CAPITOLO 37

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SOPHIA
Secondo giorno lontano da casa,lontano da tutti e da tutto. Benji mi chiedeva molte volte se mi fossi pentita di essere andata con lui e ogni volta gli rispondevo di no. Mi sentivo una fuggitiva,ma con lui ogni cosa era perfetta. Passavamo il maggior tempo in casa,a ridere e a scherzare,mi aveva portato un po in giro,mi aveva fatto vedere dove trascorreva le sue giornate. Quando parlava del suo passato a volte aveva gli occhi tristi,si rattristava,ma cambiava subito umore non appena gli saltavano in mente ricordi belli. Lui era così,un ragazzo emotivo,che non riusciva a tendersi i suoi sentimenti dentro,ma che li doveva esternare. Eravamo felici,spensierati,ogni tanto mandavo un messaggio ai miei per assicurarli che tutto andava per il verso giusto ma non avevo la forza di chiamarli,dopo tutto mi avevano mentito. Benjamin quella mattina uscì di casa,dicendo di andare a chiedere in giro per negozi se cercavano qualcuno da assumere. Ci serviva un lavoro,non avevamo molto,ci eravamo portati dietro pochi soldi,giusto lo stretto indispensabile che ci serviva per vivere un mese o forse anche meno.
Decisi così di chiamare Nicole.
*ehi,tutto bene?*disse lei non appena accettó la mia chiamata.
*si si*risposi felice di sentire la sua voce.
*che ore sono li da te?*chiese lei curiosa.
*le otto di mattina,li?*
*le quattro del pomeriggio,comunque,come va?*
*bene dai,adesso Benji è uscito di casa per andarsi a cercare un lavoro*
*ce la farete?*
*non posso assicurarti niente Nichi*dissi sospirando.
*li senti più i tuoi genitori?*
*mando loro un messaggio a volte,a scuola cosa dicono?*
*i professori si preoccupano molto,dicono che a breve forse chiameranno i tuoi*
*che li chiamassero pure,che mi bocciassero,che facessero quello che vogliono,tanto io non me ne vado da qui*
*ascolta tesoro*cominció lei;quando c'era qualcosa di serio che mi riguardava cominciava sempre così.
*dimmi*
*non avrete sbagliato?*
*sarà,ma sta di fatto che non voglio perdere Benjamin una seconda volta*
*si ma se i professori o metti caso il preside,vuole chiamarli,i tuoi che diranno?*
*non so,forse si inventeranno una balla o forse gli diranno la verità*
*non te ne frega nulla vero?*
*no,come puoi dire una cosa del genere?*
*non so,sembri tipo menefreghista*
*no*risposi. Non ero menefreghista,ero solo stanca di abbassare la testa per chiunque.
*ora vado,è arrivato Fede,mi raccomando Sofi*
*si*
*salutami Ben*
*salutami Fede*.
Stavo mettendo in pericolo la mia vita scolastica stando li in Australia,non potevo permettermi di andare a scuola li,non avevamo abbastanza soldi per pagarla. Mi sedetti sul divano,in attesa che Benji tornasse,ma in testa avevo un pallino fisso,Andrea e Laura. Lui dove era finito? E lei? Erano domande irrisolte,senza risposta. Continuai a ripetermi che di loro non me ne doveva importare nulla,che era meglio così.
BENJI
Chiedevo in ogni negozio,ristorante se cercassero un apprendista,ma niente,mi dicevano tutti la stessa frase:no mi spiace,per adesso siamo apposto.
Ormai avevo perso le speranze,quando lessi un cartello esposto in una vetrina di un bar. Decisi di entrare.
"Buongiorno"dissi varcando la soglia del piccolo bar.
"Buongiorno"rispose un uomo sulla trentina che a parer mio doveva essere o il barista o il proprietario del bar.
"Ho visto che cercate un apprendista"canzonai avvicinandomi al bancone nero.
"Si esatto"esclamó l'uomo sorridente.
"Beh,se è possibile io vorrei lavorare qui"dissi in un sorriso.
"Mi sembri un bravo ragazzo,quanti anni hai?"
"Sedici"
"Vai ancora a scuola?"
"In teoria si,in pratica no"pensavo che mi avrebbe chiesto spiegazioni,invece mi disse solo:
"Va bene,facciamo così,sarai in prova per una settimana,poi deciderò okei?"
"Okei"affermai.
"Ma...non serve un curriculum?"chiesi poi.
"No,possiamo farne a meno tranquillo" l'uomo rivolse verso di me un altro sorriso che io ricambiai volentieri.
"Come ti chiami ragazzo?"
"Benjamin,Benjamin Mascolo"
"Va bene Benjamin,domani alle nove"
"Perfetto"dissi felice.
Uscii dal piccolo bar e mi diressi verso casa,lieto di portare la notizia appena appresa.
[...]
"Sofi,Sofi"gridai appena entrato in casa.
"Oh dimmi"sentii urlare dal bagno.
Andai verso di lei,coperta da un accappatoio e con i capelli bagnati.
"Sei...sei bellissima"dissi a bocca aperta.
"Dai scemo,cosa c'è?"esclamó lei ridacchiando.
"Ho trovato un lavoro"
"Scherzi vero?"
"No,ti giuro che non sto scherzando". Ero completamente fuori di me dalla gioia,saltellavo per tutto il bagno,di qua e di la.
"Ma è una cosa bellissima"disse lei abbracciandomi.
"Lo so tesoro,ce la faremo,credimi,fidati di me"
"Io mi fido di te Ben,mi fido di te anche ad occhi chiusi".
Baciai la ragazza,le sue labbra erano umide a causa della doccia appena fatta;le lasciai poi un bacio sul collo.
"Quando cominci a lavorare?"
"Domani alle nove"
"Grande stonex"esclamó felice.
Amavo quando mi chiamava così,era un soprannome che se lo era inventato un pomeriggio mentre facevamo i compiti. Sembrava che la vita stesse dalla nostra parte,ma ahimè,purtroppo ci sono anche gli avvenimenti negativi.
Tirai fuori dalla tasca il telefono vibrante,una sfilza di messaggi,da...anonimo.

Note:
Lo so,lo so,sono lenta come una lumaca ad aggiornare,anzi,forse le lumache sono più veloci di me. Tra l'altro questo capitolo è leggermente penoso,levate pure il leggermente. Scusate tanto,mi rifarò nei prossimi capitoli,oh,e grazie per i commenti e i voti❤️
Baci terry🎀

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora