Una sorpesa inaspettata.

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Quel giorno la mini scienziata si sveglió di buon umore: pensava che Conan le avesse fatto un regalo bellissimo.
Restó a fantasticare per qualche minuto fin quando la sveglia inizió a suonare.
Ai: 'Questa volta sono in anticipo.' Disse la ragazzina fiera di sè.
'Posso entrare?' Una voce che proveniva dall' esterno della stanza la fece sussultare: era Conan.
Il ragazzino non attese la risposta ed entró prima che la bambina potesse fare qualcosa.
Conan: 'Ai, sono venuto a pren..' Il bambino si fermó di colpo alla vista della piccola scienziata.
Aveva i capelli tutti scompigliati raccolti in un disordinato chignon, indossava ancora il pigiama e gli occhi color ghiaccio venivano illuminati dalla luce del sole rendendoli ancora più belli e profondi.
Ai: 'Conan avresti dovuto bussare!' Disse la ragazzina furiosa.
Conan: '...'
Ai: 'Perchè non rispondi? Il gatto ti ha mangiato la lingua?'
Conan: 'Ai.. Sei davvero bella.' La bambina rimase a bocca aperta e senza accorgersene divenne tutta rossa.
Conan: 'Ti sono venuto a prendere! Volevo farmi perdonare.. Di nuovo. Vestiti che scendiamo.' La ragazzina ubbidì e fece aspettare il bambino in cucina.
Ai: 'Buongiorno Dottor Agasa, vedo che sta facendo un'abbondante colazione.' Aveva colto il grassoccio professore con le mani nel sacco.
Dottor Agasa: 'Ehm.. Buongiorno anche a te Ai!'
Ai: 'Ci vediamo a pranzo dottore a meno che tu non voglia mangiarti anche quello!' La ragazzina rise e se ne andó.
Ai: 'Eccomi Cona..' Non c'era più. Era andato via.
Il dottore, percependo la tristezza della bambina disse: 'Scusa Ai non te l'ho detto, Conan è andato da Ran.'

Dieci minuti prima..
Driin Driin.
Conan: 'Pronto, chi è?' Chiese il ragazzino curioso.
Ran: 'Sono Ran. Conan ti va di venire a scuola con me?' Il bambino non si era dimenticato di Ai ma, alla fine, il suo egoismo prese il sopravvento e andó dalla ragazza liceale.

Ai: Capisco dottore, non si preoccupi per me.' Detto questo la bambina uscì di casa e si avvió verso la scuola.
                              ***
Ran: 'Conan, Perchè oggi sei così pensieroso?' Chiese la ragazza con il tono meno preoccupato possibile.
Conan: 'Niente Ran, oggi ho una verifica ma sono sicuro che andrà bene.' Mentì il ragazzo. Non era quello il motivo. Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto ad Ai.
Ran: 'Conan mi ascolti?! -la ragazza lo risveglió dai suoi pensieri- quella bambina non è Ai?' Il ragazzino si immobilizzó quando notò che la piccola scienziata lo stava guardando; più che arrabbiata sembrava abbattuta e triste.
Il volto del bambino si dipinse di un rosso acceso quando vide che non era sola: c'era Mitsuhiko con lei. Dopo un numero di minuti indefiniti, la ragazzina e il bambino dalle lentiggini sparirono dalla sua visuale.
Ran: Conan siamo arrivati, ci vediamo stasera?'
Conan: 'Ran stasera dormo dal dottor Agasa, staremo domani insieme, okay?'
Ran: 'Okay, allora a domani Conan!' I due si salutarono prendendo strade diverse.
                            * * *
Conan arrivò nel cortile della scuola proprio mentre la campanella stava suonando, entró in classe salutando i suoi amici e si sedette al suo posto che era accanto a quello di Ai che era vuoto.
Conan: 'Che strano, non è da lei fare tardi.'
La porta della classe si aprì di scatto ed entrarono Ai e Mitsuhiko; stavano ridendo.
Ai: 'Maestra ci scusi per il ritardo!' È detto questo si sederono ai propri posti.
Le lezioni finirono presto e tutti i bambini si diressero all'uscita per andare a casa.
La squadra dei giovani detective decise di andare a mettere qualcosa sotto i denti nel bar accanto all'agenzia investigativa.
* * *
Ayumi: 'Ragazzi voi che prendete? Io vorrei un frullato pieno di frutta!' Quella bambina stupiva sempre tutti.
'Prendiamo tutti la stessa cosa!' Risposero in coro.
Cinque minuti dopo...
Genta: 'Questo frullato è davvero buono! Ne voglio un'altro.' Era sempre il solito.
Mitsuhiko: 'Genta, Ayumi dobbiamo andare!'
Genta: 'Sì, hai ragione..'
Ayumi: 'A domani ragazzi!'
'A domani!' Risposero in coro il piccolo detective e la bambina.
Erano rimasti soli mentre i sensi di colpa divoravano Conan, avrebbe dovuto chiedergli scusa e, anche se l'orgoglio lo impediva, si decise a parlare.
Conan: 'Ai mi dispiace per stamattina, non avrei dovuto lasciarti da sola... Di nuovo.
Ai: 'Non c'è la faccio più ad ascoltare le tue giustificazioni. Io me ne vado!'
Conan: 'Vengo anch'io Perchè dormo dal Dottor Agasa.
* * *
Mentre stavano camminando per strada un ragazzino, seguito dalla sua banda, si avvicinó alla ragazzina e la spinse a terra. Era il solito bulletto di strada: loro lo avevano visto già in azione.
'Guardate chi abbiamo qua! Perchè una ragazzina così brutta come te dovrebbe frequentare questo posto? Scommettiamo che non hai nemmeno il ragazzo?' Hanno sempre odiato quel bulletto che spezzava i cuori alle persone.
Piccole goccioline di lacrime iniziarono a rifare il viso della ragazza, ma smise quando una mano calda e soffice si congiunse alla sua: era Conan.
Conan: 'Ti sbagli, sono io il suo ragazzo e non permetterti più di parlarle in questo modo altrimenti dovró prendere seri provvedimenti.' La voce del ragazzino era così forte e sicuro che li fece scappar via.
La piccola scienziata era rimasta senza parole ma sapeva che era tutta finzione.
'L'avrà fatto per farsi perdonare.' Ripeteva la bambina nella sua testa.
Rimasero con le mani incrociate fin quando non arrivarono a casa del dottor Agasa.
* * *
Era ora di andare a dormire. La voce di Ai spezzó quel silenzio imbarazzante che si era formato fra lei e il ragazzino.
Ai: 'Conan Perchè l'hai fatto?' Il bambino sapeva bene che avrebbe dovuto dare delle spiegazioni.
Conan: 'Per farmi perdonare.. E per difenderti.' Era imbarazzato.
'Grazie.' Disse la ragazzina posando un bacio sulla guancia di Conan; si era fatto tutto rosso.
Conan: 'Dove posso dormire?'
Ai: 'Nella mia stanza c'è un letto in più, se vuoi..'
Il bambino accettó e andarono a dormire, felici di aver fatto pace.

Detective Conan.✨(in pausa)Where stories live. Discover now