sembrava essersi bloccato, i minuti sembravano ore, forse ero troppo ansiosa, ma non riuscivo a sopportare l'attesa. Nel frattempo riflettevo un po', pensando a Davis, mi aveva chiamato dopo che non ci siamo sentiti per circa due giorni, non me lo aspettavo, ma chissà, siamo realmente diventati una coppia? Quel bacio rimane uno dei ricordi più preziosi della mia vita, se il destino ci ha fatti incontrare non credo sia stata una casualità, perché nulla accade per caso, ma sempre per scelta.
Questo sarà il nostro secondo appuntamento, il nostro quarto incontro, rivederlo mi farà sicuramente piacere, non riesco a perdermi come ci riesco nei suoi bellissimi occhi, sembrerà strano, strano per davvero, di come ci si riesca ad innamorare di un paio di occhi marroni, ed io ci sono riuscita e continuerò sicuramente a perdermici.

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