2. Ti starai davvero innamorando Kailey?

69 14 2
                                    

Cercai di individuare la casa dei nonni, sebbene quel posto mi fosse familiare. Evidentemente sono state apportate modifiche dall'ultima volta che avevo messo piede qui.
I miei occhi puntarono subito una piccola villetta che non avevo mai visto prima d'ora. Probabilmente era stata ridipinta da poco, era molto curata e accogliente. In particolar modo il giardino, mai visto nulla del genere, il rosso delle pareti e il verde del prato creavano un'accoppiata di meravigliosi contrasti, chi l'ha dipinta doveva avere davvero un buon occhio oltre che una buona mano!

«Nonna, è la vostra quella villetta?» domandai incuriosita.
«No cara, quella è la villetta dei nostri nuovi vicini, si sono trasferiti proprio oggi e non sappiamo ancora nulla sul loro conto. La nostra casa è proprio quella a fianco, forza entriamo!»

Il nonno ci raggiunse dopo aver parcheggiato la macchina in garage ed entrammo tutti dentro.

«Allora ragazzi, come vi sembra il nostro piccolo appartamento?» partì subito la domanda del nonno.
«Piccolo per modo di dire» dissi guardandomi intorno.
«Christopher, Megan, voi invece cosa ne pensate?» chiese la nonna.
«Molto accogliente insomma, ognuno avrà i suoi buoni spazi al quanto pare» rispose stupita Megan.
«Eh già» completò la risposta Chris.
«A proposito, vi mostro le camere, seguitemi!» disse la nonna facendoci strada.

Non potevo non guardarmi intorno, la casa era davvero ospitale e sicuramente molto più grande della nostra a Londra.

«Megan, Kailey, questa è la vostra camera, vi ho riservato la più grande in modo che poteste stare insieme e avere allo stesso tempo entrambe i propri spazi.»
«Chris tu dormirai nella stanza accanto, a meno che tu non voglia stare con le ragazze» ridacchiò.
«Ma no, questa va più che bene e poi da questa finestra irradia una luce perfetta per fotografare da qualsiasi prospettiva» fu la risposta di Christopher.

«Perfetto allora. Adesso però vi lascio, in modo che voi possiate sistemare le vostre cose. Mi raccomando per qualsiasi cosa mi trovate in cucina in fondo al corridoio!»

Io e Meg iniziammo a mettere della buona musica per spezzare il silenzio. Hands To Myself di Selena Gomez partì a tutto volume. Intanto Chris era di la che sistemava la sua bella collezione di macchine fotografiche, guai a chi gliele toccava!

Mettemmo così tutto in ordine e secondo le nostre preferenze, ma mi accorsi che mancava qualcosa - ma certo! La borsa con il mio pc! - esclamai.

«Ragazzi esco un attimo fuori, ho dimenticato una borsa in macchina arrivo subito» dico dirigendomi verso l'uscio della porta.

Uscii di casa, ma non mi ricordavo il posto in cui mio nonno avesse messo la macchina. Mi pareva fosse un garage e dovrebbe trovarsi proprio dall'altra parte della villetta dei vicini.
Mi incamminai con le chiavi tra le mani e il capo basso ripensando a ciò che è avvenuto all'aeroporto. Sarà che sto prestando troppa importanza a quel ragazzo? Impossibile, così tra un pensiero e l'altro mi persi totalmente.
Sentii dei leggeri passi in prossimità ai miei, qualcuno stava camminando proprio di fronte a me, prima o poi sapevo di andargli addosso. Come non detto, andai a scontrarmi contro il suo petto, e gli feci accidentalmente cadere il secchio di vernice che andò a rovesciarsi lungo la strada, provocando un bel disastro. Ancora una volta il mio riflesso nei suoi occhi, ancora una volta un altro incrocio di sguardi. Mi distaccai di scatto per evitare la situazione imbarazzante, quel momento durò solamente cinque secondi, avrei voluto fermare il tempo. Lo riconobbi dai bellissimi occhi marroni, caspita, mi ero persa in quei profondi bulbi oculari che sembrava parlassero da soli.

«E-Ehm cavolo, perdonami, questa volta l'ho davvero combinata grossa accidenti!» dissi mortificata.
«Al quanto pare hai davvero preso l'abitudine di venirmi addosso tu eh?» scoppiamo entrambi in una risata.
«Non so davvero come rimediare, perdonami, stavo andando nel garage di mio nonno per prendere una borsa dalla macchina e mi ero completamente persa nel mondo dei pensieri.»
«Ho notato» dice sorridendomi.
«Magari sarò sfacciata, ma come mai da queste parti?»
«Oh, mio padre ha trovato lavoro nelle vicinanze e quindi ci siamo trasferiti qui. Più che altro per comodità. Prima invece abitavo in un piccolo paesino di New York. A questo punto ricambierei la domanda: come mai anche tu qui?»
«Io in realtà sono venuta a trovare i miei nonni, ma resterò soltanto quest'estate, poi ritornerò nuovamente a Londra» risposi un po' perplessa.
«Kailey giusto?»
«Giusto ma, come fai a sapere il mio nome?»
«L'ho sentito urlare dalla tua amica all'aeroporto. In ogni caso io sono Davis, Davis Peterson» disse tendendomi dolcemente la sua mano.
«Kailey Stevens» ricambiai.
«Sarei io troppo sfacciato se ti invitassi a prendere un gelato? Giusto per conoscerci meglio, siamo vicini adesso no?» disse azzardando un occhiolino.
«Direi che si possa fare, esattamente quando e dove?»
«Magari questo Sabato allo Yogurt Zone se per te va bene, okay?»
«Ci sta!»
«Ci si vede Stevens!»
«A Sabato allora!»

Incredibile, mister occhi marroni oceano mi ha invitata ad uscire! Quegli occhi mi hanno terribilmente stregata.
Kailey, ti starai davvero innamorando per la prima volta?

In Your EyesWhere stories live. Discover now