Untitled Part 9

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Lo spezzatino era fantastico. Il vinello dell'Oreste batteva quello del vecchio Amari.

- Tua moglie – disse Zaccheo con la bocca piena – non è una grande attrice.

- Eppure lo era, in Bosnia.

- Una spogliarellista? Non è la stessa cosa, Oreste. Tutte quelle lacrime non mi hanno mai convinto. Ho capito subito che ti nascondevi da qualcosa, ma non sapevo da che.

- Non l'ho ammazzata io.

Zaccheo tracannò con gusto. Poi, mise il fiasco semivuoto davanti al maniscalco.

- Però hai pensato che ti avremmo accusato. Per il coltello.

- Si maresciallo. Era il mio coltello.

- Te l'eri dimenticato nella scuderia. Eri tornato a prenderlo, quella sera?

- Naturale. L'indomani dovevo ferrare i cavalli degli Aureli.

- Dimmi com'è stato.

Oreste prese il fiasco e con lunghe sorsate lo svuotò. Rimase a lungo in silenzio, non era mai stato il testimone di un omicidio.

- Era notte e pioveva. Ma dovevo recuperarlo.

- Il coltello.

- Già.

- Sono andato alla scuderia... ma non sono entrato... la luce era accesa.

- Chi c'era dentro?

- La morta.

- Era per terra?

- No, maresciallo. Era la morta ma non era ancora morta.

- Che faceva?

- Niente.

- Come, niente?

- Niente, maresciallo. Stava seduta su una borsa.

- Sembrava che aspettasse qualcuno?

- Ora che mi ci fa pensare... si.

- E chi è arrivato?

- La padrona. Hanno litigato. Di brutto, maresciallo.

- Hai sentito cosa si dicevano?

- Non bene... insulti... maledetta puttana... come tua madre... Cose così.

- Chi è stata a prendere in mano il coltello?

- La ragazza. Se lo è trovato a un palmo dal naso. La signora le ha dato una spinta e l'ha sbattuta contro un box. E' caduta una balla di fieno, si è ribaltata una panca. Hanno lottato. Sangue dappertutto. Alla fine, la più giovane è rimasta per terra.

- Quando è arrivato lui?

- In quel momento. Ha visto quello che era successo. Ha urlato con la madre. Ha pianto. Poi l'ha aiutata a portare via il cadavere.

- Non era un cadavere, Oreste. Quelle ferite non erano mortali. La ragazza è morta affogata.

Oreste rimase soprappensiero. Tutto quel tempo in una grotta. Ragni, topi, pipistrelli, bisce. La Irina che si fa una scarpinata tutti i giorni per venire a portargli da mangiare.

- Maresciallo – disse piano l'Oreste – Quella poveretta doveva morire.

- Lo so – rispose Ovidio Zaccheo.

E accese il sigaro.

Giuseppe Amari aveva indossato il vestito buono. Non che avesse simpatia per i caramba. Ma suo figlio insisteva con quella professione, non voleva ancora farsi carico del podere, delle vigne, dell'uliveto. Prima o poi l'avrebbe capito che l'unica che non tradisce è la terra. Prima o poi.

Però, il maresciallo Zaccheo lo trovava simpatico. Non lo capiva, questo no. Ma era gentile, con quel sorriso triste, i pantaloni sformati, le tempie grige.

Soprattutto, apprezzava il suo vino. Ogni anno comprava due damigiane del novello e tre scatoloni da sei bottiglie. Era un cliente.

Erano a tavola loro tre, a festeggiare la chiusura del caso. Il delitto del fiume. Come i tifosi dopo la partita, commentavano il percorso delle indagini, i fatti salienti. Si sentivano Montalbano, quei due, suo figlio e il suo capo.

- Perché non ha mai sospettato del Ribolzi, maresciallo? – aveva chiesto Pietro.

- La borsa di tappeto. La Graziani aveva detto che Margherita era uscita di casa con la borsa. Ma lui non l'aveva vista. Uno dei due mentiva.

- Come ha capito che mentiva la Graziani?

- Quando la borsa è stata ritrovata. Margherita l'aveva preparata per la fuga. Lei e Fabio avevano deciso di andare a vivere insieme. Forse di sposarsi. Fu la borsa a mettere in allarme la Graziani. Spiò la ragazza, capì cosa stava architettando, la seguì fino al luogo dell'appuntamento.

- La scuderia – aveva detto Pietro, versandosi generosamente altro vino.

Erano stati in silenzio per un po'. Poi Pietro, non nascondendo la sua ammirazione per il maresciallo, aveva fatto molte altre domande, fino a quella che gli sembrava decisiva in una carriera investigativa.

- Ancora non mi è chiaro, marescià, come ha ricostruito il movente?

Ovidio Zaccheo aveva tirato una lunga boccata dal suo sigaro puzzolente. Colpo di tosse. Sorso di vino. Era Montalbano. Fiero. Vincente.

- Le donne, Pietro, le donne. Elementi di psicologia femminile. Elena Finzi Graziani aveva subito le corna del marito tutta la vita. Aveva sempre incassato. Tutto. Ma il figlio no. Per il figlio non voleva una cameriera. Ha preso fuoco. La ribellione, la rabbia che aveva soffocato per anni, le sono uscite fuori tutte insieme. Per il figlio.

Sabato notte. Ancora pioggia, vento che si infiltra nelle fessure dei vecchi infissi, grondaie non riparate che mormorano, stivali stipati all'ingresso, ogni cosa assume il colore del fango.

Avevano continuato a bere fino a tardi. I due caramba, esaltati, si montavano a vicenda. Il loro primo omicidio. Forse l'ultimo. A Fossa S.Nicola non succede mai niente.

Il vecchio Amari beveva poco, ascoltava. Sorrideva.

La terra. Solo la terra sa la verità. Non sa mentire. Lo sapevano i vecchi. Come lo sapeva la terra.

Lo sapeva Oreste, l'ubriacone. Lo sapeva Giuseppe Amari, il padre del brigadiere, il contadino che non voleva cedere nemmeno un pezzetto di terra per farci una specie di maneggio, e guadagnarci forse qualche soldo, chissà.

I vecchi lo sapevano che la ragazza doveva morire. O lei o il bambino, qualcuno doveva morire. O tutti e due, come è successo. Chi l'aveva ammazzata era un'assassina. Ma era anche qualcuno che aveva rimesso a posto le cose. Aveva ripristinato l'ordine, secondo una legge arcaica non scritta.

Questa era la verità che tutti sapevano e che nessuno poteva dire.

Se avessero guardato meglio quella fotografia, avrebbero capito. I caramba. Quella donna che aveva vissuto un giorno perfetto col suo uomo e i loro figli. Quella donna che sorrideva e che sperava. Lucilla. La domestica che si era innamorata del padrone. Ma era una fotografia di tanti anni fa. Solo chi li aveva incontrati allora poteva riconoscere quelle facce.

La bella faccia sorridente di lei, mentre teneva al seno la bambina appena nata, Margherita. Lui, che le sussurrava nell'orecchio, aveva promesso di darglielo il nome, alla bambina. Avrebbe divorziato. Certo, ci voleva tempo, ma intanto il nome alla bambina. Margherita Graziani. E poi un domani, non troppo lontano, la famigliola sarebbe stata unita. Lucilla avrebbe cresciuto i due bambini. Fratello e sorella. Tutti insieme in un altro posto, una nuova vita, la felicità. Per sempre.

Non poteva vivere, Margherita, con quel bimbo in grembo. Non poteva farlo nascere. Senza saperlo, portava il frutto di un incesto. Fratello e sorella.

Lo sapevano i vecchi. Lo sapeva la terra.

Lo sapeva la terraWhere stories live. Discover now