Untitled Part 5

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La mattina del mercoledì era il quarto giorno dalla scoperta del cadavere. Il quinto dalla scomparsa dell'Oreste, che ormai era diventata una cosa seria.

Zaccheo si svegliò prima dell'alba con una di quelle emicranie, che ogni tanto lo torturavano, e per le quali i normali antidolorifici non facevano proprio niente. Solo il cinese con l'agopuntura sapeva calmare fitte e dolori lancinanti.

Aveva convocato i subalterni a rapporto per fare il punto della situazione, ma non riusciva a pensare. Navigava in alto mare e la pesantezza del corpo malato lo rendeva lento e insicuro.

Aspettò con impazienza le sei e trenta per telefonare al cinese. Mise giù la cornetta con un sospiro di sollievo perché aveva ottenuto un appuntamento. Ma continuò a sentirsi Wallander, vecchio e acciaccato, per tutto il giorno, anche dopo che il mago agopuntore aveva alleviato buona parte delle sue sofferenze.

Davanti alla porta dell'ufficio, seduta su una panca con la schiena curva, Irina lo aspettava.

- Maresciallo – disse fra le lacrime – mi dica la verità, è morto?

Zaccheo, che temeva di aver sottovalutato la scomparsa di Oreste, si spazientì.

- Lasciaci lavorare, Irina. Ti garantisco che tuo marito te lo ritrovo. Vivo o morto.

La donna lo guardò incredula e scoppiò in un pianto dirotto.

- E' morto, morto... lo sento che è morto...

Lui la scansò e aprì la porta della sala riunioni, una stanza come le altre con un tavolo ovale da poco e l'unico computer della stazione collegato a internet.

Erano già tutti lì, che bevevano il caffè e parlavano infervorati del campionato di calcio.

Convinti che il primo punto all'ordine del giorno fosse l'omicidio, guardarono stupiti il maresciallo quando cominciò a parlare dell'Oreste.

- Abbiamo sottovalutato. Oltretutto, la sua scomparsa coincide con l'omicidio della Lo Presti. Cerruti, cosa hai scoperto?

- Poco, maresciallo. Gli amici di bevute sono stupiti quanto la moglie. L'ultimo che lo ha visto, la mattina di giovedì scorso, dice che aveva intenzione di imbottigliare il vino nuovo. Cosa che ha fatto perchè in grotta, al podere, ci sono una cinquantina di bottiglie allineate.

- Magari già c'erano.

- No, la moglie dice che il giorno prima non c'erano. Che ha lavorato fino a notte per farne tante in una volta.

- C'è altro?

- Lo aspettavano al podere degli Aureli, ma non si è fatto vedere.

- Quando lo aspettavano?

- Il venerdì mattina. Doveva ferrare i cavalli. Anche loro hanno pensato a una sbronza. Poi , niente altro maresciallo. Ah, si! Non ha ritirato la pensione e la moglie è disperata perchè senza delega non gliela danno.

- Lo so, lo so – disse pensieroso Zaccheo – viene qui a piangere tutte le mattine. Senti un po', ma da quando in qua l'Oreste ferra i cavalli?

- Da sempre – intervenne Amari col piglio di chi se ne intende – è un po' caro ma il migliore nel raggio di cinquanta chilometri.

Zaccheo socchiuse gli occhi. Una fitta anomala lo aveva quasi steso.

- Altro? – disse con un filo di voce, senza guardare nessuno.

Amari si teneva una chicca per fare bella figura.

- Lo sa cosa faceva Irina Manojlovic, la moglie dell'Oreste, quando era in Bosnia?

- Non vedo come potrei – disse Zaccheo distrutto.

- Video a luci rosse e cabaret.

Il maresciallo aprì gli occhi. Altra fitta anomala.

- Ci vedi un nesso con la scomparsa del marito?

- L'ha detto lei che nulla è mai come sembra, maresciallo.

- Lo dice Adamsberg, è letteratura. Però, Pietro, la segua. Non si sa mai. Ricostruiamo una sua giornata tipo. Cosa fa, dove va, con chi parla. Senza farsi accorgere. Ci siamo capiti?

- Sissignore.

Zaccheo prese appunti lentamente e passò al punto successivo. Le fitte sembravano cessate.

- Andò, che ci racconti?

Il giovane si schiarì la voce. Raccontò la proficua serata a casa dei suoceri con dovizia di particolari. Molte informazioni erano confermate dalle "voci del bar".

- Riassumendo – disse Zaccheo – in paese si pensa che Margherita Lo Presti sia stata messa incinta e poi uccisa da Leopoldo Graziani.

Un piccolo prestito, una cosa in famiglia, senza interessi...

Amari intervenne deciso.

- A me non risulta. Dal barbiere tutti puntano il dito sul Ribolzi. La ragazza è stata inguaiata dal Graziani, ma l'omicida sarebbe il fidanzato cornuto. Questa è la voce che gira. Lei, maresciallo, che ne pensa?

Zaccheo si massaggiò le tempie provate. L'emicrania era stata indebolita, non neutralizzata.

- Penso che tutte le piste sono buone, in assenza di prove.

- Meno quella di Oreste – disse Cerruti – perchè mai l'avrebbe dovuta ammazzare?

- Perchè era sbronzo e la voleva violentare? - azzardò Amari.

Squillò il cellulare di Zaccheo che ascoltò in silenzio per circa un minuto e poi chiuse.

- Frabotta, il medico legale, dice che ha una tesi sulla stranezza delle ferite. Si tratterebbe di un coltello inglese a lama doppia, con la punta ricurva.

- Accidenti! - esclamò Pietro Amari.

Zaccheo lo guardò con aria interrogativa.

- Battiamo tutti i negozi della provincia che vendono coltelli – disse rivolto al Cerruti.

- Non ce n'è bisogno, maresciallo. Novanta su cento quel coltello è dell'Oreste.

- Come lo sai?

- Lo usano i maniscalchi.

Lo sapeva la terraNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ