1.

4.6K 140 15
                                    

Mi trovo seduta in quell'aereo da ormai un'ora e mezza. Non sono riuscita a chiudere occhio per tutto il viaggio, forse sono troppo emozionata all'idea di iniziare una nuova vita. Il tempo sembra non voler passare mai. Emetto un sospiro di sollievo appena la voce metallica dell'hostess annuncia che entro qualche minuto atterreremo a Torino. Guardo fuori dal piccolo finestrino e vedo, al posto del cielo e delle nuvole che ho visto visto fino a poco fa, tanti edifici, che insieme formano una città. Uno di quelli sarà la mia casa.

Appena esco dall'aeroporto cerco con gli occhi una faccia familiare con la testa coperta da capelli biondi. Non lo vedo, così decido di chiamarlo. Faccio per prendere il telefono ma due braccia mi circondano da dietro.
So che è lui. Non ci vediamo spesso, ma quel poco mi è bastato a riconoscerlo anche ad occhi chiusi.
Mi da un bacio sulla guancia e mi volto abbracciandolo. Ho sempre amato il suo profumo. Ogni volta che lo sento è come se fossi a casa. In fondo lui è la mia casa, l'unica persona che c'è ancora nonostante tutto.

《Benvenuta a Torino Ali!》

Non so quanto siamo rimasti abbracciati davanti l'entrata dell'aeroporto, ma dopo un po gli ho sussurrato nell'orecchio un "Mi sei mancato". Si stacca e vedo sul suo volto un sorriso a 32 denti. Ogni volta che riesco ad andare da lui è felice di vedermi. Solo che stavolta non me ne andrò!

Entriamo in macchina e noto che ha inondato tutto lo spazio con il suo profumo, come se sapesse che mi fa stare bene; in un certo senso mi calma.
Durante tutto il viaggio mi ha fatto domande per aggiornarsi su quanto accadesse nella mia vita. Non ha toccato l'argomento "Famiglia", ma so che prima o poi avrebbe dovuto saperlo così, mentre lui mi sta facendo l'ennesima domanda, lo interrompo.
《 Ho lasciato solamente un foglio con su scritto dei "ringraziamenti" per loro in cucina. Non so se lo leggeranno, ma non importa.》Non c'é  bisogno di dire a chi mi sto  riferendo, lui lo sa. In un primo momento è rimasto sorpreso dalla mia affermazione, di solito mi incazzo se inizia a farmi domande sull'argomento, ma stavolta ho voluto toglierlo dalla lista per essere più tranquilla. Alla fine si è deciso a parlare. 《Quindi non sanno che te ne sei andata e sei con me?》
《No non lo sanno. Lo capiranno da soli che me ne sono andata. E poi non sanno che mi sono sentita con te in questi anni, ricordi? Non possono venirmi a cercare, anche se non credo gliene freghi qualcosa di me.》
《Va bene.》Chiude li il discorso. Non ha fatto domande perché gli ho detto tutto ciò che voleva sapere e sia a lui che a me va bene così.
Cambia discorso riprendendo ad assillarmi con le sue domande. Prego mentalmente di arrivare a destinazione il prima possibile per evitare di continuare così all'infinito. Daniele ne è capace.

Stranamente ha smesso prima dell'arrivo e il silenzio che si è creato viene rotto da una canzone passata in radio, No Hero. Cantiamo per un po.

Non resco a capire dove sia casa sua; è da più di mezz'ora che siamo in quella macchina.
《Dani! Si può sapere dove mi stai portando? Abbiamo lasciato Torino qualche kilometro fa.》
Inizia a ridere e io lo guardo confusa. Dato che non si degna di rispondermi parlo io, con voce leggermente alterata. 《Dove mi stai portando? E voglio una risposta.》
《Stai calma cuginetta.Io non abito a Torino, ma a Vinovo che è un po più distante. Dobbiamo stare vicini al luogo dove ci alleniamo.》
《Ah e ci voleva tanto per rispondermi? Comunque perché non me lo hai detto prima? Per me non è un problema.》
《Non so perché non te l'ho detto, forse non mi è sembrato importante. Comunque non è solo questo.》Rimase in silenzio per un po e poi riprese.《Io non vivo solo.》 Dice diventando improvvisamente serio. Mi metto a ridere per questa sua affermazione e per la sua faccia. Ora è  lui a non capire.
《Oh ma per me non è un problema, anzi sono felice che tu abbia trovato la tua anima gemella!》Dico in tono sicuro.
《Anima gemella? Ma cosa pensi! Sono felicemente single. Non convivo con una ragazza ma con i miei compagni di squadra. Penso che dovrai adattarti ad avere ragazzi per casa, oltre a me.》Fa un lieve sorriso alla fine, mentre io sono ancora scioccata per quello che ha detto. Lo guardo. I suoi occhi mi pregano di accettare la cosa; in fondo quelli sono suoi amici, non c'è niente di male.
《Ci dovrò fare l'abitudine, ma va bene.》Il suo lieve sorriso si allarga subito dopo le mie parole. Si sporge velocemente per darmi un bacio sulla guancia e poi torna a guardare la strada. Neanche cinque secondi dopo la macchina entra nel giardino di una casa, molto ma molto grande. Mio cugino si ferma e prima di scendere mi dice. 《Vedrai sono molto simpatici e socevoli, ti divertirai.》 Detto questo scende e va a prendere le mie valigie, mentre io mi ritrovo in piedi di fronte la mia nuova casa.

Angolo autrice
Salve a tutti!
Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia!
La storia deve ancora cominciare, un po di pazienza.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.♥

Green eyes.|| Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora