CAPITOLO 24

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-o con te o con nessuno-
Cit.

BENJI

Il sole splendeva alto nel cielo,gli uccellini presero a cinguettare,le foglie degli alberi si muovevano con il vento dolce. Guardavo fuori dalla finestra,pregando Dio che mi trovassi a casa mia e non da Fede,ma appena sentii la voce di Federico i miei sogni svanirono.
"Benji come ti senti? Sei sveglio?"chiese.
Non risposi,non avevo nessuna voglia di parlare,non avevo nessuna voglia di uscire di casa e di incontrare persone.
"Vieni a scuola?"continuò.
Scuola,quel posto dove avrei incontrato Sophia se mi sarei alzato da quel letto.
"Ben?"
"Cosa vuoi?"risposi seccato.
"Vieni?"
"No"
"Ma...oggi c'è la verifica di italiano"
"Non mi interessa,inventati una scusa per me,tu vai".
Sentii i passi del ragazzo allontanarsi dalla porta della mia camera.
Mi rigirai nel letto,provando a chiudere di nuovo gli occhi,ma inutile,la figura della ragazza si faceva spazio nelle mie pupille.
Stavo male,stavo incredibilmente male,non avevo più forza dentro di me,mi sentivo pari ad un pugile sconfitto dall'avversario sul ring.
Non avevo nemmeno la forza per scendere dal letto. Era da ieri sera che non mangiavo,ma non mi importava nulla. Mi sarei prosciugato per lei.
La vita senza Sophia era come un film in bianco in nero,presi dal comodino il mio telefono,andai su youtube e misi una canzone,la nostra canzone.
Blue Sky,di gemitaiz.
A lei non piaceva quel genere di musica,ma quando le feci ascoltare un paio di canzoni di questo rap se ne innamoró subito.
*se voglio te non va bene un doppione,perchè voglio l'oro non voglio l'ottone* le parole mi uscivano dalla bocca a raffica,gli auricolari nelle orecchie,il volume della musica a palla,il cuore scoppiettante nel petto come un fuoco nel camino,gli occhi gonfi e via che si ripiange.
Come stava lei adesso?

Sophia

"Sophia sveglia,è ora di andare a scuola" la voce di mia madre risuonava nelle mie orecchie.
"Sto a casa,non mi sento bene"risposi.
"Ma hai l'interrogazione".
"Non me ne frega".
Da quando se ne era andato Benji il mio carattere era cambiato,era diverso,ero diventata stronza,rispondevo male a tutti,compresi i miei genitori. Avevano sbagliato a mandarlo via da casa,da me.
Pensavo a lui costantemente,mi chiedevo se stesse bene,dove era in quel momento,cosa stesse facendo. Avevo una voglia matta di chiamarlo e di ascoltare nuovamente la sua voce. Il mio telefono ce l'aveva mio padre nascosto chissà dove.
Mi alzai traballante dal letto e andai verso la scrivania,dove c'erano le nostre foto. Ne presi una e l'accarezzai,una goccia di lacrime bagnó la fotografia.
Eravamo io e Benji in cameretta,sdraiati sul letto che ci stavamo baciando. Quanti ricordi dentro quella piccola foto. Gli occhi cominciarono a pizzicarmi e le lacrime si fecero di nuovo spazio tra i miei occhi,scendendo velocemente lungo le mie guance rosee. Le asciugai in fretta,come se piangere fosse proibito in quel momento e misi giu la foto come se scottasse. Avevano portato via una parte di me,e questa cosa non l'accettavo. Come si può impedire a due ragazzi di amarsi? Come si può impedire l'amore?
Scesi in cucina dove mi preparai la colazione,la sedia affianco alla mia era vuota,era la sedia di Benjamin,lui ora non c'era più a tenermi compagnia la mattina mentre mangiavo,lui ora non era più con me,lui ora non gridava più: oh sbrigati che devo andare in bagno.
Avrei mai più risentito la sua voce?
L'avrei mai piu rivisto.
Bussarono alla mia porta,andai verso di essa e l'aprii.
"Tu chi sei?"chiesi vedendo una figura davanti a me.

Note:
Questo capitolo non è uno dei migliori lo so e scusate,però spero che vi piaccia lo stesso! Votate e commentate!
P.s=grazie a tutte quelle ragazze che votano e commentano sempre!

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora