capitolo 22

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Apro gli occhi controvoglia. Dormirei ancora un paio di settimane, ma l'abitudine di svegliarmi presto mi ha giocato un brutto scherzo. La verità è che sono stremata: tra il concerto, i festeggiamenti, e il successivo incontro di wrestling su questo letto, non ho riposato un gran che. Io non so come faccia lui a sostenere questi ritmi, capisco sia più giovane, ma io neanche a 15 anni avrei avuto la forza di fare quello che fa lui.

Sono distesa su un fianco e lo guardo, Ignazio sta ancora dormendo. È riverso sul letto in maniera un po' scomposta e a pancia in giù. La bocca semi aperta, il ciuffo che gli ricade sul volto coprendolo parzialmente. Mi avvicino per lasciargli un bacio sulla guancia e mi soffermo a respirare il suo odore alla base del suo collo. Adoro il profumo della sua pelle. Credo di adorare tutto di lui e cosa peggiore, credo di essere totalmente partita.

Vedo spuntare da sotto le coperte, parte del tatuaggio che ha sulla schiena, così decido di scoprirlo piano piano. Faccio scivolare via tutto. Lui dorme così profondamente da non accorgersene nemmeno. Mi metto in ginocchio accanto al suo corpo e lo guardo dalla testa ai piedi. La mia attenzione è attirata dai numerosi tatuaggi che ha sul corpo, glieli sfioro delicatamente e penso che ognuno di essi avrà una storia dietro, e io non vedo l'ora che me ne renda partecipe. In fondo so ancora così poco di lui, e lui sa ancora così poco di me. Mi chino sulla sua schiena e comincio a lasciare anche dei leggeri baci sulla sua pelle. Voglio imprimere questo momento nella memoria e nei mie sensi. Lo sento muoversi sotto le mie labbra e le mie dita, alla fine l'ho svegliato. Non mi interessa se posso apparire come una sciocca sentimentale, continuo a dedicargli le mie attenzioni con ancor più decisione.

"mary, se non la finisci, non uscirai viva da questa stanza" dice con la voce ancora distorta dal sonno e dalla faccia un po' spiaccicata sul cuscino

io rido un po' maliziosamente, lui allora si gira e si mette sulla schiena per guardarmi meglio e portarmi su di lui. Ci guardiamo negli occhi e non posso fare a meno di venire attraversata da un moto di tristezza. Lui tra poco se ne andrà e chissà quando ci rivedremo. Soprattutto, ci rivedremo? Hanno davanti a loro un tour praticamente infinito...

"cosa c'è Mary, perché all'improvviso fai questa faccia?" mi chiede Ignazio

io non ce la faccio a rispondergli, almeno la dignità di non scoppiare a piangergli davanti la devo mantenere. Lui ora sembra capire che sono turbata dal nostro prossimo congedo, allora mi dice: "non muoverti!" mi toglie da sopra il suo corpo senza troppi complimenti, si alza dal letto e va a prendere qualcosa dalla tasca del cappotto che giace dimenticato per terra, come tutti i nostri abiti, vicino alla porta.

Si avvicina a me tenendo quello che ha preso dietro la schiena. Poi mi dice: "chiudi gli occhi"
"no! Ho paura di quello che non vedo, soprattutto se ci sei tu di mezzo!" dico io

"e dai mary, è una sorpresa!"

"sì le conosco le tue sorprese! Stanotte me ne hai dato un assaggio..." spiego arrossendo un po'

lui ride e poi mi risponde: "io non ho fatto niente che tu non abbia espressamente richiesto, direi quasi implorato..."

"o Dio Ignazio smettila, che mi vergogno!" gli rispondo coprendomi la faccia con le mani

"allora li chiudi questi occhi, oltre che la bocca, o no?" sbotta quasi lui

io sospiro, mi trascino giù dal letto e mi posiziono davanti a lui e a malincuore, chiudo gli occhi.

Mi sento vulnerabile ora così, ad occhi chiusi, davanti a lui. Vulnerabile come non credo di essermi mai sentita davanti ad alcuna persona. E la cosa mi confonde e mi spaventa anche un po'. Ignazio continua a ridacchiare, il che non aiuta a rilassarmi.

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora